Come ormai è consuetudine il mio discorso al Congresso Nazionale viene reso pubblico su Federnotizie. Ho anche l’onore che venga pubblicato nel primo numero del nuovo portale Federnotizie che rappresenta una sfida stimolante per la redazione e la Direttrice Alessandra Mascellaro ai quali indirizzo un affettuoso “in bocca al lupo”.
Un sentito grazie alla Direttrice uscente Monica De Paoli, per avere condiviso con me questi tre anni all’insegna del confronto costruttivo tra le nostre visioni complementari del futuro del notariato. Buona lettura a tutti.
“Cari colleghi,
oggi mi rivolgo a voi con moltissima emozione perché questo è il mio ultimo saluto ai colleghi quale presidente di Federnotai. Come sapete, questa giunta è arrivata al termine del proprio mandato e tra poco avremo le elezioni per il suo rinnovo.
Io sono sempre proiettata nel futuro e avrei voluto parlarvi di questo, come al solito, ma le circostanze mi obbligano oggi a rendere il conto di quanto fatto.
Non mi limiterò ad un elenco che potrebbe avere il sapore della rivendicazione: voglio soffermarmi sugli elementi che ritengo abbiano maggiormente caratterizzato il lavoro della mia giunta, che possono costituire spunti per lo sviluppo della futura politica del notariato, e da cui la prossima giunta potrà prendere il là. Ecco, il futuro che torna …
Voglio in primo luogo ricordare il congresso del 2012 “Il notaio del futuro per il futuro del Notariato”. I temi più rilevanti nati da questo momento di confronto sono stati: la tariffa e i compensi, le nuove competenze in campo familiare, il terzo settore, la forza esecutiva dell’atto pubblico, il rapporto con la collettività e con il cliente, l’organizzazione degli studi notarili, la deontologia e la concorrenza
In un momento in cui nessuno pensava ai costi di studio, e proprio per aiutare i colleghi improvvisamente “orfani (ahinoi) della tariffa”, abbiamo iniziato un convegno itinerante per spiegare ai notai, non troppo avvezzi a farlo, l’importanza di tenere sotto controllo le spese, di imparare a determinare i compensi senza avere più la vecchia cara tariffa attraverso la quale “qualcuno ci diceva quanto potevamo (e non solo dovevamo) chiedere al cliente: … qualcuno ci diceva quanto valeva il nostro lavoro. Eliminata la tariffa ce lo dovevamo e dobbiamo dire da soli oppure lasciare che ce lo dica il cliente (il mercato)”.
Noi siamo convinti che non ce lo debba dire il mercato perché non siamo mercanti e lo abbiamo ripetuto in molte occasioni, anche fornendo strumenti per distinguere e calcolare correttamente i ricavi, le spese e i reali guadagni. Questo sarebbe bastato forse ai notai per continuare a chiedere compensi adeguato e dignitoso, ma la crisi è venuta a scompigliare tutto. L’Antitrust era preoccupata che, eliminata la tariffa, ci saremmo messi d’accordo e i compensi sarebbero aumentati: noi siamo riusciti a sovvertire una regola base dell’economia. Siamo l’unico monopolio che si fa reale, e non sempre leale, concorrenza. Il lavoro fatto è stato molto apprezzato in modo trasversale ed ultimamente il Consiglio Nazionale e la Cassa si sono uniti a noi in un progetto più ambizioso, per far partire una ricerca scientifica sui costi reali dello studio notarile che possa anche essere strumento di valutazione “deontologica” dei compensi praticati.
Il secondo argomento uscito da quel congresso, e subito individuato come uno di quelli “da trattare”, è stato quello della forza esecutiva dell’atto pubblico: in effetti l’estensione dell’efficacia esecutiva al di fuori dei confini della tutela dei soli crediti pecuniari offre interessanti prospettive per i notai, senza bisogno di norme che rendano obbligatorio il loro intervento. Abbiamo sviluppato questo argomento sia al nostro Congresso Nazionale che, da ultimo, venerdì scorso, a Roma, unitamente all’Accademia del Notariato, nel convegno su “Il Titolo Esecutivo Notarile”, presieduto dal Presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, alla presenza di autorevoli relatori tra i quali il Prof. Andrea Proto Pisani e il Consigliere di Cassazione Giuseppina Luciana Barreca. Questo convegno rappresenta al tempo stesso un traguardo ed una tappa di quel cammino iniziato nel 2012. È un traguardo perché è servito a fare entrare nel nostro ambito di conoscenza un argomento che avremmo dovuto affrontare da tempo: sono 8 anni che l’art. 475 c.p.c. è stato riformato ma non risulta applicato in relazione alle obbligazioni di consegna e rilascio, anche a causa della nostra pigrizia. Inutile dire a voi quali utilizzazioni potrebbe avere un riqualificato ed esteso impiego dell’atto pubblico in vista della sua forza esecutiva anche per le obbligazioni di fare. Utilità deflattiva per la giustizia, utilità per imprese e cittadini che vedrebbero la possibilità di ottenere più rapidamente e con certezza la soddisfazione dei loro crediti.
