a cura di Benedetta Pedroli
Presentazione del progetto di comunicazione “ionotaio”
Andrea Marcolongo, storyteller: Lo storytelling, accostato al mondo notarile, può definirsi come la ricerca di un modo per informare la gente su ciò che realmente è la vostra funzione, illustrando e raccontando cosa davvero fa il notaio (e non cosa si pensa che faccia).
È’ fondamentale trasmettere l’impegno che giornalmente ognuno di voi, quale pubblico ufficiale e garante della legalità, pone nel proprio lavoro per consentire a tutti di comprendere che tutto parte dal rapporto umano, dalla comprensione, dalla ricerca concreta della soluzione ottimale ai problemi che i clienti vi sottopongono.
Le regole tra avventura e passione. Presentazione del fumetto “Acto e Norma”
Rosaria Bono, notaio: Non si vince un pregiudizio da una affermazione contraria.
Il Notaio subisce un pregiudizio radicato e costante nel tempo e proprio per questo lo storytelling si pone come elemento fondamentale per modificare nel pubblico la percezione della funzione, agendo sulla sfera emozionale e sulla condivisione dei valori.
Il progetto di Acto e Norma è finalizzato ad insegnare la cultura della legalità ai ragazzi, usando il loro linguaggio e coinvolgendoli nella comprensione di ciò che è giusto e corretto.
Mai come oggi, infatti, i nostri giovani sono smarriti, aggressivi e concentrati solo sul mondo “social” e sull’apparenza.”
Pino Repetto, Editore e amministratore Edicolors: L’incontro del mondo notarile con quello editoriale ha fatto emergere la necessità di rendere comprensibili ai più l’aspetto umano, l’attualità della funzione e i rischi connessi alla mancanza di conoscenza della stessa.
Depressione e bullismo sono all’ordine del giorno: è dunque questo il momento più opportuno per trovare nuovi eroi da presentare ai ragazzi.
Acto e Norma sono due ragazzi normali, come tanti; due eroi non violenti che combattono le truffe, trasmettono il valore e il senso della giustizia ad ogni lettore.
La legalità conviene e il valore economico delle regole
Lucrezia Ricchiuti, Senatrice della Repubblica, Componente della Commissione Antimafia: Il rapporto tra legalità ed economia è quasi simbiotico: le recenti confische messe a punto a danno delle mafie portano con sè il recupero di ingenti somme di denaro, le quali possono così essere effettivamente destinate a progetti incentivanti la legalità.
La soppressione degli arti 44 e 45 del DDL concorrenza si è resa necessaria per evitare di spalancare le porte all’illegalità e alle mafie nel tessuto imprenditoriale italiano, consentendo per converso alla certezza del diritto e alla legalità di rimanere i capisaldi del tessuto economico-sociale.
Dott. Michele Corradino, Consigliere di Stato, Membro dell’Autorità Nazionale Anticorruzione: La stretta e duratura collaborazione tra Anac e Notariato nasce dal bisogno di creare un clima di intolleranza alla criminalità, all’illegalità e al malaffare.
E’ fondamentale insegnare ai giovani i giusti valori, coinvolgendoli e trasmettendo loro certezza di principi e rispetto.
Tutto ciò deve partire dalla scuola, il primo ambiente in cui i ragazzi imparano il concetto di gruppo, di condivisione e di giustizia.
Come disse Caponnetto, “La Mafia ha molta più paura della scuola che della giustizia”.
Stefano Amore, Magistrato assistente di studio presso la Corte Costituzionale, Direttore della rivista “Nova Itinera”: Il concetto di legalità si è profondamente trasformato nel tempo, anche a seguito dei mutamenti sociali.
Oggi lo Stato sta via via scomparendo e la centralità della legge si è smarrita, soprattutto a causa del discutibile lavoro compiuto dal legislatore.
I progetti presentati in precedenza sono fondamentali per insegnare ai giovani i valori costanti sui quali fondare la loro vita e per rassicurarli sul progredire e sull’affermarsi della legalità.
In quest’ottica la sinergia tra categorie diventa il principale veicolo per diffondere tale impostazione e per istruire i giovani sui principi che sottendono alla “giusta” vita sociale.
Marco Mazzoli, Professore di Politica Economica e Finanziaria, Università degli Studi di Genova: L’illegalità causa danni economici elevatissimi al tessuto sociale, sia diretti (spese amministrative, di giustizia…), sia indiretti (percezione del rischio, costo del denaro…).
Le condotte illegali sono contagiose e si auto – alimentano se non contrastate tempestivamente, deprimendo il sistema economico di un paese in modo sostanziale.
Se l’illegalità supera una massa critica, essa diventa incentivante e travolge con una reazione a catena tutta la società, dal momento che ciascun individuo consenziente è comunque influenzato dalle scelte altrui. L’unico strumento utile per arginare questo fenomeno è la diffusione di norme precise che regolamentino i rapporti economico-sociali eliminando qualsiasi margine per l’illegalità.
Pierpaolo Farina, blogger, ideatore di WikiMafia e MafiaMaps: Nell’ottica di un recupero della legalità si pongono i progetti di WikiMafia e Mafiamaps, finalizzati a diffondere una miglior conoscenza del fenomeno mafioso sulla base di informazioni qualificate inserite da giovani volontari e fondate su informazioni di Archivio.
Attraverso lo strumento dei social e del web si rendono così fruibili per tutti le informazioni già esistenti sull’argomento, in modo facile e sicuro.
Albino Farina, vice presidente del Consiglio Nazionale del Notariato: La categoria notarile è da sempre portatrice di certezza del diritto e di legalità. Un sistema economico basato sul controllo notarile, con conseguente garanzia nella circolazione dei beni e nei rapporti commerciali in generale, è l’unico che possa garantire affidabilità e tutela nei confronti dei cittadini, nonché rispetto delle normative vigenti e perseguimento della legalità.
Il fenomeno dei veicoli intestati a prestanome e privi di assicurazione
Dott.ssa Alessandra Bucci, Dirigente Polizia Stradale della Liguria: Con la riforma del Codice della strada, e con l’attribuzione della competenza relativa ai trapassi di proprietà agli Uffici Comunali e alle agenzie di pratiche auto, è venuta a mancare la certezza nella circolazione di detti beni.
Il legislatore ha tentato di porre un correttivo a tale incertezza, sancendo il divieto di intestazione fittizia del veicolo, strumento questo molto utilizzato dalla malavita per creare le c.d”auto fantasma” (veicoli intestati formalmente a soggetti che non ne hanno la proprietà), utilizzate anche in azioni criminali vere e proprie.
Molteplici sono i fattori che hanno incentivato tale fenomeno: si tratta di veicoli non individuabili (in quanto non rubate), dotati di assicurazione, in grado di eludere pedaggi/tasse di possesso e abbandonare luoghi di incidenti senza ripercussioni per il reale proprietario.
Per la sessione del pomeriggio si rinvia alle relazioni pubblicate.

AUTORE

La Redazione di Federnotizie è composta da notai di tutta Italia, specializzati in differenti discipline e coordinati dalla direzione della testata, composta dai notai Arrigo Roveda e Domenico Cambareri.