Ho letto con interesse e attenzione gli articoli di Arrigo Roveda e Mimmo Cambareri, che offrono alcuni spunti di riflessione.
Nel giro di 7 giorni avremo un nuovo governo per l’Italia e ne abbiamo, da sabato, uno del Notariato. Il caso ha voluto che si siano chiuse quasi in contemporanea entrambe le esperienze e, dunque, ci si trovi oggi di fronte a due nuovi organi di governo, con una prospettiva temporale anche abbastanza simile (il Governo Draghi potrebbe arrivare teoricamente anche fino al 2023, ma sicuramente oggi ha un piano di azione iniziale che guarda a quello che c’è da fare nei prossimi 12 mesi).
Il PNRR (mi si consenta di non scriverlo per esteso) verrà sicuramente rivisto (per non dire stravolto si spera, soprattutto, a partire dal nome) ma i principi alla base della sua redazione restano.
E’ indubbio che il digitale (oltre che la green economy) saranno alla base del futuro PNRR, così come si sentono voci parlare di “sburocratizzazione”, “semplificazione” (fortunatamente non, per il momento, di “liberalizzazione”, termine che provoca in noi delle eruzioni cutanee, oltre a gesti scaramantici). Continua a leggere