La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 19570 del 30 settembre 2016, ha affrontato un caso di indubbio interesse, tanto per i suoi risvolti deontologici quanto per quelli più direttamente afferenti al ruolo e alle funzioni del notaio.
A cura di Corrado De Rosa
La causa ha origine in un procedimento disciplinare: è stato contestato ad un notaio di aver violato l’art. 28 L.N., per aver ricevuto un atto di accertamento dell’esistenza di un testamento smarrito, con ciò sostituendosi ai compiti dell’Autorità Giudiziaria e violando dunque i principi di ordine pubblico che sorreggono l’amministrazione della giustizia.
In particolare il notaio, a quanto consta, aveva stipulato un atto nel quale gli eredi del de cuius avevano presentato una fotocopia di un testamento, dichiarando l’originale irreperibile, e avevano dichiarato di voler dare esecuzione alle volontà testamentarie (attuando, si immagina, una conferma ai sensi dell’art. 590 c.c.). Continua a leggere