Con i tre brevi approfondimenti di oggi si dà uno sguardo a quello che accade in Francia, Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito.
È noto che la pandemia in atto ha mostrato la necessità di fronteggiare le impossibilità e i gravi disagi, per i cittadini e per le imprese, di essere presenti davanti al notaio per sottoscrivere atti che le loro esigenze patrimoniali e personali richiedono. I notariati di quei Paesi hanno saputo rispondere a quelle esigenze con prontezza ed efficienza.
Come è altrettanto noto, in Italia un contributo, di grande rilievo ma di ambito limitato, è stato fornito inizialmente dal Consiglio notarile di Milano che ha ammesso la legittimità, nel periodo emergenziale, di utilizzare come procuratori per gli atti da stipularsi i dipendenti e collaboratori del notaio stesso nonché la possibilità che le assemblee delle società possano tenersi con tutti i partecipanti collegati con mezzi di audio-videoconferenza (massima 187 della Commissione Massime del Consiglio notarile di Milano), possibilità quest’ultima fatta poi propria, per il periodo emergenziale, dal legislatore. Continua a leggere