Di seguito riportiamo gli eletti al nuovo Consiglio Nazionale del Notariato e i nuovi consiglieri della Cassa Nazionale del Notariato.
Consiglio Nazionale del Notariato: i candidati
- Lombardia
- Piemonte
- Triveneto
- Emilia-Romagna
- Liguria
- Toscana
- Lazio
- Marche-Umbria
- Abruzzo
- Campania
- Salerno-Basilicata
- Puglia
- Calabria
- Sicilia
- Sardegna
GIUSEPPE CALAFIORI e ALESSANDRA MASCELLARO
Il video di presentazione è stato rimosso.
GIAMPAOLO MARCOZ e GIULIO BIINO
EDOARDO BERNINI e VITO GUGLIELMI
Aderendo all’invito che ci è stato rivolto, ecco alcune brevi riflessioni in veste di componenti del Consiglio Nazionale eletti nella circoscrizione delle Tre Venezie, ove abbiamo ricoperto, nel triennio di consiliatura ormai prossimo alla chiusura, la carica rispettivamente di Segretario (Guglielmi) e di Consigliere (Bernini), risultando entrambi anche membri del Comitato Esecutivo.
Durante la consiliatura il Consigliere Bernini, unitamente ad altri consiglieri, ha fatto parte dei settori deontologia, antiriciclaggio, legislativo-propositivo, risultando altresì componente del Consiglio Direttivo del Fondo di Garanzia e ha avuto delega ad occuparsi delle novità normative in tema di privacy. Il Consigliere Guglielmi, oltre al contributo offerto all’indirizzo e alle scelte compiute dal Consiglio, come del resto fatto da ogni altro Consigliere, in ragione della sua carica di Segretario è risultato pienamente coinvolto in molte altre sedi, specie quanto agli aspetti che attengono alla struttura organizzativa dell’Ente e del suo personale, partecipando attivamente, peraltro, anche ai lavori del settore deontologia.
I ruoli e i compiti svolti ci hanno indotto a ritenere utile e opportuno offrire ancora al Notariato la nostra disponibilità a continuare nell’esperienza consiliare, in modo da valorizzare a beneficio della categoria l’importante bagaglio di conoscenze acquisite nel triennio.
Abbiamo scelto di formulare insieme questa breve presentazione in vista delle elezioni del prossimo 23 febbraio, condividendone appieno i contenuti, in linea peraltro con quanto già avvenuto nel primo triennio di consiliatura, nel quale l’impostazione comune da cui muovevamo ha visto le scelte compiute sempre “naturalmente” convergenti.
In relazione all’opportunità di elaborare un programma di maggioranza, può certamente dirsi, a nostro parere, che la presenza di punti programmatici ampiamente condivisi in anticipo costituirebbe un indubbio elemento positivo, soprattutto nella fase iniziale della consiliatura.
Non va tuttavia trascurato il valore aggiunto di un sano confronto dialettico all’interno del Consiglio, che potrebbe portare a soluzioni diverse e, perché no, anche migliori rispetto a quelle cristallizzate nella piattaforma programmatica. Questo per significare che il confronto sereno e costruttivo tra i consiglieri, attuato con un metodo di lavoro quanto più possibile disciplinato e coinvolgente, rappresenta forse il primo elemento ed il percorso da privilegiare.
Ferma comunque l’importanza di una sana programmazione e del varo di alcuni progetti da parte del Consiglio, non può tuttavia ignorarsi la circostanza che gli stessi progetti non potranno prescindere quasi sempre dalla necessità di un confronto con i decisori politici e con Autorità esterne alla categoria, con la possibilità, da mettere in conto, che le aspettative e le previsioni possano essere disattese per le tante variabili relative.
Diversi gli obiettivi che appaiono prioritari, ad alcuni dei quali, peraltro, la consiliatura in corso ha dato impulso e qualche risultato importante: la riforma dell’ordinamento del notariato e della legge professionale, con particolare riguardo al percorso formativo dei nostri giovani e alle regole del concorso (al di là del risultato conseguito in tema di innalzamento del limite a cinque consegne, sarebbero auspicabili, tra l’altro, miglioramenti sui criteri di scelta dei commissari, con il reperimento di una legittima modalità di loro gratificazione economica, un alleggerimento delle prescrizioni formali negli atti e la revisione del sistema sanzionatorio per violazioni non sostanziali).
Fondamentale, poi, rimane l’obiettivo di portare a compimento, ove non vi riuscisse l’attuale consiliatura fino al momento del suo ricambio, alcuni importanti progetti che ci hanno occupato e ancora ci occupano, tra cui quelli in tema di riforma della successione necessaria, con una soluzione definitiva anche alla problematica degli immobili di provenienza donativa, di certificato successorio, di patti prematrimoniali, senza tralasciare l’adozione del nuovo Codice Deontologico, al quale tante risorse sono già state dedicate nel triennio trascorso.
Altre proposte, ancora, di modifica normativa potrebbero essere portate sul tavolo di lavoro con il Ministero di Giustizia, alcune già elaborate dal Notariato ed altre da elaborare, come, ad esempio, in tema di superamento della nota problematica “quotina-quotona” o in materia di competenza per gli adempimenti a seguito del trasferimento di automezzi.
Riteniamo che gli enti e le società partecipate da Consiglio e Cassa, con specifico riferimento a quelle che, come consiglieri, abbiamo conosciuto e seguito, abbiano ancora un ruolo molto importante da giocare, dopo quello svolto in tutti questi anni: Notartel, società di punta per uno degli aspetti fondamentali della funzione notarile del futuro, quale l’informatica, e Fondazione, braccio culturale di alto profilo dell’intera categoria, oltre che gestore, con un ruolo importantissimo, della funzione di formazione professionale.
Al riguardo sarà sempre importante coltivare il coinvolgimento, il dialogo e la sinergia tra le attività svolte dalle suddette realtà partecipate e quelle che il Consiglio esprime nelle sue altre varie articolazioni.
L’attività dei notai, guardando nello specifico all’informatica, non può che attingere pienamente alle novità che la tecnologia mette a sua disposizione e il nostro auspicio è che possano crescere la consapevolezza, la competenza e la sensibilità di tutta la categoria sulle tematiche informatiche, con l’intesa imprescindibile, che diventa anche un nostro formale impegno, che tutto ciò non allontani il Notariato dalla sua fondamentale impostazione/funzione, che, per quanto declinata in forme sempre più moderne ed efficienti, deve continuare, è il nostro punto di vista, a rimanere ancorata al territorio e indissolubilmente legata alla personalità e alla qualità della prestazione.
Edoardo Bernini – Vito Guglielmi
VALENTINA RUBERTELLI
Valentina Rubertelli
MATTEO GALLIONE
Video o testi ancora non pervenuti in redazione.
VINCENZO GUNNELLA
Con molto piacere rispondo alle domande poste dalla redazione di Federnotizie, e, di seguito, riporto alcune riflessioni che ho voluto condividere con i colleghi della mia Regione al momento della presentazione della mia candidatura.
Pensi che sia necessario elaborare un programma condiviso di maggioranza per il triennio?
