Egregi,
quando più di otto anni fa ero seduto alla scrivania del mio dominus di allora, ero un giovane laureando con tanti dubbi sul futuro – come tutti del resto.
Ricordo come fosse ieri le prime frasi di incoraggiamento ricevute, che riporto, testualmente.
“Se vuoi fare il notaio devi imparare a inca**arti; quando sarai notaio tutti vorranno pugnalarti alle spalle”.
Al primo obiettivo sto ancora lavorando, per l’indole zen di una persona che vive fra i cavalli.
Diversamente per il secondo punto.
Noi dell’ultimo concorso abbiamo un gruppo WhatsApp dove ci facciamo compagnia durante questa fase di limbo e ci confrontiamo, in particolare sulle prospettive di lavoro in un contesto tutt’altro che definito.
Per quel che interessa, abbiamo discusso di queste proposte da Salary partner, un paio delle quali (più o meno serie) ricevute anche personalmente.
Il dubbio che i proponenti desiderassero raccogliere i fichi d’india con le nostre mani è stato, per quando mi riguarda, immediato.
Abbiamo fra noi ragionato De jure condito, ma era un tema che andava oltre le norme, coinvolgendo un approccio alla professione a noi poco familiare.
Sapevamo che c’erano precedenti, ma nessuno dei proponenti ci ha mai davvero rassicurato su una posizione ufficiale del Notariato al riguardo – e, in vero, neppure sembravano intenzionati ad approfondirlo in vie ufficiali, per quella questione dei fichi d’india di cui sopra.
E quindi, non per tutela dello studio avviato, ma per tutelarci dalla nostra inesperienza, ho sommessamente sollevato il problema.
Il supporto e il dialogo che ne è derivato è stato davvero inaspettato: una risposta dalle istituzioni specchio di un senso protezione per noi nuove leve.
Infatti, immediatamente il notaio Mascellaro del Comitato Pari Opportunità si è interessato al problema, dedicandoci il suo tempo e la ferma volontà di andare a fondo della questione.
Di conseguenza, mi sento di rimarcare in totale trasparenza la libera genesi del quesito, per rispetto e gratitudine di chi ha agito per tutelare noi neo notai (e non, come si è pur comprensibilmente supposto al Dopo Congresso[Cfr. registrazione: 1h:13min – N.d.R], per invece tutelare un notaio poco ortodosso che mi avesse fatto firmare quella lettera).
Il ghost writing non mi appartiene, come non mi appartiene dare giudizi assiologici a quelle che sono posizioni idiosincratiche, fattori esogeni di cui prendo rispettosamente atto.
Non entro dunque nel merito della questione, pur disponibile a ridiscuterne.
Un caro saluto,
AUTORE

La Redazione di Federnotizie è composta da notai di tutta Italia, specializzati in differenti discipline e coordinati dalla direzione della testata, composta dai notai Arrigo Roveda e Domenico Cambareri.