a cura di Grazia Prevete
Commedia – dialogo in un atto
Personaggi
“TN” The Notary: notaio con tablet
Interpreti:
(se maschile) tablet e portafoglio di Vuitton
(se femminile) tablet e borsa di Vuittton
“IN” Il Notaro: notaio con mantello a ruota
Interpreti:
(se maschile) abito gessato e portafoglio di Vuitton
(se femminile) collana di perle e borsa di Vuitton
Scena
Studio in penombra, fascicoli e libri ovunque, alla scrivania siede una persona avvolta in un mantello a ruota, Il Notaro.
Entra The Notary
TN: coming back home from…
IN: basta, non ne posso più dell’inglese a proposito e a sproposito, ma non guardarmi con quell’aria di superiorità, un po’ di inglese lo conosco anche io, non puoi parlare in italiano? E poi non stai tornando, ormai se tornato …
TN: came back home, allora, from Milano dove si è svolto il primo Congresso less del notariato italiano, al quale non hai partecipato.
IN: congresso less?
TN: certo paperless, cioè Congresso senza carta, ma così ha tutto un altro suono e poi bagless, badgeless …
IN: niente carta? E quindi cosa c’era nella borsa congressuale? L’ombrello? Un Duomo in miniatura per ricordo?
TN: sei proprio antiquato, niente borsa congressuale con dépliant e orrendi souvenir, tanto era ormai passata da raffinato prodotto di pelletteria a prodotto low cost in simil cotone, tutto era sui nostri tablet, il badge, le istruzioni per l’uso, gli ordini del giorno, il lunch, no quello no era analogico, cotoletta e insalata, regime di spending review.
IN: e quindi il tablet lo portavate appeso al collo?
TN: proprio non capisci, il tablet non va appeso al collo, al posto del badge c’era il glifo.
IN: vuoi dire una specie di drago che butta fuori fuoco dalla bocca?
TN: non ti rispondo neppure, se credi di essere spiritoso…però certo qualche piccolo problema il badge lo risolveva, una rapida occhiata ed ecco apparire il nome del collega che conosci benissimo, ma che non riesci a ricordare …
IN: quindi questo primo Congresso less è stato completamente diverso da tutti gli altri?
TN: completamente diverso? Fammi pensare.
La location nel palazzo della fiera non era molto diversa da altre location, ampi spazi, tutte le case di software schierate in posizione di attacco, scale piccolissime e uscita di emergenza su un terrazzo non molto grande, dal quale in caso di emergenza forse si può fuggire calandosi con liane, tipo Tarzan per intenderci, ma per fortuna non abbiamo dovuto sperimentarlo.
La broda non c’era (dicesi broda il caffè lungo e tiepido contenuto in apposite caraffe termiche), sia lode alle capsule.
L’aula magna era piena di notai, il cui numero aumenta proporzionalmente con l’aumentare della preoccupazione per il presente e per il futuro, l’atmosfera è quella di Little big horne con il generale Custer accerchiato dagli indiani.
I politici di turno hanno lodato il notariato, per poi correre ad approvare piccoli emendamenti magari sul numero dei notai (se 5.000 notai sono utili, 12.000 sono utilissimi), il Ministro di Giustizia, il nostro ministro, non é venuto perché trattenuto da impegni istituzionali (se il ministro avesse ricordato il film The Blues Brothers avrebbe potuto inventare qualcosa di più credibile, tipo “volevo proprio venire, ma sono atterrati i marziani e hanno bloccato con la loro astronave la mia macchina”).
Le tavole rotonde macinano, mentre qualcuno usa il tablet per vedere la partita.
Gli ordini del giorno scorrono implacabilmente inutili, si vota senza televoter …
IN: senza televoter? Senza quel fantastico marchingegno i cui tasti cambiavano tutti gli anni, confondendo idee già peraltro confuse, unico motivo per il quale odg del tutto innocui venivano bocciati o approvati con un nutrito numero di astenuti? E come si votava allora?
TN: con il tablet ovviamente, sempre che si riuscisse ad essere connessi, ma insomma era facile e inoltre abbiamo risparmiato tantissimo e di questi tempi …
IN: e gli odg? Si è votato sull’accorpamento di distretti, sulla riforma dell’elezione dei nostri organi rappresentativi?
TH: beh, sì, più o meno
IN: quindi come in tutti i congressi si votano sempre gli stessi odg?
TH: no, assolutamente , questa volta non c’è stata traccia del consueto primo odg, quello che plaude e ringrazia per la splendida organizzazione del Congresso nella meravigliosa città che ci ospita, gli altri in effetti, tranne quello sui Distretti e sulla composizione degli Organi Esponenziali, accanitamente discusso, sono un po’ come al solito irrilevanti, ma con votazioni strane, l’unica ragione plausibile per la quale ci sono stati su alcuni di essi, del tipo “il Congresso fa voti affinchè il CNN si adoperi in tutte le sedi per riaffermare l’importanza della funzione notarile” , incomprensibili voti negativi o astensioni non può essere che il metodo di votazione, ma, come dicevi prima, succedeva anche con il televoter e non si può ostacolare il progresso.
Una cosa non ho capito neppure io, perché quando la platea applaudiva si accendevano le luci?
Mah, manet in alta mente repostum (come vedi non conosco solo l’inglese).
IN: e il discorso conclusivo del nostro Presidente?
TH: in realtà è stato un siparietto, un divertente excursus sulla consiliatura che si sta concludendo, con slides, come si usa, vignette, ringraziamenti e un filo di commozione.
IN: insomma tutto come sempre, forse non ho perso nulla di veramente importante.
Certo mi è mancata la possibilità di incontrare vecchi e nuovi amici, ma senza badge immaginati che figura “ciao, ehm ciao … Alberto, Gino, Luigi?”
La prossima volta vengo anche io, ma per favore ripristinate il badge.
The Notary e Il Notaro si guardano pensierosi, ci sarà una prossima volta?
Cala il sipario.

AUTORE

La Redazione di Federnotizie è composta da notai di tutta Italia, specializzati in differenti discipline e coordinati dalla direzione della testata, composta dai notai Arrigo Roveda e Domenico Cambareri.