Programmare la attività di un organismo collegiale, per la durata del suo mandato, è sicuramente un buon metodo; tra l’altro, l’esperienza svolta in questi anni in Commissione Informatica ed in Commissione Antiriciclaggio, non può che confermare che, solo pianificando, si ottengono risultati.
Qualche perplessità, invece, sull’idea che si debba progredire “a maggioranza”: in Consiglio non siedono rappresentanti portatori di ideologie politiche, talché si debbano manifestare schieramenti contrapposti; riterrei invece che debba essere prioritario un tentativo di realizzare una condivisione, la più ampia possibile, degli obiettivi.
Quali sono i primi 3 provvedimenti che vorresti far adottare dal prossimo CNN?
Nel documento che ho riportato in calce sono indicate alcune direttrici di intervento, che ritengo dovrebbero essere seguite; ma vorrei segnalarne una che, a mio parere, dovrebbe avere l’assoluta preminenza, anche perché rappresentativa di un problema che, se non affrontato, rischia di compromettere seriamente l’esistenza stessa del notariato: credo che stiamo andando rapidamente incontro ad un muro.
Dai riscontri avuti dai colleghi della Toscana, emerge con chiarezza che il notariato vive con grandissima sofferenza la riduzione dei compensi, giunta ormai a compromettere la sostenibilità economica della gestione dello studio notarile e, con essa, di conseguenza, la qualità minima che la prestazione, collegata alla pubblica funzione, dovrebbe avere.
Il prossimo Consiglio dovrà affrontare questo problema in maniera organica, con varie strategie di approccio:
- nel confronto con la politica, coordinandosi con le altre categorie professionali, ma valorizzando anche la differenza portata dall’esercizio della pubblica funzione, che potrebbe essere compromessa dalla percezione di compensi inadeguati;
- nel rapporto con la categoria, promuovendo tutte quelle iniziative di analisi, formazione e organizzazione del lavoro che possano aiutare i colleghi a misurare adeguatamente il corretto compenso da richiedere al cliente;
- nel rapporto con i Consigli Distrettuali, che devono essere messi in grado di esercitare il loro dovere di controllo anche in questa materia, a tutela dell’interesse della categoria.
Che pensi del ruolo delle società ed enti partecipati dal CNN e dalla Cassa?
Occorre una analisi complessiva anche alla luce della recente evoluzione normativa e, una volta fatta, occorre adeguare la situazione alle mutate esigenze, in una prospettiva che tenga conto delle possibili evoluzioni ordinamentali e degli interessi dei singoli notai e della categoria nel suo complesso. Va tenuto presente che poter disporre di enti operativi in settori come la cultura, la formazione e l’informatica, è garanzia di continuità di lavoro, e di trasmissione di conoscenze, in occasione dei passaggi di consiliatura.
Qual è la tua idea sul rapporto tra evoluzione tecnologica e informatica notarile?
Forse il vero problema consiste nel coniugare l’evoluzione tecnologica informatica (che non è nella nostra disponibilità governare) con la funzione notarile (che vorremmo mantenere e, se possibile, ampliare). E’ ormai alle nostre spalle il passaggio dalla sola documentazione cartacea, alla documentazione elettronica; le prossime sfide consistono, per il notariato, nel riuscire a gestire, altrettanto efficacemente, nuove problematiche quali l’identità digitale, la contrattazione anche a distanza con strumenti informatici, solo per citarne alcune.
Qui sarà compito del CNN promuovere lo sviluppo di una riflessione, aperta alla categoria, sull’organizzazione stessa del notariato, partendo dalla formazione dei giovani (la preparazione per il concorso dovrà comprendere necessariamente il diritto dell’informatica), per seguire con una riforma della stessa legge notarile, e quindi con la dotazione di adeguati strumenti tecnologici per gestire quelle funzioni che non possono e non devono essere lasciate alla gestione del singolo (vedi ad esempio la conservazione degli atti informatici).
Il CNN dovrà garantire alla categoria il controllo della tecnologia informatica di base, funzionale all’esercizio della professione: lasciare questo controllo al singolo, o alle associazioni tra notai o, ancora peggio a terzi estranei al notariato, potrebbe compromettere seriamente la terzietà della funzione; una volta garantita a tutti la tecnologia informatica di base, vi sarà sicuramente spazio anche per l’iniziativa dei singoli o la loro capacità di aggregazione.
Vincenzo Gunnella
[Continua a leggere “Alcune riflessioni di carattere generale” (.PDF) di Vincenzo Gunnella]
GIANLUCA ABBATE
Gianluca Abbate
CESARE FELICE GIULIANI
Gentili Colleghe e Colleghi,
in continuo con il mio programma delle scorse elezioni al Cnn, sono a parteciparVi il mio rinnovato impegno per il Consiglio Nazionale del Notariato che è stato e sarà sempre quello di porre alla base di tutto l’interesse generale e su quello costruire e sostenere in ogni occasione il ruolo del notaio come parte indispensabile di un sistema di regole generali.
In questi tre anni in Cnn mi sono adoperato in tal senso, ed in questi tre anni il Cnn ha ottenuto, tra l’altro, e solo per riferirmi al campo legislativo, i seguenti risultati:
– confermabilità dell’atto nullo per carenza delle dichiarazioni di conformità catastale – D.L. 50/2017, L. conv. 96/2017 art.8;
– sedi notarili parametrate ad indici statistici – L.205/2017 art.1 c.495 lett. a) e b);
– equo compenso – D.L. 148/2017, L. conv. 172/2017;
– prove concorso, limite portato da tre a cinque – L. 205/2017 art.1 commi 496 e 497;
– deontologia notarile non soggetta ad Antitrust – L.205/2017 art.1 c. 495 lett. c);
– peep – disposizioni in materia di determinazione del prezzo massimo di cessione – D.L. 119/2018, L.conv. 136/2018.
Un sincero ringraziamento rivolgo quindi ancora una volta a tutti quei colleghi anche al di fuori del Cnn che ci hanno aiutato a far capire alla politica l’utilità di tali norme.
Da ricordare anche l’importante recente risultato del Cnn innanzi la Corte Costituzionale nei confronti dell’Antitrust.
Pertanto continuerò ancora ad impegnarmi affinché il notariato venga percepito sempre più come garante della sicurezza dei traffici giuridici sia in campo societario sia in quello immobiliare, nella convinzione massima che la certezza delle regole accresce l’economia, non la rallenta.
Ripeto, e non mi stancherò mai di riaffermarlo, come la rilevanza che assume nel nostro paese il risparmio immobiliare (superiore, per masse, a quello mobiliare) dovrebbe farci riconoscere come strumento necessario ed indispensabile nella circolazione e tutela del risparmio degli Italiani e quindi un’istituzione da difendere. L’efficienza di tale presidio, evidentemente, è strettamente collegata ad una selezione rigorosa e ad un numero programmato di notai, presupposto imprescindibile per il corretto funzionamento del meccanismo dei controlli sugli stessi, sicuramente più difficili, se non impossibili, di fronte ad un numero troppo elevato di notai. Senza voler tacere che un aumento delle sedi non supportato da un aumento delle transazioni appare solo dettato da motivi di ordine demagogico rendendo non sostenibili i conti dei singoli studi e della Cassa Nazionale del Notariato. Importante è stato quindi il nostro intervento ai fini dell’approvazione del provvedimento sopra richiamato per i criteri di determinazione del numero delle sedi notarili collegato ad indici Istat. Serie perplessità nutro sulla competenza nazionale del notaio che potrebbe essere foriera anche di un aumento del numero dei notai, mina il principio della territorialità, non rappresenta una esigenza della società e non produce benefici in termini di competitività. Comunque andrebbe rigorosamente regolamentata.
