È lunedì mattina, la prima mail delle 7:20 mi arriva da una delle figlie di una cliente che anni fa depositò presso di me il suo testamento olografo. Il dolore per la perdita della cara e amata madre, contenuto nelle prime due righe, evapora alla terza riga, quella che mi blocca immediatamente la digestione della colazione riportando alla mente quelli che da studenti credevamo essere solo “casi di scuola”. La signora chiede espressamente di poter prendere possesso del testamento per portarlo al suo notaio di fiducia e valutare insieme agli altri eredi legittimi “se pubblicarlo e quando pubblicarlo”.
di Federica Croce notaio in Lecco
Il notaio e il “patto di non pubblicazione” del testamento olografo
ultima modifica: 2019-10-08T09:00:15+02:00
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