Ma è anche una tappa, perché ora abbiamo il compito di fare uso di questa potenzialità dei nostri atti, dimostrando in concreto che la nostra professione può essere proiettata in una visione futura che rispetti comunque la pubblica funzione e la valenza della categoria. Il primo banco di prova sarà l’applicazione della nuova disciplina del rent to buy: attraverso la forza esecutiva dell’atto pubblico si potranno superare i problemi relativi all’inadempimento degli obblighi previsti e non incorrere nelle criticità delle procedure di sfratto.
Per tutti gli altri interessanti argomenti partiti dal congresso del 2012, il traguardo e la tappa nel senso sopraddetti sono stati rappresentati dal congresso nazionale di Federnotai dello scorso 5 aprile: un esempio di come sia possibile coinvolgere ed interessare la società civile, la magistratura, l’accademia, le associazioni onlus dei vari settori intorno a temi contemporaneamente vecchi e nuovi per il notariato, ma che possono rappresentare il futuro della nostra professione. Il congresso dal titolo “Proteggiamo i diritti per progettare il futuro” è stato organizzato con 4 tavoli di lavoro contemporanei, intorno ai quali si sono seduti circa 80 relatori e ai quali hanno partecipato 600 notai che potevano spostarsi da un tavolo all’altro. Nei quattro tavoli Sussidiarietà, Diritti senza confini, Nuove debolezze, Proprietà multiforme e rischio patrimoniale sono stati toccati temi di grandissima attualità ed interesse, in gran parte collegati al congresso del 2012. Ma a parlarne questa volta erano i protagonisti della società, che ne hanno discusso con i notai ed hanno ascoltato quanto i notai avevano da dire sui singoli argomenti, traendo da quella esperienza una opinione diversa e sicuramente migliore della figura del notaio, della sua attualità, della sua competenza a 360 gradi. Consiglio a tutti la lettura dei lavori del convegno pubblicati sulla rivista Nova Itinera. Saranno inviati a tutti i presenti al congresso e a tutti quelli che ne chiederanno l’invio. Una percezione di quanto sia stato positivo per l’immagine del notariato si può percepire anche leggendo sul nostro sito www.federnotai.it le interviste che i moderatori dei tavoli, i giornalisti Franco di Mare (Rai Uno), Tiziana Ribichesu (Rai Due – Bao Bab), Roberto Migliacca (Italia Oggi), Andrea Magrini (Gruppo Espresso- Repubblica), hanno rilasciato a Federnotizie o rivedere i lavori del convegno o semplicemente la sintesi finale dei tavoli nel video presente sul canale YouTube.
Ritengo anche molto importante sia per Federnotai che per la categoria il nuovo assetto di comunicazione con l’individuazione del giornalista Pasquale Alfieri quale responsabile esterno, il nuovo sito indirizzato ai cittadini, i filmati su argomenti specifici , le guide e le news che ci hanno permesso di rispondere in tempo reale a molti attacchi letti su giornali o ascoltati in tv e soprattutto con l’accordo con il gruppo Finegil – Espresso e la presenza in uno dei loro Blog d’Autore, che sta andando molto bene con apprezzamenti sia da parte dei cittadini che dell’editore. La presenza nel blog diventa anche veicolo di diffusione del nostro sito e di ciò che in esso è contenuto.
Ed in ultimo ricordo anche l’impegno in CONFPROFESSIONI che vede sempre di più affermarsi i notai in questa associazione interprofessionale, sia con la presenza nella giunta nazionale che nelle diverse giunte regionali nelle quali abbiamo ottenuto anche alcune prestigiose presidenza (Lombardia, Lazio e Molise)
Guardando indietro vedo una lunga lista di iniziative importanti a favore del notariato, grandi soddisfazioni, ma anche tanti momenti di grande preoccupazione. Preoccupazione che non mi ha lasciato neanche in questo ultimo periodo caratterizzato da eventi molto critici.
Forse questi tre anni possono essere riassunti con il concetto di “responsabilità”, responsabilità che, vi confesso, ho avvertito in misura molto pesante.
Come ho già detto, Federnotai in questi tre anni ha messo al centro della sua attività politica e associativa il futuro del notariato e lo ha fatto mediando, con senso di responsabilità, appunto, tra le istanze della base, degli organi istituzionali e dei suoi 11 componenti di giunta, compresa la sottoscritta.
Come in ogni associazione che si rispetti, non la pensiamo tutti esattamente nello stesso modo e posso prendere su di me le critiche per una linea che può essere giudicata più morbida di quanto alcune fasce di colleghi avrebbero voluto.
Ne sono testimonianza i documenti pubblicati sulla lista o sul gruppo FB o sul nostro sito contenenti le posizioni di Federnotai su temi caldi quali il deposito del prezzo, le srls, la tariffa, lo sciopero. Non sempre le opinioni ci vengono attribuite corrispondono a ciò che abbiamo scritto in questi documenti.
Ma torniamo al concetto di responsabilità: quanti sono i colleghi che veramente vogliono la rivoluzione? Quanti quelli che sono consapevoli che la “questione notariato” presentata alla politica potrebbe avere una risposta negativa?