Rimangono pertanto sempre validi i temi a Voi già presentati nella scorsa tornata elettorale e che sono stati e saranno ancora oggetto della mia azione, se riconfermato.
Rapporti con le istituzioni:
Non è più immaginabile una ulteriore contrazione di competenze e, al contrario, è necessario operare per espandere le stesse. Il rapporto con la politica dovrà essere costante e non saltuario, deciso e fermo a difesa della nostra funzione nell’interesse dei cittadini.
E’ opportuno che il CNN costituisca una commissione ad hoc sia per la riforma dell’ordinamento notarile, sia per le iniziative da intraprendere a livello politico per far conoscere ancora meglio i valori del notariato e la sua funzione sociale.
Potenziare la comunicazione:
E’ un settore strategico. Occorre far percepire ancora di più e meglio alla pubblica opinione il messaggio che la funzione antiprocessuale del notaio non è un costo ma un fattore di risparmio e di tutela soprattutto dei ceti socialmente più deboli. E’ necessaria una costante attività di diffusione di informazioni supportata da dati statistici.
Regolare l’accesso al notariato :
Regole ben precise sin dalla fase dell’Università come richiesto anche dall’Avvocatura. Valorizzare le scuole istituzionali del notariato, ragionando anche sulla istituzione di una Scuola nazionale del Notariato.
Acquisire un ruolo maggiore nei pubblici registri :
La funzione del notaio è indissolubilmente connessa con i pubblici registri. Ne presidia la certezza e l’affidabilità. Disponibilità del notariato ad assumere in proprio la tenuta di registri pubblici quali ad esempio quello degli amministratori di sostegno, della tutela, dei Trust, delle Dat.
Disponibilità ad assumere in proprio la tenuta degli archivi notarili ridimensionati in maniera preoccupante. La conservazione del documento è un compito fondamentale del notariato. Il CNN potrebbe svolgerlo avvalendosi di strutture telematiche come già prefigurato nella legge del 2010 restituendo al notariato l’immagine di una categoria all’avanguardia rispetto alla P.A. nella digitalizzazione.
Proseguire nello sviluppo della Rete Aste Notarili:
Sono anche occasione di inserimento dei più giovani colleghi e soprattutto sono uno strumento per assistere il cliente nell’intera filiera della contrattazione immobiliare, fin dalla fase della ricerca dell’altra parte contraente e successivamente del preliminare. Indispensabili nel settore delle esecuzioni immobiliari e nelle procedure fallimentari. Continuare quindi e potenziare quanto già fatto in questi tre anni dal Cnn.
Ridurre i costi dell’assicurazione professionale:
Per provare a ridurre i costi, individuare soluzioni per aumentare i partecipanti alla gara europea per la polizza.
Terzo settore e consumatori:
E’ una realtà socio-economica in piena crescita con la quale il notariato ha condiviso e sta condividendo iniziative e obiettivi. Deve continuare a farlo. Il nostro interlocutore più attento è costituito dalle realtà intermedie o comunità intermedie (associazioni dei consumatori, organizzazioni no profit legate all’assistenza, ecc.).
Antiriciclaggio:
Il notariato deve farsi promotore di regole più semplici ed oggettive, di sanzioni giuste e non sproporzionate ed inique per i professionisti. Il notariato deve soprattutto pretendere che il suo ruolo nell’antiriciclaggio venga riconosciuto e tutelato con il mantenimento delle sue competenze nella contrattazione immobiliare e societaria.
Ufficio studi:
Bisognerà che sia a maggior disposizione dei singoli colleghi e che risponda in tempi più rapidi. Solo alcuni studi che hanno una rilevanza generale ed accrescono l’immagine del notariato potranno essere pubblicati, ma le risposte a quesito o studi più specialistici resteranno patrimonio dei soli notai.
Notartel:
Continuare nelle politiche di potenziamento già intraprese dal Cnn in questi tre anni (NotarChain ed altro) che permettano di governare l’evoluzione tecnologica e l’efficienza, controllando i costi e permettendo un risparmio di spesa.
Vi saluto cordialmente.
Cesare Felice Giuliani
MICHELE GENTILUCCI
Raccogliendo l’invito di Federnotizie,
vengo a fornire alcune riflessioni in qualità di candidato al Consiglio Nazionale del Notariato “Marche-Umbria”.
Conosciamo tutti il meccanismo elettorale (in un unico contesto si vengono a trovare consiglieri eletti da diverse zone elettorali, con idee e programmi anche molto diversi tra loro).
E’ quasi superfluo pertanto aggiungere che la politica del Cnn non può che essere indirizzata alla ricerca della collegialità, alla condivisione di idee e programmi e alla realizzazione di quelle idee e di quei programmi più utili per la nostra professione e soprattutto per i cittadini , specie i più deboli (i Notai sono stati e dovranno sempre essere considerati una risorsa indispensabile per tutti loro).
Voglio, in ogni caso, fornire alcuni spunti/proposte su questioni che ritengo importanti nella nostra attualità.
Il Cnn dovrà fornire maggiore aiuto concreto ai notai mettendo a loro disposizione strumenti pratici facilmente fruibili negli studi, in materia di privacy, antiriciclaggio, fatturazione elettronica … I Notai spesso sentono il bisogno di avere maggiore collaborazione in tutta una serie di incombenze, soprattutto non giuridiche, e il Cnn, attraverso la sua organizzazione, in questo potrebbe migliorare il suo operato.
Bisognerà continuare con decisione le politiche di difesa dei consumatori e di collaborazione con le relative organizzazioni, che tanto hanno fatto bene al notariato (ricordiamo, tra le altre iniziative, le varie guide già predisposte e diffuse dal Cnn).
Dovremo renderci ancora più visibili come categoria al passo con le innovazioni , che non teme il progresso ma anzi offre strumenti innovativi diretti a semplificare la vita dei cittadini accompagnandoli nelle varie tappe della loro vita familiare e patrimoniale, con la garanzia della certezza del diritto e della personalità della prestazione.
Qualora al termine di questa consiliatura non avesse ancora trovato compiuta cittadinanza nel nostro ordinamento, dovremo spingere, con intelligenza, per il raggiungimento di una soluzione normativa al problema della circolazione degli immobili di provenienza donativa.
