Suprema Corte, clausola penale e funzione notarile

La Corte di Cassazione con sentenza 30983 del 7 novembre 2023 si è pronunciata per la prima volta sulla (non) imponibilità, ai fini dell’imposta di registro, della clausola penale.

La decisione in commento chirurgicamente smonta le tesi dell’Agenzia delle Entrate, già ripetutamente ritenute infondate dalla giurisprudenza di merito, ritenendo la natura accessoria della penale che “non può ritenersi eterogenea rispetto all’obbligazione nascente dal contratto”e affermando il seguente principio di diritto: “ai fini di cui all’art. 21 del d.P.R 131/86 la clausola penale (nella specie inserita in un contratto di locazione non è soggetta a distinta imposta di registro, in quanto sottoposta alla regola dell’imposizione della disposizione più onerosa prevista dal secondo comma della norma citata”.

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Legal English – Peter’s Pills – Lesson 63 – Machine translations

Legal English for Notaries - By Federnotizie

Machine translations

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Ipotesi applicative di utilizzo del conto dedicato in funzione di deposito (escrow)*

di Ruben Israel

*  Testo aggiornato della relazione presentata alla riunione di studio organizzata dal Consiglio Notarile di Milano il 25 ottobre 2023.

Il mio intervento, che nasce da un aggiornamento per i colleghi del mio Distretto, verte su alcune ipotesi applicative del deposito, a mani del notaio, in connessione ad atti stipulati col suo ministero, di somme di denaro per il perseguimento di interessi meritevoli di tutela. Tratterò di alcune ipotesi in cui, per il tramite del conto dedicato (di seguito Conto), il notaio esercita una funzione, che può definirsi, in senso lato, di escrow[1] agent, seppur con utilizzo di un Conto con caratteristiche particolari che condivide le prerogative del Conto stesso quando in esso affluiscono somme destinate al pagamento delle imposte. In particolare, il deposito obbligatorio riguarda tutte le somme da pagare al notaio in relazione all’attività dallo stesso prestata, a titolo di anticipazione di imposte e tasse per le quali lo stesso notaio sia responsabile d’imposta, ovvero sostituto d’imposta. Al proposito è comunque prassi diffusa, per ragioni di ordine anche contabile, di possedere un (ulteriore) Conto, sempre vincolato, destinato alla custodia di somme di denaro oggetto di mandato da attuarsi successivamente o, come vedremo poi, anche contestualmente alla stipula[2]. Sulla connessione con gli atti stipulati vi è, a livello di prassi, una interpretazione sufficientemente estensiva che sembra legittimare il notaio a tale deposito per diverse tipologie di intervento che potrebbe, evidentemente, avvenire anche per atti che poi (per varie ragioni) non venissero stipulati, salvi, beninteso, gli obblighi di trasparenza e di restituzione che devono connotare questa funzione, senz’altro contrattuale[3], ma sempre connotata da un interesse pubblico, improntato ad un ruolo di terzietà e di imparzialità (oltre che di professionalità), correlata alla funzione di pubblico ufficiale. Non è certo un caso che i Principi di deontologia, approvati dal Consiglio Nazionale molto tempo prima dell’entrata in vigore della normativa sul Conto, sono dettati per ogni ipotesi di affidamento di somme al notaio e possono, anzi dovrebbero, costituire la guida comportamentale come una sorta di bussola anche per l’utilizzo delle somme affidate al Conto. I Principi sono molto chiari e puntuali nello stabilire il contegno del notaio nel ricevere somme, anche a prescindere dalla annotazione sul Registro delle somme e valori. In particolare, l’art. 45 dei Principi[4] stabilisce puntuali doveri di comportamento in capo al notaio depositario. In estrema sintesi, rimandando per i dettagli alla norma deontologica, essi si sostanziano nella predeterminazione scritta di contenuto, modalità e tempi di adempimento dell’incarico; richiedono, inoltre, la descrizione e le modalità di impiego di quanto affidato. Oltre a ciò, le norme deontologiche impongono l’esatta individuazione dei beneficiari e la predeterminazione dettagliata delle modalità di svincolo.

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La nuova direttiva spagnola sull’atto a distanza e la digitalizzazione delle imprese

Pubblichiamo, a ridosso dell’entrata in vigore delle novità di interesse più strettamente notarile, un articolo del collega spagnolo Antonio Domínguez Mena, notaio in Madrid, sulla direttiva in tema di digitalizzazione e atto a distanza adottata dal legislatore spagnolo.

Il tema dell’atto a distanza è fortemente divisivo per il notariato italiano che, in larga parte, è “ontologicamente” (lo abbiamo appreso al congresso di Roma) contrario a una riforma in questo senso.

