Nel pomeriggio della seconda giornata del 53° Congresso Nazionale del Notariato tornano a parlare i presidenti del Consiglio Nazionale e della Cassa. Presentano le loro relazioni all’intera categoria. Di seguito i resoconti del loro intervento.
Prende la parola, in via introduttiva, il presidente dell’Associazione Sindacale Nazionale Notai in Pensione, Paolo Pedrazzoli, che illustra l’assoluta mancanza di reddito che perviene dai fondi immobiliari e chiede perché si siano dismessi immobili direttamente posseduti per aumentare gli apporti ai fondi immobiliari, riportando cifre e dati.
Mario Mistretta, Presidente Cassa Nazionale del Notariato
Dopo breve introduzione musicale di Keith Jarrett, il presidente inizia la sua relazione ringraziando i responsabili politici del Notariato che hanno reso possibile un’alta presenza governativa al Congresso. I politici ci hanno chiesto di essere capaci di rispondere al cambiamento.
Il presidente passa poi a ricordare come la Cassa compia cento anni nel 2019 e sintetizza i problemi socio economici che ci sono stati durante gli ultimi sei anni, un periodo in cui la Cassa ha lavorato con serietà e impegno. A questo punto inizia la proiezione delle slide che riportano dati su compravendite di abitazioni, mutui, repertori dal 2013 al 2017, anni in cui c’è stato una lieve ripresa, ma con risultati comunque molto inferiori rispetto al periodo precedente la crisi.
Il fatturato medio degli studi notarili nel 2016 è stato di circa 597mila euro, mentre il rapporto fatturato/repertorio è del 3,9%. Nel tempo i costi degli studi, pur se diminuiti, sono comunque percentualmente aumentati sul reddito. Nel 2006 il 36% degli studi notarili aveva più di 5 dipendenti, nel 2014 solo il 16% aveva più di 5 dipendenti perché c’è stata una contrazione delle spese per il personale.
Pur non essendo correlati, si sono ridotti sia il fatturato sia il repertorio. Poiché il sistema previdenziale non è elastico, le relative spese non sono mutate, anzi aumentate. Come ha risposto la cassa? Ha fatto ricorso alle riserve. La Cassa deve gestire il suo patrimonio immobiliare utilizzando i migliori professionisti del settore e a tal fine vi è stata un’inversione di tendenza tra la gestione diretta di immobili e la partecipazione a fondi immobiliari. Per controllare il rischio è necessario fare diversificazione amministrativa e questo è quanto ha fatto la Cassa.
Solo mediante un gestore è possibile modificare gli investimenti seguendo il mercato. Il reddito che proviene dalla gestione immobiliare sia diretta sia indiretta è quasi zero perché gli immobili abitativi hanno scarsa qualità reddituale. Quindi la tendenza è duplice: da un lato sostituire agli immobili abitativi quelli strumentali, da far gestire in modo dinamico alle SGR, e dall’altro scendere dall’attuale 40% al 30% dell’investimento immobiliare, spostando il ricavato nel settore mobiliare.
Tra 2013 e il 2017 l’ammontare complessivo delle rendite è stato di 173 milioni e 466mila euro circa. Il saldo della gestione corrente è positivo perché l’aliquota è aumentata al 25%, a è necessario farla decrescere per tenerla come strumento d’intervento immediato in caso di un altro periodo negativo. Il Presidente Mistretta ricorda come la Cassa e il CNN abbiano vinto un bando europeo per un sistema innovativo sulla conoscenza dell’inglese tecnico avanzato. Dice di sognare che un 20% del reddito sia finalizzato a finanziare progetti innovativi per il Notariato.
Quindi, rispondendo alla domanda su che cosa faccia la Cassa, indica i dati relativi al welfare innovativo, alla indennità di maternità, alla polizza sanitaria, all’assegno di integrazione e al contributo per l’impianto dello studio. La Cassa deve redistribuire le risorse, assistendo la categoria in ogni sua scelta. Riconosce che dai dati illustrati emerge un quadro senza problemi, un sistema previdenziale in equilibrio, tuttavia si prospettano rischi ai quali bisogna rispondere per tempo, al fine di evitare contrazione delle pensioni oppure aumento delle aliquote. Conclude dicendo che soltanto coesi e solidali i notai possano vincere i problemi del futuro.
Salvatore Lombardo, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato
Lombardo inizia la sua relazione parlando del codice deontologico. È già pronto, ma c’è stato qualche problema con l’Antitrust che può irrogare una multa fino a 2,4 milioni. Il codice verrà emanato quando si sarà certi che non si correranno rischi con l’Antitrust. È stato portato avanti il discorso con Unicredit Leasing, che consente ai notai di competere con i colleghi che vengono incaricati da Unicredit in materia di riscatto dei leasing.
Deposito prezzo: occorre spendersi per dire che è utile. In alcune zone d’Italia non viene consigliato ai clienti. Concorso: non è possibile un andamento sinusoidale. Quello appena concluso con molti promossi, quello in corso con molti bocciati. Bisogna poi trovare una formula per aiutare economicamente i notai che compongono le commissioni di concorso.
Assicurazione: nel 2019 ci sarà un regalo per tutti: pagheremo 500 euro in meno rispetto a quanto ciascuno di noi avrebbe dovuto pagare. Procedimenti disciplinari: il presidente appoggia in pieno l’operato dei presidenti di CND, ricordando che il CNN non ha, però, alcuna competenza in materia disciplinare. Naturalmente, se tirato in ballo in materia disciplinare, il CNN si adopererà per difendere l’intera categoria.

AUTORE

Notaio in Seregno e Milano. Dal 2007 al 2014 membro del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Milano Monza Lodi e Varese. Direttrice di FederNotizie dal 2004 al 2007 e in seguito redattore. Notaio Mediatore e dal 2010 Vicepresidente del CdA dell’organismo di mediazione ADR Notariato srl. Dal 2005 al 2011 docente alla Scuola del Notariato della Lombardia. Docente anche presso l’Università Bocconi di Milano, l’ODCEC e l’Università Cattolica. Ha curato un Codice del Notariato pubblicato dalla UTET e contribuito a numerose pubblicazioni in materia societaria, di mediazione e contratti di rete.