Dovremo, al nostro interno, combattere con decisione la pericolosa deriva scaturente dalla stipula di atti senza percezione di alcun corrispettivo come forma di concorrenza sleale e, all’esterno, nei confronti dei nostri interlocutori politici ed istituzionali, ricercare una soluzione condivisa per l’introduzione di un equo compenso alla base delle prestazioni anche del notaio, data la sua specifica connotazione di Pubblico Ufficiale.
Dovremo prestare un contrasto serio, con norme deontologiche mirate, alle illegittime forme di mediazione della e nella attività notarile che, diffondendo il fenomeno del procacciamento d’affari, realizzano altra forma di concorrenza sleale, inquinando l’indipendenza della nostra professione e minando la nostra dignità.
Occorrerà fornire supporto alle scuole di Notariato (pensiamo alla nostra, e alla sua attuale scarsissima partecipazione) attraverso iniziative da condividere magari con le Università poste sui territori di competenza.
In materia di concorso Notarile, occorrerà incentivare la partecipazione, quali commissari d‘esame, dei notai in esercizio più motivati e adeguati al ruolo, prevedendo forme di indennizzo e contributo agli stessi, adeguate all’ impegno da profondere e alla importanza della funzione.
In tema di assicurazione professionale sarà opportuno cercare di ripensarne l’impostazione, per evitare di gravare eccessivamente quei Notai che si trovano, a volte, a sostenere oneri inadeguati per colpe non proprie.
In tema di conto dedicato e problemi annessi, bisognerà tentare di migliorare lo scarno contenuto del dettato normativo, nell’ottica del perseguimento effettivo della ratio della norma stessa: difendere i consumatori ed il Notariato intero da Notai che usano il denaro altrui per fare cassa.
Le idee sono molteplici, ma mi fermo qui, convinto che i progetti potranno essere realizzati solo cercando armonia, condivisione e sinergia con tutti gli altri membri del Cnn.
Non tralasciando ovviamente di sentire periodicamente i notai della zona elettorale, per avere suggerimenti, condividere emergenze, fornire risposte su problemi pratici, tenere collegato il Cnn con la base.
Michele Gentilucci
CESIRA DE MICHELE
Video o testi non trasmessi in redazione.
ANTONIO ARENIELLO
Desidero in premessa esprimere il mio ringraziamento a Federnotai, di cui ho sempre seguito con interesse le iniziative, per l’attenzione che dedica ad un momento così importante per la vita istituzionale del notariato. Cercherò in sintesi di dare una risposta ai quesiti riservandomi un eventuale video.
Ritengo fondamentale l’elaborazione di linee programmatiche per l’azione del prossimo triennio, caratterizzate da una condivisione che dovrà fare sintesi delle diverse sensibilità che sono presenti all’interno del CNN.
Credo che questo sia uno sforzo primario che deve coinvolgere tutti coloro che danno una disponibilità ad impegnarsi per le istituzioni, e credo inoltre che la risposta affermativa a questa prima domanda sia quasi pregiudizievole rispetto alle proposte che ciascuno vorrà portare all’attenzione del Consiglio.
In primo luogo coglierei lo spunto venuto dai nostri incontri a vari livelli per approfondire l’elaborazione dei principi deontologici con specifico riguardo a temi oramai imprescindibili quali ad es. i poteri di vigilanza dei Consigli Distrettuali in ordine ad uffici secondari aperti in altri Distretti, il cui proliferare richiede necessariamente una verifica per il rispetto della regola vigente dell’unicità.
Penso altresì ad una più snella articolazione per definire i giorni di assistenza alla sede, compito improbo nei distretti dalle medie-grandi dimensioni.
Il tutto tenendo in gran conto l’eccellente lavoro svolto dall’apposita Commissione istituita presso il Cnn.
In secondo luogo un mio pallino, vale a dire la disciplina in tema di prescrizione e di decorrenza del relativo termine in ordine alla responsabilità professionale: riproporre un progetto organico di riforma su questo tema fondamentale per la serenità della nostra attività e la sostenibilità degli oneri assicurativi.
Da ultimo proporrei di dividere per aree argomentali gli ordini del giorno presentati negli ultimi congressi affidandone l’esame ad un piccolo gruppo, tralasciando l’aspetto burocratico e cercando invece di cogliere le aspettative e le volontà di riforma o comunque di innovazione che è sempre presente all’interno dei nostri confronti congressuali.
Hanno svolto una funzione importantissima nel campo della innovazione e della formazione culturale.
Mi riferisco in particolare a Notartel ed alla Fondazione Italiana del Notariato.
Non vi è dubbio che le molteplici disposizioni normative che si susseguono pongono Notartel di fronte a nuove ed importanti sfide che richiederanno anche importanti e decisivi investimenti in termine di capitale umano e finanziario.
I recenti riconoscimenti ricevuti dai colleghi che più da vicino si sono impegnati, e penso all’amico Michele Nastri, testimoniano di un’attenzione del mondo politico e finanziario che non va dispersa ma ulteriormente sollecitata e sviluppata.
Auspico inoltre che le attività formative culturali, tutte di ottimo livello, possano concentrarsi sempre più su temi nei quali all’aspetto scientifico possa abbinarsi una valenza operativa tale da suscitare sempre più l’interesse dei colleghi.
Abbiamo dedicato i nostri ultimi congressi all’innovazione tecnologica e senza dubbio essere presenti nella società che si evolve in maniera tumultuosa è fondamentale.
Tuttavia la domanda mi consente soprattutto di sottolineare come non vada mai smarrito il principio fondamentale che regge la nostra funzione, strutturata ed evolutasi sui basilari principi della personalità della prestazione e della vicinanza, prossimità alle esigenze degli utenti delle nostre attività professionali.
E’ un campo minato, me ne rendo conto, lo sbilanciamento verso forme troppo innovative tecnologicamente può trascinare con sé l’insidia di una funzione troppo slegata dal suo autore e conseguentemente la perfida domanda sulla sua attualità.
Equilibrio nelle innegabili scelte legate all’innovazione, ma ben ancorati a quel complesso di valori, principi e conoscenze sedimentatesi nel tempo e che danno ragione della nostra esistenza.
Antonio Areniello
CLAUDIA PETRAGLIA
Claudia Petraglia
MICHELE LABRIOLA
FRANCESCO GIGLIO
Pensi che sia necessario elaborare un programma condiviso di maggioranza per il triennio?
Ritengo che la preventiva elaborazione di un programma condiviso per il triennio sia, forse più opportuno che necessario, stante la incontrollabile ed imprevedibile evoluzione politica cui siamo ormai abituati a subire che può costringere ad immediati adeguamenti e soluzioni “in corso d’opera”.
Soprattutto, sarebbe auspicabile che la condivisione di un tale programma venisse raggiunta, non soltanto dalla “maggioranza politica” in seno al CNN, bensì dal maggior numero possibile dei suoi componenti.
Quali sono i primi 3 provvedimenti che vorresti far adottare dal prossimo Cnn?