E qui si apre il problema del rapporto con la base intesa come tutti i notai, con voi che oggi siete qui, con i notai che seguono il gruppo FB, con i notai che seguono la lista sigillo ed ora il Forum. Io sono in FB, sono qui, ero sulla lista e sono sul Forum. Non è difficile capire cosa la base vive, perché è quello che tutti noi viviamo. I notai nei propri studi hanno dovuto imparare in poco tempo a fare i conti con una realtà totalmente diversa da quella alla quale erano abituati. I giovani si trovano spaesati in un mondo che appare loro anche peggiore di quello che è.
Tralascio volutamente di parlare in modo diffuso del c.d. patto generazionale, al quale abbiamo dedicato un intervento apposito proprio per attribuirgli maggiore rilievo, ma non posso tacere del fatto che ormai i rapporti sono cambiati e che quello che prima era un rapporto sbilanciato a favore dei notai in esercizio, oggi non lo è più e molti colleghi, soprattutto i giovani (ma non solo), hanno redditi inferiori rispetto a quelli dei notai in pensione. Dall’altra parte il lavoro non è ben distribuito e forse non è più possibile calcolare i contributi solo in base al repertorio, esistendo fasce di lavoro ben retribuito che non vengono iscritte a repertorio (consulenze, aste immobiliari, procedure esecutive) o che vengono iscritte con un minimo repertorio (molti atti societari). Per evitare disguidi e fraintendimenti ripeto, come già lo scorso anno, che questo non ha nulla a che vedere con il sistema mutualistico che come Federnotai riteniamo valido e da mantenere. Solo vorremmo che la mutualità si alimentasse prendendo linfa la dove c’è, se c’è. Ci vengono richiesti sempre nuovi sacrifici, ma non ci si offre un quadro chiaro del futuro.
I nuovi strumenti di comunicazione interna hanno da una parte creato un modo molto più diretto di colloquiare, e quindi una partecipazione più attiva, ma nello stesso tempo un inasprimento dei contrasti e delle critiche a volte sterili. La percezione che se ne trae è quella di una base stanca, pessimista, che non vede un futuro caratterizzato da miglioramenti.
L’insoddisfazione è generata in massima parte dalla crisi e dall’abbassamento dei repertori e dei compensi. Da più parti si denunciano onorari al ribasso per atti anche di considerevole importo. I notai anziché rendersi conto che la crisi dovrebbe portare ad un aumento dei compensi, si stanno suicidando anche pubblicando sui giornali offerte degne di un discount. Il nascere di siti dai nomi fantasiosi, ma non troppo, Egregio Notaio, Preventivi Notarili, ecc. aumentano questo senso di disagio per la paura che questi siti riescano ad intermediarci davvero. Continuando l’elenco in negativo, spesso leggiamo sui giornali o ascoltiamo in TV qualche uso improprio del termine notaio o attribuzione di accuse più o meno infamanti . Il tutto vissuto in uno stato perenne di ansia “da emendamento “.
Che cosa fare? Sono fermamente convinta che l’unica soluzione possibile debba essere cercata al nostro interno. In questi tre anni ho conosciuto moltissimi notai, anzi moltissimi bravi notai, e continuo a credere che i colleghi siano in larga maggioranza degni del sigillo che è stato assegnato loro. Se così è, faccio un appello a tutti questi notai perché si rimbocchino le maniche. Se la fine di questa crisi ci troverà ancora categoria compatta vedremo il miglioramento netto dei nostri problemi. Come già ho detto in tanti miei discorsi, il notariato o rimane unito o non esisterà. Nessuno si illuda di fare il notaio senza il notariato.
Lascio ora il mio incarico con un senso di leggerezza. Da un lato perché la mia vita privata e familiare ha bisogno di riprendere un ritmo più regolare. Mi avevano avvisato che questa carica sarebbe stata impegnativa e difficile. Me lo avevano detto, ma fino a quando non si prova sulla propria pelle non si può comprendere quanto la propria vita si modifichi dal giorno in cui si assume un ruolo di responsabilità nei confronti di tanti colleghi: non ho risparmiato energie a favore di tutte le iniziative che, in modo diretto od indiretto insieme alla mia giunta abbiamo ritenuto utili alla categoria (a tutta la categoria non solo agli associati), consapevoli che il sindacato nelle sue azioni poteva incidere positivamente o negativamente su tutti, energie fisiche ma specialmente mentali, avendo il pensiero del notariato come pensiero fisso che non mi abbandonava mai.
Lascio il mio incarico con senso di leggerezza, però, soprattutto perché sono sicura che chi raccoglierà il testimone lo farà con lo stesso entusiasmo, la stessa dedizione e lo stesso spirito di responsabilità nei confronti della categoria e delle istituzioni. Federnotai continuerà la sua azione con la nuova giunta ed il nuovo Presidente in piena continuità con quanto sino ad ora condiviso e attuato e questa continuità è per tutto il sindacato garanzia di lunga vita e di grandi obiettivi. Grazie a tutti

AUTORE

Già presidente di Federnotai. Svolge la sua attività nel distretto di Viterbo e Rieti nella Regione Lazio.