A noi, che “ontologicamente” contrari ad una novità che è ormai legge in molti paesi del notariato latino non siamo, piace invece riflettere su queste parole contenute nella relazione alla legge spagnola.

“il consolidamento delle nuove tecnologie nella nostra società, l’evoluzione culturale dei cittadini consapevoli delle sfide della digitalizzazione e, soprattutto, l’utilità dei nuovi strumenti tecnologici e di strumenti per una migliore e più efficiente gestione delle pubbliche amministrazioni rendono indispensabile affrontare adeguatamente questo nuovo quadro e, con esso, definire e migliorare l’ambiente digitale al fine di promuovere un esercizio più efficace dei poteri amministrativi”


INCORPORACIÓN AL DERECHO ESPAÑOL DE LA DIRECTIVA DE DIGITALIZACIÓN DE SOCIEDADES

Ley 11/2023, de 8 de mayo, publicada en el Boletín Oficial del Estado el 9 de Mayo de 2023, cuyo texto íntegro puede consultarse en la dirección
https://www.boe.es/eli/es/l/2023/05/08/11/con, ha incorporado al Derecho Español  la Directiva (UE) 2019/1151 del Parlamento Europeo y del Consejo, de 20 de junio de 2019, por la que se modifica la Directiva (UE) 2017/1132 en lo que respecta a la utilización de herramientas y procesos digitales en el ámbito del Derecho de sociedades, conocida como «directiva de digitalización de sociedades» o «directiva de herramientas digitales», cuyo plazo de transposición expiró el día 1 de agosto de 2021.

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Conto dedicato, applicazioni concrete e prospettiche*

di Enrico Maria Sironi

* Relazione presentata alla riunione di studio organizzata dal Consiglio Notarile di Milano il 25 ottobre 2023.

Premessa

Passati sei anni dall’entrata in vigore della disciplina dell’art. 1, commi 63 e seguenti della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (come modificati dai commi 142 e seguenti della legge 4 agosto 2017, n. 124), è opportuno un riesame “a freddo” sull’operatività del conto dedicato e del deposito prezzo.

Partiamo da una domanda: DEPOSITO PREZZO e CONTO DEDICATO sono tra loro interdipendenti, cioè costituiscono due facce della stessa medaglia, oppure è più corretto distinguere i due istituti, che solo in alcuni casi si intrecciano?

La norma del 2013, che prevedeva l’obbligo per le parti di depositare al notaio il prezzo delle compravendite (e le altre somme specificate nel comma 63), con corrispondente dovere di versarli sul conto corrente dedicato, induceva a considerare detto conto in funzione servente rispetto al deposito del prezzo; tale lettura risulta superata dalla revisione attuata dal legislatore del DDL concorrenza: ora, infatti, il deposito del prezzo è diventato fattispecie eventuale, mentre restano gli obblighi (i) di tenuta del conto corrente dedicato e (ii) del versamento su esso delle somme indicate dal nuovo comma 63.

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Legal English – Peter’s Pills – Lesson 62 – Legal Timelines

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Legal Timelines

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In law precision in terminology is vital to prevent misinterpretations. Today we look some frequently used legal terms relating to time constraints (restrizioni temporali).

Statute of Limitations (prescrizione):

  • Statute of Limitations is a law which establishes the maximum time frame (periodo di tempo) within which a legal action can be initiated for a specific type of case. After this period old claims (rivendicazioni/cause) cannot be brought.

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Ricominciano a decorrere i termini “prima casa”

Si conclude il 30 ottobre 2023 il lungo periodo di sospensione dei termini previsti dalla nota II-bis art. 1 Tariffa parte prima DPR 131/1986 (testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro) e dall’art. 7 L. 448/1998 per l’acquisto della “prima casa” e per l’applicazione del relativo credito di imposta.

I predetti termini ricominceranno quindi a decorrere dal 31 ottobre 2023.

La legislazione emergenziale che si è susseguita durante il periodo della pandemia da Sars-CoV-2 (Covid 19) aveva previsto la sospensione dei citati termini come segue:

  • dapprima per il periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 ed il 31 dicembre 2020 in forza dell’art. 3, comma 5-septies del D.L. 228/2021, che era intervenuto sull’articolo 24 del D.L. 23/2020;
  • tale termine era poi stato prorogato al 31 dicembre 2021 in forza dell’art. 3, comma 11-quinquies del D.L. 183/2020;
  • altra proroga aveva portato il termine finale della sospensione al 31 marzo 2022, in forza dell’art. 3 comma 5-septies della Legge n. 15/2022 (e dal 1°aprile 2022 i termini avevano quindi ricominciato a decorrere);
  • l’art. 3 comma 10-quinquies del D.L. n. 198/2022, così come modificato dalla legge di conversione n. 14/2023, ha infine previsto una nuova sospensione retroattiva dei termini relativi alle agevolazioni prima casa per il periodo compreso tra il 1° aprile 2022 ed il 30 ottobre 2023.