Premesso che il prossimo CNN mi vedrebbe al secondo mandato, personalmente, terrei molto che venissero adottati nell’immediato, compatibilmente con i tempi della politica, prioritariamente i seguenti tre provvedimenti nascenti da altrettante proposte, tra le altre, da me avanzate nella consiliatura in corso:
I – facoltà per i Notai, di trascrivere immediatamente dopo la stipula e, pertanto, al di fuori ed ancor prima del c.d. adempimento unico, gli atti di trasferimento immobiliare;
II – abolizione o, quantomeno, revisione riguardo al dovuto assolvimento, in caso di trascrizione di accettazione tacita dell’eredità, del pagamento delle imposte di bollo ed ipotecarie, limitando, l’assolvimento stesso, al pagamento della sola “tassa ipotecaria”;
III – revisione ed aumento degli onorari di repertorio in rapporto alla effettiva percezione dei compensi, attesa l’asta al ribasso alla quale sono ormai assoggettati i nostri preventivi e stante l’assenza di tariffa minima.
Che pensi del ruolo delle società ed enti partecipati dal Cnn e dalla Cassa?
Certamente la recente normativa sulle società partecipate, con conseguenti nuovi assetti amministrativi e societari, offre, qualora ce ne fosse bisogno, una maggiore trasparenza ed un adeguato controllo da parte del CNN e della Cassa.
Qual è la tua idea sul rapporto tra evoluzione tecnologica e informatica notarile?
Io penso che il notariato italiano sia già all’avanguardia e tenga adeguatamente il passo con le nuove tecnologie rispetto alle quali si è sempre attrezzato, facendosi finora trovare pronto e collaborando addirittura con gli enti innovatori, suggerendo e prestando, in alcuni casi, gli opportuni strumenti.
Francesco Giglio
MARIO MARINO
DIEGO BARONE
PIERLUISA CABIDDU
[Guarda anche il video “Eventi CNN 2016-2018” su YouTube]
Cassa Nazionale del Notariato: i candidati
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MARIO MELE
Pensi che sia necessaria una riforma del sistema di calcolo dei contributi e delle prestazioni per garantire un nuovo patto generazionale?
L’obiettivo principale da perseguire è l’equilibrio dei conti e la sostenibilità della nostra Cassa Nazionale, affinchè mantenga la sua autonomia e non sia inglobata nel calderone previdenziale dell’INPS.
Le pensioni oggi vengono pagate con le contribuzioni dei Notai attualmente in esercizio, laddove le prestazioni assistenziali (come l’erogazione dell’indennità di cessazione) sono finanziate dalle rendite del patrimonio dell’ente, purtroppo negli ultimi anni in netta diminuzione e talora insufficienti allo scopo.
Allo stato attuale i conti della Cassa sono in equilibrio e rispettano i parametri dei bilanci attuariali a 50 anni richiesti dal Ministero e il rapporto tra il patrimonio e l’importo delle indennità di cessazione da erogare agli iscritti.
In proiezione futura però le cose potrebbero cambiare.
L’equilibrio potrebbe essere spezzato da un decremento della contribuzione dovuto al calo degli affari o da un aumento delle sedi notarili.
E nelle attuali condizioni è impensabile un aumento della contribuzione fondata sull’attuale base imponibile, arrivata a livelli al di sopra dei quali sarebbe insostenibile.
Nell’ottica di un patto generazionale che garantisca i diritti acquisiti di chi già è in pensione o di chi ha versato contributi con le regole sinora vigenti, ma anche i diritti e le legittime aspirazioni di chi oggi si affaccia alla professione o vede la pensione ancora lontana, sarà probabilmente necessario un cambio di prospettiva, anche nell’ottica di una gestione congiunta sia della parte previdenziale che di quella assistenziale.
Le pensioni attuali sono state determinate qualche decennio orsono, quando la crisi non era neanche lontanamente all’orizzonte, sulla base di quello che si riteneva dovesse e potesse essere un importo adeguato.
Arriverà però probabilmente il momento in cui dovremo chiederci non più “quale pensione vogliamo” ma “quale pensione possiamo permetterci”…
Bisognerà cioè arrivare a un sistema contributivo di categoria, mantenendo il sistema solidaristico di mutualità pura che caratterizza la nostra Cassa, parametrando l’assegno pensionistico alle reali entrate annuali dei contributi di tutte le Regioni.
Alternativa potrebbe essere quella di allargare la base contributiva. Ci sono una serie di attività (tutte quelle che non sono iscritte a Repertorio) che oggi sfuggono a ogni tipo di contribuzione previdenziale.
Si potrebbe pensare, in caso di necessità, di prevedere l’obbligo di iscrizione a Repertorio di alcuni atti che oggi non sono soggetti a tale adempimento (es. certificazioni ipocatastali, atti derivanti dalle procedure esecutive delegate o comunque delegate in esclusiva ai notai).
Il tutto in modo tale che però, l’accrescimento della contribuzione non implichi un problema di non concorrenzialità con eventuali altre categorie di professionisti, come accade attualmente ad esempio per le cessioni di quote di Srl.
Con riferimento alla polizza sanitaria, pensi che sia necessario evolvere verso un fondo mutualistico di categoria, affiancando alle prestazioni sanitarie nuove forme di welfare?
Considerando che siamo una “comunità” di sole 5.000 persone, bisognerebbe valutare, sulla base di un’attenta analisi dei costi (anche di gestione) e dei benefici, se lo strumento di un fondo mutualistico possa essere idoneo al soddisfacimento di quel tipo di esigenza.
Probabilmente una soluzione di questo genere sarebbe maggiormente percorribile, pur con tutte le controindicazioni di un tale percorso, nel momento in cui si facesse massa critica con le Casse previdenziali delle altre professioni, in modo da avere economie di scala e maggiore potere contrattuale.
Indubbiamente, sia che si evolva in tal senso, sia se si mantenga l’attuale impostazione basata su coperture assicurative, obiettivo da perseguire è il potenziamento della copertura sanitaria.
Oltre alla copertura sanitaria sarebbe importante incrementare il livello delle prestazioni in favore dei giovani che si affacciano alla professione e la possibilità di accedere in via privilegiati a strumenti quali fondi pensione integrativi e piani di accumulo per i TFR dei dipendenti.
Non dimentichiamo poi che il welfare è destinato ad assumere importanza sempre più rilevante nell’ambito delle prospettive della Cassa, nell’ottica di una maggiore tutela degli iscritti, alla luce dell’allungarsi della vita media e delle conseguenti esigenze della popolazione anziana: assistenza e collocamento in strutture ricettive (RSA) ne costituiscono gli esempi più rilevanti.
Ritieni necessaria una riforma della governance, basata sulla diminuzione del numero dei consiglieri, l’ingresso di consiglieri non notai e un ruolo diverso per l’assemblea dei delegati?
La riforma della governance è uno degli obiettivi che prioritariamente va perseguito.
Innanzitutto per attribuire all’organo di gestione del nostro ente previdenziale quella rappresentatività territoriale che sta alla base di ogni organismo che agisca su base democratica.
Una diminuzione del numero dei suoi componenti inoltre, gioverebbe (oltre che alla riduzione dei costi) alla snellezza ed efficienza della sua operatività.
Non sono per nulla contrario anche alla presenza di Consiglieri di Amministrazione non Notai: gli investimenti devono essere gestiti da tecnici; ai Notai spetterebbero evidentemente le valutazioni di indirizzo di natura politica in tale ambito.
