Puntuale come una cambiale, il tema della riforma del Catasto è tornato nell’agenda della politica e ha occupato uno spazio senza precedenti nel dibattito sui media.
Esperti e presunti tali intervengono sul punto ma fino a oggi manca una posizione ufficiale, almeno pubblicamente, di una delle istituzioni che ben conosce il tema: il Notariato.
Il ruolo attivo dei notai – unitamente ad altri professionisti – nell’aggiornamento e miglioramento degli archivi catastali è innegabile. Con il Modello Unico Informatico per la registrazione, trascrizione e voltura degli atti notarili e l’Art. 29 comma 1 bis della Legge n. 52/1985 sulla conformità catastale quale elemento di validità degli atti notarili si è contribuito ad aggiornare in modo decisivo la banca dati del Catasto. A ciò si aggiunga il sistema del prezzo-valore, il sistema di tassazione degli atti di trasferimento oneroso soggetti a imposta di registro sulla base del valore catastale indipendentemente dal prezzo convenuto e dichiarato in atto: proposto da Federnotai e introdotto con la Legge n. 266/2005 è divenuto lo strumento principale per la trasparenza del mercato immobiliare e l’implementazione dei dati dell’OMI.
A cura di Giovanni Liotta e Arrigo Roveda