Josè Saramago, nel suo romanzo “Le intermittenze della morte” racconta di un paese senza nome nel quale, scoccata la mezzanotte del 31 dicembre arriva l’eternità, nella forma più semplice e quindi più inaspettata: nessuno muore più.
«Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, contrario alle norme della vita, causò un enorme turbamento.»
E se la mancanza della morte, apparentemente la più preziosa conquista della scienza, si rivela, nello scenario raccontato da Saramago, una tragedia per il mondo, anche il prolungamento della vita in condizioni di malattia, incapacità disabilità è fonte di preoccupazioni che si acuiscono parallelamente al progredire della scienza.
Come al solito, lo studio del notaio (se fosse in una striscia dei Peanuts sarebbe il banchetto di Lucy) è il luogo dove emergono, cercando risposta, queste preoccupazioni.
Chi si occuperà dell’amministrazione del mio patrimonio quando non sarò più capace? Chi pagherà la badante o la casa di cura? Ma le persone che si aspettano di ereditare i miei beni non saranno troppo “risparmiose” nella cura della mia persona? Continua a leggere