L’Assemblea dei Delegati, unico organismo a oggi realmente rappresentativo della varie realtà territoriali, indubbiamente, anche e soprattutto a fronte di una modifica della composizione e del ruolo del Consiglio di Amministrazione, dovrebbe avere funzioni che non siano più solo quelle consultive attualmente previste dallo statuto:sarebbe necessario potenziarne l’operatività anche con l’attribuzione di poteri decisionali e valutarne, pur mantenendo il criterio di rappresentatività territoriale attualmente in essere, una sua riduzione numerica, sempre nell’ottica della razionalizzazione dei costi e dell’efficienza dell’organismo.
Mario Mele
GUSTAVO GILI
Video o testi non trasmessi in redazione.
PAOLA CLARICH
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GIUSEPPE MONTALTI
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ALESSANDRO CORSI
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FRANCESCO GIANBATTISTA NARDONE
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LAURETTA CASADEI
Carissimi Colleghi e Colleghe,
Nel triennio in corso oltre alla principale e assorbente attività di amministrazione e gestione del patrimonio della Cassa, ci siamo concentrati sui servizi assistenziali, sull’efficientamento, sulla comunicazione.
Volendo accogliere la richiesta di Federnotai abbiamo pensato di rispondere insieme essendoci tra di noi alcuni punti condivisi che ci paiono sufficienti per dare una risposta unitaria alle domande poste.
Pensi che sia necessaria una riforma del sistema di calcolo dei contributi e delle prestazioni per garantire un nuovo patto generazionale?
Pensiamo che sia necessario, nel rispetto della mutualità che tutti condividiamo come valore del nostro sistema, che lo stesso venga riallineato a nuove esigenze al fine di garantire il patto generazionale.
Il sistema previdenziale del Notariato, con la sua peculiare struttura, la sua impronta solidaristica, i suoi servizi, non solo costituisce il fiore all’occhiello della Categoria, ma è una imprescindibile componente della sua identità. La solidità ed efficienza di questo sistema è stata dimostrata dal superamento della peggiore crisi economica mai vissuta dal notariato. Tuttavia l’esperienza amministrativa triennale appena trascorsa ha determinato in noi la consapevolezza che il mantenimento del sistema è possibile solo mediante una costante e attenta attività di adattamento alla realtà mutevole; prevedere per prevenire è il motto in cui può sintetizzarsi il lavoro che intendiamo continuare a svolgere.
Con riferimento alla polizza sanitaria, pensi che sia necessario evolvere verso un fondo mutualistico di categoria, affiancando alle prestazioni sanitarie nuove forme di welfare?
Il fondo mutualistico espone al rischio di insolvenza. nell’ultimo triennio l’andamento dei PremiVS sinistri è stato negativo per l’assicurazione che ci ha assicurato. In particolare nel 2016 a fronte del pagamento di euro 5.981.177 di premi vi è stato un esborso di euro 9.859.424.
Ciò non toglie che l’ipotesi potrebbe essere studiata con maggior profondità e qualora l’esame dimostrasse la fattibilità e la convenienza potrebbe essere percorsa.
Stesso discorso per altre forme di welfare sanitario, ad esempio per assicurazioni LTC alle quali stiamo lavorando già da ora attraverso, per il momento, l’adesione a Emapi.
Ritieni necessaria una riforma della governance, basata sulla diminuzione del numero dei consiglieri, l’ingresso di consiglieri non notai e un ruolo diverso per l’assemblea dei delegati?
Benché sollecitata la discussione su questo punto da alcuni di noi in questo triennio, non sono state assunte delibere in Cda, ma l’argomento continua a essere tra quelli da affrontare per tutte le questioni sollevate nella domanda, nel complessivo programma di riforma, e saremmo in primo luogo favorevoli alla riduzione dell’anzianità di servizio necessaria per essere nominati.
Grazia Buta, Lauretta Casadei, Giulia Fabbrocini, Roberto Montali e Beatrice Simone
ROBERTO MONTALI
Carissimi Colleghi e Colleghe,
Nel triennio in corso oltre alla principale e assorbente attività di amministrazione e gestione del patrimonio della Cassa, ci siamo concentrati sui servizi assistenziali, sull’efficientamento, sulla comunicazione.
Volendo accogliere la richiesta di Federnotai abbiamo pensato di rispondere insieme essendoci tra di noi alcuni punti condivisi che ci paiono sufficienti per dare una risposta unitaria alle domande poste.
Pensi che sia necessaria una riforma del sistema di calcolo dei contributi e delle prestazioni per garantire un nuovo patto generazionale?
Pensiamo che sia necessario, nel rispetto della mutualità che tutti condividiamo come valore del nostro sistema, che lo stesso venga riallineato a nuove esigenze al fine di garantire il patto generazionale.
Il sistema previdenziale del Notariato, con la sua peculiare struttura, la sua impronta solidaristica, i suoi servizi, non solo costituisce il fiore all’occhiello della Categoria, ma è una imprescindibile componente della sua identità. La solidità ed efficienza di questo sistema è stata dimostrata dal superamento della peggiore crisi economica mai vissuta dal notariato. Tuttavia l’esperienza amministrativa triennale appena trascorsa ha determinato in noi la consapevolezza che il mantenimento del sistema è possibile solo mediante una costante e attenta attività di adattamento alla realtà mutevole; prevedere per prevenire è il motto in cui può sintetizzarsi il lavoro che intendiamo continuare a svolgere.
Con riferimento alla polizza sanitaria, pensi che sia necessario evolvere verso un fondo mutualistico di categoria, affiancando alle prestazioni sanitarie nuove forme di welfare?
Il fondo mutualistico espone al rischio di insolvenza. nell’ultimo triennio l’andamento dei PremiVS sinistri è stato negativo per l’assicurazione che ci ha assicurato. In particolare nel 2016 a fronte del pagamento di euro 5.981.177 di premi vi è stato un esborso di euro 9.859.424.
Ciò non toglie che l’ipotesi potrebbe essere studiata con maggior profondità e qualora l’esame dimostrasse la fattibilità e la convenienza potrebbe essere percorsa.
Stesso discorso per altre forme di welfare sanitario, ad esempio per assicurazioni LTC alle quali stiamo lavorando già da ora attraverso, per il momento, l’adesione a Emapi.
Ritieni necessaria una riforma della governance, basata sulla diminuzione del numero dei consiglieri, l’ingresso di consiglieri non notai e un ruolo diverso per l’assemblea dei delegati?
Benché sollecitata la discussione su questo punto da alcuni di noi in questo triennio, non sono state assunte delibere in Cda, ma l’argomento continua a essere tra quelli da affrontare per tutte le questioni sollevate nella domanda, nel complessivo programma di riforma, e saremmo in primo luogo favorevoli alla riduzione dell’anzianità di servizio necessaria per essere nominati.
