La Corte di Cassazione con sentenza 30983 del 7 novembre 2023 si è pronunciata per la prima volta sulla (non) imponibilità, ai fini dell’imposta di registro, della clausola penale.
La decisione in commento chirurgicamente smonta le tesi dell’Agenzia delle Entrate, già ripetutamente ritenute infondate dalla giurisprudenza di merito, ritenendo la natura accessoria della penale che “non può ritenersi eterogenea rispetto all’obbligazione nascente dal contratto”e affermando il seguente principio di diritto: “ai fini di cui all’art. 21 del d.P.R 131/86 la clausola penale (nella specie inserita in un contratto di locazione non è soggetta a distinta imposta di registro, in quanto sottoposta alla regola dell’imposizione della disposizione più onerosa prevista dal secondo comma della norma citata”.