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Congresso: per tutti quei chilometri che faccio per te…

È arrivato il giorno del congresso.

Il primo “secondo” congresso annuale, così come deciso dalla categoria giusto un anno fa, modificando il regolamento del congresso.

Della formula del congresso primaverile sperimentata a Genova si è già detto nel corso dell’assemblea e in un successivo Caffè di Federnotizie. Un contenitore molto interessante con un contenuto, probabilmente per questioni di rodaggio, molto deludente. Un congresso che voglia provocare un dibattito interno alla categoria per dare un indirizzo politico deve avere il coraggio di presentare tesi potenzialmente divisive, cosa che non è avvenuta in Liguria, quando il Consiglio Nazionale ha presentato lavori più ricognitivi che propositivi e ricognitivi di temi attorno ai quali il consenso della base era un preesistente dato di fatto.

Si avrà tutto il tempo di migliorare.

Il Congresso che inizia domani si pone, invece, nel solco della tradizione dell’unico congresso annuale.

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Legal English – Peter’s Pills – Lesson 61 – Liens

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Liens

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Today we look at liens. A lien (pegno/vincolo) is a legal right that grants one party the authority to retain (trattenere) or sell specific property until a debt is settled (saldato). It serves as a guarantee or security interest for the party owed money (a cui è dovuto il denaro), ensuring (garantendo) they have a lawful means to recover what they are owed.

In the UK there are two primary categories of liens:

Possessory Lien: This type enables a creditor to keep possession of a debtor’s property until the debt is paid. For example, an auto repair shop can retain a vehicle until repair costs are covered. Continua a leggere

Esenzione dall’imposta di successione e donazione e passaggio generazionale

di Luca Arlati

Il legislatore italiano, attuando alcuni principi comunitari previsti nelle Raccomandazioni UE 94/1069 del 7 dicembre 1994 e 98/C 93/02 del 27 marzo 1998, ha inteso favorire il trapasso generazionale di aziende e partecipazioni sociali sgravandolo da pesi fiscali, in modo da evitare che i successori, non muniti di liquidità sufficiente al pagamento delle (talvolta significative) imposte, si vedano costretti ad alienare proprio tali assets per poter adempiere agli obblighi tributari.

Il comma 4-ter dell’art. 3 d.lgs. 346/1990 (TUS) prevede, per l’appunto, l’esenzione dall’imposta di successione e donazione per i trasferimenti effettuati, anche tramite i patti di famiglia di cui agli artt. 768-bis ss. c.c., a favore dei discendenti e del coniuge, di aziende o rami di esse, di quote sociali o di azioni (norme analoghe esistono in Germania – §13a e 13b Erbschaftsteuer und Schenkungsteuergesetz – Gran Bretagna – Chapter One, Part V, Inheritance Tax Act del Business Property Relief – ed altri ordinamenti europei).

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Esenzione Irap per gli studi professionali associati: si può fare?

Prof. Avv. Thomas Tassani – Università degli Studi di Bologna – Studio Lexjus Sinacta Bologna Milano – t.tassani@lslex.com

 

Pochi tributi, nella storia del nostro Paese, hanno avuto un’esistenza così accidentata come l’IRAP. Nonostante la Consulta ne abbia affermato, nel 2001, la costituzionalità, si tratta di una imposta fortemente impopolare, in quanto fondata su un indice di capacità contributiva al limite della evanescenza, che si sostanzia in un extra-prelievo applicabile al risultato dell’attività economica e che può rendersi dovuto anche se l’attività è in perdita.

Consapevole di tale debolezza strutturale ed indifendibilità politica, il legislatore ha, nel corso degli anni, apportato svariate modifiche che hanno progressivamente limitato l’ambito applicativo del tributo e mitigato la determinazione della base imponibile (si pensi alla questione della deducibilità del costo per il personale dipendente).

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Legal English – Peter’s Pills – Lesson 60 – Test your Legal English

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Test your Legal English

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Hello!
Today we have a Legal English multiple choice test to check your knowledge of some essential legal English terms. Verify your answers after you have done the test in the key that follows. Please remember to do this only AFTER you have done the test!