Grazia Buta, Lauretta Casadei, Giulia Fabbrocini, Roberto Montali e Beatrice Simone
GRAZIA BUTA
Carissimi Colleghi e Colleghe,
Nel triennio in corso oltre alla principale e assorbente attività di amministrazione e gestione del patrimonio della Cassa, ci siamo concentrati sui servizi assistenziali, sull’efficientamento, sulla comunicazione.
Volendo accogliere la richiesta di Federnotai abbiamo pensato di rispondere insieme essendoci tra di noi alcuni punti condivisi che ci paiono sufficienti per dare una risposta unitaria alle domande poste.
Pensi che sia necessaria una riforma del sistema di calcolo dei contributi e delle prestazioni per garantire un nuovo patto generazionale?
Pensiamo che sia necessario, nel rispetto della mutualità che tutti condividiamo come valore del nostro sistema, che lo stesso venga riallineato a nuove esigenze al fine di garantire il patto generazionale.
Il sistema previdenziale del Notariato, con la sua peculiare struttura, la sua impronta solidaristica, i suoi servizi, non solo costituisce il fiore all’occhiello della Categoria, ma è una imprescindibile componente della sua identità. La solidità ed efficienza di questo sistema è stata dimostrata dal superamento della peggiore crisi economica mai vissuta dal notariato. Tuttavia l’esperienza amministrativa triennale appena trascorsa ha determinato in noi la consapevolezza che il mantenimento del sistema è possibile solo mediante una costante e attenta attività di adattamento alla realtà mutevole; prevedere per prevenire è il motto in cui può sintetizzarsi il lavoro che intendiamo continuare a svolgere.
Con riferimento alla polizza sanitaria, pensi che sia necessario evolvere verso un fondo mutualistico di categoria, affiancando alle prestazioni sanitarie nuove forme di welfare?
Il fondo mutualistico espone al rischio di insolvenza. nell’ultimo triennio l’andamento dei PremiVS sinistri è stato negativo per l’assicurazione che ci ha assicurato. In particolare nel 2016 a fronte del pagamento di euro 5.981.177 di premi vi è stato un esborso di euro 9.859.424.
Ciò non toglie che l’ipotesi potrebbe essere studiata con maggior profondità e qualora l’esame dimostrasse la fattibilità e la convenienza potrebbe essere percorsa.
Stesso discorso per altre forme di welfare sanitario, ad esempio per assicurazioni LTC alle quali stiamo lavorando già da ora attraverso, per il momento, l’adesione a Emapi.
Ritieni necessaria una riforma della governance, basata sulla diminuzione del numero dei consiglieri, l’ingresso di consiglieri non notai e un ruolo diverso per l’assemblea dei delegati?
Benché sollecitata la discussione su questo punto da alcuni di noi in questo triennio, non sono state assunte delibere in Cda, ma l’argomento continua a essere tra quelli da affrontare per tutte le questioni sollevate nella domanda, nel complessivo programma di riforma, e saremmo in primo luogo favorevoli alla riduzione dell’anzianità di servizio necessaria per essere nominati.
Grazia Buta, Lauretta Casadei, Giulia Fabbrocini, Roberto Montali e Beatrice Simone
VINCENZO PAPPA MONTEFORTE
Video o testi non trasmessi in redazione.
BEATRICE SIMONE
Carissimi Colleghi e Colleghe,
Nel triennio in corso oltre alla principale e assorbente attività di amministrazione e gestione del patrimonio della Cassa, ci siamo concentrati sui servizi assistenziali, sull’efficientamento, sulla comunicazione.
Volendo accogliere la richiesta di Federnotai abbiamo pensato di rispondere insieme essendoci tra di noi alcuni punti condivisi che ci paiono sufficienti per dare una risposta unitaria alle domande poste.
Pensi che sia necessaria una riforma del sistema di calcolo dei contributi e delle prestazioni per garantire un nuovo patto generazionale?
Pensiamo che sia necessario, nel rispetto della mutualità che tutti condividiamo come valore del nostro sistema, che lo stesso venga riallineato a nuove esigenze al fine di garantire il patto generazionale.
Il sistema previdenziale del Notariato, con la sua peculiare struttura, la sua impronta solidaristica, i suoi servizi, non solo costituisce il fiore all’occhiello della Categoria, ma è una imprescindibile componente della sua identità. La solidità ed efficienza di questo sistema è stata dimostrata dal superamento della peggiore crisi economica mai vissuta dal notariato. Tuttavia l’esperienza amministrativa triennale appena trascorsa ha determinato in noi la consapevolezza che il mantenimento del sistema è possibile solo mediante una costante e attenta attività di adattamento alla realtà mutevole; prevedere per prevenire è il motto in cui può sintetizzarsi il lavoro che intendiamo continuare a svolgere.
Con riferimento alla polizza sanitaria, pensi che sia necessario evolvere verso un fondo mutualistico di categoria, affiancando alle prestazioni sanitarie nuove forme di welfare?
Il fondo mutualistico espone al rischio di insolvenza. nell’ultimo triennio l’andamento dei PremiVS sinistri è stato negativo per l’assicurazione che ci ha assicurato. In particolare nel 2016 a fronte del pagamento di euro 5.981.177 di premi vi è stato un esborso di euro 9.859.424.
Ciò non toglie che l’ipotesi potrebbe essere studiata con maggior profondità e qualora l’esame dimostrasse la fattibilità e la convenienza potrebbe essere percorsa.
Stesso discorso per altre forme di welfare sanitario, ad esempio per assicurazioni LTC alle quali stiamo lavorando già da ora attraverso, per il momento, l’adesione a Emapi.
Ritieni necessaria una riforma della governance, basata sulla diminuzione del numero dei consiglieri, l’ingresso di consiglieri non notai e un ruolo diverso per l’assemblea dei delegati?
Benché sollecitata la discussione su questo punto da alcuni di noi in questo triennio, non sono state assunte delibere in Cda, ma l’argomento continua a essere tra quelli da affrontare per tutte le questioni sollevate nella domanda, nel complessivo programma di riforma, e saremmo in primo luogo favorevoli alla riduzione dell’anzianità di servizio necessaria per essere nominati.
Grazia Buta, Lauretta Casadei, Giulia Fabbrocini, Roberto Montali e Beatrice Simone
GIULIA FABBROCINI
Carissimi Colleghi e Colleghe,
Nel triennio in corso oltre alla principale e assorbente attività di amministrazione e gestione del patrimonio della Cassa, ci siamo concentrati sui servizi assistenziali, sull’efficientamento, sulla comunicazione.
Volendo accogliere la richiesta di Federnotai abbiamo pensato di rispondere insieme essendoci tra di noi alcuni punti condivisi che ci paiono sufficienti per dare una risposta unitaria alle domande poste.
Pensi che sia necessaria una riforma del sistema di calcolo dei contributi e delle prestazioni per garantire un nuovo patto generazionale?
Pensiamo che sia necessario, nel rispetto della mutualità che tutti condividiamo come valore del nostro sistema, che lo stesso venga riallineato a nuove esigenze al fine di garantire il patto generazionale.
