Il dibattito sull’accesso prosegue senza soste: dopo le riflessioni dei notai Paolo Guida, Raffaele Viggiani e Michele Labriola, la lettera di un candidato e l’articolo di un commissario di concorso, pubblichiamo le riflessioni e le proposte del presidente di Federnotai Giovanni Liotta con l’auspicio che la discussione continui e arrivi anche nelle prossime sedute del Consiglio Nazionale del Notariato.
Il tema dell’accesso al notariato è complesso e scivoloso. Complesso poiché abbraccia numerosi sottotemi quali: la pratica, le modalità di formazione dei praticanti e, quindi, le scuole; il concorso con i profili relativi alle materie su cui testare la preparazione degli aspiranti notai nonché il numero e il tipo di prove; i commissari e la loro individuazione, formazione e motivazione; le regole di funzionamento dei lavori della commissione; il tirocinio successivo al superamento delle prove. Scivoloso poiché coinvolge soggetti e interessi che possono entrare in conflitto: il Ministero che mira a contenere i tempi, i costi e le impugnative sul concorso; i notai e il notariato che prediligono una selezione non frettolosa per non abbassare la qualità della categoria ma anche per proteggere gli interessi pure economici dei notai in esercizio; i praticanti che hanno diritto a tempi certi, costi accessibili e oggettività di giudizio. Continua a leggere