1. Which is correct?
A. He is a party in the contract
B. He is a party of the contract
C. He is a party to the contract
D. He is a party with the contract
E. Both A and B

2. I signed a contract. The other person who also signed the same contract is called:
A. My counterpart
B. My counterparty
C. The culprit
D. The other person

3. When a provision of a contract has no legal effect and should be treated as not existing, we call this provision:
A. Null
B. Void
C. Null and void
D. Empty
E. All of the above are correct (A to D)
F. Both A and B
G. A, or B, or C are all correct
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Proroga per le trasformazioni, assegnazioni e cessioni agevolate

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 228 del 29 settembre 2023 il Decreto Legge n° 132 del 29 settembre 2023 che, all’articolo 4 (parzialmente rubricato “Assegnazione agevolata ai soci“), dispone una proroga al 30 novembre del termine previsto dal comma 100 dell’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022 n. 197 che ora così deve essere letto:

“100. Le società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni che, entro il 30 novembre 2023, assegnano o cedono ai soci beni immobili, diversi da quelli indicati nell’articolo 43, comma 2, primo periodo, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o  beni mobili iscritti in pubblici registri non utilizzati come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa possono applicare le disposizioni del presente comma e dei commi da 101 a 105 a condizione che tutti i soci risultino iscritti nel libro dei soci, ove prescritto, alla data del 30 settembre 2022 ovvero che siano iscritti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in forza di titolo di trasferimento avente data certa anteriore al 1° ottobre 2022. Le medesime disposizioni si applicano alle società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione dei predetti  beni e che entro il 30 novembre 2023 si trasformano in società semplici.”

Per approfondimenti sulla norma prorogata rinviamo all’articolo di Giovanni Rizzi pubblicato il 12 gennaio 2023 e a quello più recente di Alessandro Torroni pubblicato il 13 settembre 2023.

 

Under 36: gli archivi contro la ratio legis

di Cesare Licini

Il Ministero della Giustizia – Ufficio Centrale degli Archivi notarili dovrebbe condividere la priorità assoluta di favorire in ogni modo la massima legittima estensione delle norme che riducono i costi dell’accesso dei giovani alla casa, guardandosi da velleitari dinieghi di agevolazioni e pretesi recuperi, il cui peso finirà per ricadere nelle tasche proprio di quei giovani beneficiari che si vogliono favorire, ma che dovendo rimborsare il notaio escusso, ne subiranno economicamente il costo ultimo.

Invece l’Ufficio Centrale, condividendo il parere emesso dall’Avvocatura dello Stato in data 26 luglio 2023, con decreto 16 agosto 2023 afferma che l’art. 64 del “Decreto Sostegni-bis” non ha previsto testualmente la riduzione degli onorari notarili come invece fa al comma 497 dell’art.1 della L. 23 dicembre 2005, n. 266 (modificata da ultimo, dall’art. 1, comma 309, della legge 27 dicembre 2006 n. 296). E ne deduce che non si possa fare applicazione, neppure analogica, della riduzione dei parametri notarili, e di conseguenza, delle tasse e dei contributi, perché gli aspetti regolamentari sarebbero diversi, e le finalità, peculiari alle due discipline. Quindi non estensibili, anche alla luce di un riferimento di rilevanza costituzionale basato sull’art. 23 Cost. (“Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”) e di altri valori e principi espressi da ulteriori norme a tutela dei compensi professionali, con particolare riguardo alla specifica norma regolamentare di settore di cui all’art. 7 decreto Ministro della Giustizia 265 del 2012 che ammette la riduzione degli onorari e parametri notarili per oneri e contribuzioni solo nei casi espressamente previsti dalla Legge.

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Lingua delle riunioni collegiali e della loro verbalizzazione

Il dibattito sulla necessaria sottoscrizione del Presidente dell’Assemblea (o della riunione consiliare), quando il verbale è formato dal notaio per atto pubblico sembra aver trovato da tempo una sua soluzione.

Non è questo il luogo per ripercorrere il percorso compiuto da dottrina e giurisprudenza, ma è utile sottolineare come il Notariato, nelle sue varie componenti, abbia da tempo acquisito a patrimonio che la forza dell’atto pubblico rende superflua la sottoscrizione del Presidente, rendendo autosufficiente la verbalizzazione notarile.

Piace ricordare come uno dei precursori di questo dibattito sia stato uno degli storici redattori di Federnotizie, Luigi Augusto Miserocchi, nel suo “La verbalizzazione nelle società per azioni” risalente al 1969, e come la dottrina si sia ben volentieri allineata alla posizione di Miserocchi anche se, ai nostri fini e per stemperare le polemiche interne alla categoria, è utile ricordare le posizioni in vario modo ufficiali che hanno “bollinato” questa soluzione. Continua a leggere