Il sistema previdenziale del Notariato, con la sua peculiare struttura, la sua impronta solidaristica, i suoi servizi, non solo costituisce il fiore all’occhiello della Categoria, ma è una imprescindibile componente della sua identità. La solidità ed efficienza di questo sistema è stata dimostrata dal superamento della peggiore crisi economica mai vissuta dal notariato. Tuttavia l’esperienza amministrativa triennale appena trascorsa ha determinato in noi la consapevolezza che il mantenimento del sistema è possibile solo mediante una costante e attenta attività di adattamento alla realtà mutevole; prevedere per prevenire è il motto in cui può sintetizzarsi il lavoro che intendiamo continuare a svolgere.
Con riferimento alla polizza sanitaria, pensi che sia necessario evolvere verso un fondo mutualistico di categoria, affiancando alle prestazioni sanitarie nuove forme di welfare?
Il fondo mutualistico espone al rischio di insolvenza. nell’ultimo triennio l’andamento dei PremiVS sinistri è stato negativo per l’assicurazione che ci ha assicurato. In particolare nel 2016 a fronte del pagamento di euro 5.981.177 di premi vi è stato un esborso di euro 9.859.424.
Ciò non toglie che l’ipotesi potrebbe essere studiata con maggior profondità e qualora l’esame dimostrasse la fattibilità e la convenienza potrebbe essere percorsa.
Stesso discorso per altre forme di welfare sanitario, ad esempio per assicurazioni LTC alle quali stiamo lavorando già da ora attraverso, per il momento, l’adesione a Emapi.
Ritieni necessaria una riforma della governance, basata sulla diminuzione del numero dei consiglieri, l’ingresso di consiglieri non notai e un ruolo diverso per l’assemblea dei delegati?
Benché sollecitata la discussione su questo punto da alcuni di noi in questo triennio, non sono state assunte delibere in Cda, ma l’argomento continua a essere tra quelli da affrontare per tutte le questioni sollevate nella domanda, nel complessivo programma di riforma, e saremmo in primo luogo favorevoli alla riduzione dell’anzianità di servizio necessaria per essere nominati.
Grazia Buta, Lauretta Casadei, Giulia Fabbrocini, Roberto Montali e Beatrice Simone
GIULIO CAPOCASALE
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RAFFAELE FATUZZO
Ringrazio la redazione di Federnotizie per l’opportunità che mi concede di presentare le mie note elettorali.
Preferisco rispondere in modo unitario alle domande proposte con la lettera che ho oggi inviato ai Notai di Sicilia che direttamente e/o indirettamente contiene le risposte richieste.
Buon lavoro.
Cara Collega,Caro Collega
sabato prossimo siamo chiamati ad eleggere per il prossimo triennio, il rappresentante della Sicilia nel Consiglio di Amministrazione della Cassa Nazionale del Notariato.
Volendo concorrere a tale elezione ho già presentato la mia candidatura a tanti Colleghi, sia direttamente che in incontri cortesemente approntati dai Distretti Notarili o in seduta collegiale o in seduta consiliare.
Mi riprometto, in queste ultime ore, di contattare i colleghi che non ho avuto la possibilità di sentire per un doveroso e per me gradito scambio di confronto.
Mi pare tuttavia utile sottoporre all’attenzione di tutti alcune mie note personali e programmatiche.
Svolgo la professione da 31 anni. Attualmente la mia sede è Catania.
Ho fatto parte del Consiglio Notarile di Caltagirone per un triennio e di quello di Catania per quasi nove anni.
Dal 2003 al 2016 sono stato componente della Assemblea dei Delegati alla Cassa Nazionale del Notariato, organo ritenuto assai formativo per affrontare la più impegnativa carica di Consigliere di Amministrazione della Cassa.
Sul piano programmatico ritengo utile indicare, sinteticamente, i seguenti punti:
– difesa dell’attuale sistema finanziario c.d. “a ripartizione”, attenuato dai proventi rivenienti dalla riserva patrimoniale;
– mantenimento del sistema mutualistico del nostro Ente di Previdenza caratterizzato da un altissimo grado di solidarietà e fondato su un patto intergenerazionale;
– miglioramento del livello di redditività del patrimonio immobiliare della Cassa con il completamento del lavoro di svecchiamento dell’attuale a scarsa redditività;
– attenta valutazione della scelta effettuata nell’ultimo decennio di gestione indiretta del patrimonio immobiliare attraverso fondi dedicati amministrati da SGR con scarsissimi risultati reddituali;
– aumento, in generale, della reddività patrimoniale anche attraverso la creazione di una Banca del Notariato, motore e leva per una Banca delle professioni, attualmente rappresentate, per quanto attiene l’aspetto previdenziale, dall’ADEPP (Associazione degli Enti di previdenza privatizzati) di cui la Cassa fa parte;
– attenta revisione dei parametri repertoriali anche con funzione deontologica (l’argomento richiede una approfondita illustrazione in questa sede non praticabile);
– maggiore controllo sui versamenti repertoriali.
– una politica di maggior sostegno ai notai in difficoltà, alzando la soglia repertoriale di riferimento al fine del calcolo dell’assegno di integrazione, per favorire l’esercizio della professione fino al 75esimo anno di età;
– fra gli scopi della Cassa ai sensi dell’art. 38 della Costituzione, vi sono per come sancito all’art.3 dello Statuto, oltre la previdenza, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, le attività di mutua assistenza individuate all’art.5 dello statuto stesso. Dette attività, sussidiarie rispetto agli interventi obbligatori in materia di previdenza (pensioni, indennità di cessazione ed assegno di integrazione) con la necessaria e dovuta accortezza vanno mantenute ed in qualche caso riattivate. Mi riferisco alla polizza sanitaria alla indennità di maternità, al contributo di apertura studio, alle convenzioni con la banca cassiera( attualmente UBI BANCA),agli assegni di studio per i figli dei notai(attualmente sospesi);
– revisione del sistema elettorale attraverso:
a) – riduzione a 3/5 anni, a fronte degli attuali 10, del requisito di anzianità di esercizio per la elezione a Consigliere di Amministrazione della Cassa;
b) – indizione di nuove elezioni in caso di cessazione di un Consigliere di Amministrazione in luogo della cooptazione del primo dei non eletti della Zona del notaio cessato( al CNN vige il sistema proposto);
c) – nomina dei tre notai in pensione, componenti di diritto del CdA della cassa, non per cooptazione, ma per elezione diretta sulla base di tre macro aeree.
Infine, massima attenzione alla prossima revisione tabellare.
Nell’ultima revisione ordinaria del 2007, infatti, nonostante la revisione ministeriale indicasse in Sicilia, una riduzione tabellare di ben 19 unità, nessuna sede venne soppressa.
Occorre, con determinazione, rappresentare al Ministero di Giustizia, che la Sicilia ha molte sedi improduttive e che il Notariato necessita di una sostenibilità economica adeguata alla pubblica funzione, sostenibilità che non può essere assicurata solo con l’assegno di integrazione erogato dalla Cassa.
Ti ringrazio per l’attenzione e fiducioso nel Tuo sostegno ti porgo molti cordiali saluti.
Raffaele Fatuzzo
CARLO BOLOGNINI
Video o testi non trasmessi in redazione.