È giunto il giorno fatidico. Giorno? Fatidico? Certo, il giorno aspettato o temuto del pensionamento.
Si diffonde nell’aria una musica soave (potrebbe essere la Primavera di Vivaldi o la Primavera di Sinding o Hendel a scelta) e il notaio, ormai libero da agende, appuntamenti, preventivi e clienti, danza felice su un prato fiorito…
ALT non è proprio così o almeno non ora, sarà così prima o poi. Quando?
Beh, dipende. Dipende da cosa? Leggete e capirete.
di Grazia Prevete
CAPITOLO PRIMO – IL NOTAIO DISPENSATO
Il giorno fatidico, cioè il giorno del compimento del 75 °anno o se precedente (c.d. pensionamento anticipato) della data indicata nella relativa domanda, e precisamente alle ore 24 del giorno precedente, il notaio è dispensato dall’ufficio. Non pensionato. Il che può avere delle conseguenze, per esempio non può essere cooptato come pensionato nel Consiglio di Amministrazione della Cassa Nazionale del Notariato né essere Delegato alle Assemblee dei Delegati e ovviamente non percepisce la pensione, per la quale occorre una specifica domanda.
Bene, si potrebbe dire, presentiamo la domanda.
Non è così semplice, il notaio dispensato, dopo aver controllato la corretta rilegatura di atti, repertori e indici in eleganti volumi, che devono essere numerati “a catena”, cioè consecutivamente, deve preparare la bozza del verbale di consegna, individuando i singoli volumi, quindi
” atti fra vivi, volume 1 dal n. di repertorio… in data…al n. di repertorio…in data…, volume 2 dal n. di repertorio…in data…al n. di repertorio…in data…,
Repertorio atti fra vivi, volumi numero 1 dal n… in data… al n…. in data…” e così via per tutti i volumi di atti, repertori e indici.
La bozza, unitamente a copia del repertorio atti di ultima volontà e al mod. 39 in cui annotare i testamenti pubblici non passati al repertorio atti fra vivi, viene poi inviata all’Archivio Notarile, con il quale viene fissato un appuntamento per la consegna di atti, repertori, indici e sigillo.
Non spaventatevi, ci sono imprese specializzate che vengono a prendere in consegna i volumi e che provvedono a recapitarli all’Archivio, disponendoli in ordine nello spazio predisposto.
(Nota di redazione: Visti tutti in fila fanno un certo effetto, ma quanto ho lavorato in questi quasi 42 anni?)
Nel frattempo, il Dispensato deve individuare un collega di buon carattere al quale affidare i testamenti olografi che gli sono stati fiduciariamente consegnati e se, per disavventura, gli sono stati sequestrati atti dall’Autorità Giudiziaria deve tentare almeno di ottenerne la restituzione, impresa da annoverare fra le fatiche di Ercole.
Il giorno della consegna viene redatto il verbale, una cui copia deve essere presentata, unitamente ad alcuni moduli compilati dal Dispensato relativi a dati personali, all’IBAN del conto corrente sul quale accreditare la pensione, al Consiglio Distrettuale, che controlla la regolarità della documentazione, può chiedere ulteriori informazioni, il tutto con i tempi variabili da Consiglio a Consiglio e invia il tutto alla Cassa Nazionale del Notariato, che provvede all’istruzione della pratica (tempo minimo previsto per la detta istruzione 8/10 giorni) e a pratica istruita la trasmette al Comitato Esecutivo (al piano di sopra o forse sullo stesso piano) che delibera la concessione della pensione nella prima riunione utile, che, se siete fortunati e non ci sono festività né ferie, né insediamento di un nuovo Consiglio, viene tenuta in tempi brevi, diciamo un mese, forse due.
Ed ecco finalmente siete pensionati.
La pensione decorre per chi è stato dispensato per limiti di età (parole che danno un po’ fastidio, ma pazienza) dal giorno del compleanno, per gli altri dalla data della consegna degli atti all’Archivio Notarile.
Nota bene, il giorno fatidico dovranno essere state espletate tutte le formalità e firmato e sigillato tutto il firmabile e sigillabile.
CAPITOLO SECONDO – IL NOTAIO PENSIONATO
Il notaio Pensionato a questo punto vorrebbe conoscere gli importi di pensione e indennità di cessazione e quindi entra con lo SPID nell’Area Riservata della Cassa e trova? forse qualche dato, forse nulla, perché come mi ha spiegato la Cassa medesima in persona di gentili addetti l’area riservata non funziona tanto bene, vale a dire non funziona affatto.
Nel frattempo giunge al Notaio Pensionato spedita dalla Cassa una raccomandata con ricevuta di ritorno, che, come nel mio caso, non consegnata per assenza di qualcuno che la ritirasse e quindi corsa, coda in un ufficio ai margini della città e finalmente apertura della lettera che contiene la notizia che il notaio dispensato è diventato pensionato e che gli verrà inviata la pensione al giorno 20 del mese successivo a quello della delibera (meglio non impegnarsi per scadenze esatte) nonché l’indennità di cessazione, ma di cifre neppure l’ombra.
Poco tempo dopo altra raccomandata con ricevuta di ritorno (stessa trafila per giungerne in possesso) contenente copia della delibera relativa alla pensione, ma anche qui di cifre non si parla.
(Nota di Redazione: la prima raccomandata mi è arrivata dopo l’accredito della prima rata di pensione e ad oggi dopo un certo numero di mesi non so ancora quale siano pensione e indennità di cessazione lorde e importo della trattenuta fiscale).
La Cassa nell’accreditare l’indennità di cessazione effettua una ritenuta d’acconto del 20% e ne dà comunicazione all’Agenzia delle Entrate, ma è necessario inserire l’importo nella dichiarazione dei redditi, in caso contrario è evasione fiscale con pesanti conseguenze economiche.
Di tutto ciò non viene data alcuna comunicazione, quindi se vi trovate una somma non irrilevante sul vostro conto corrente o è una donazione di un benefattore “a vostra insaputa” o sono i ratei di pensione con relativi interessi e l’indennità di cessazione.
Bene e ora? è tutto finito?
Non proprio, il notaio pensionato deve provvedere alla cessazione del proprio ufficio.
Deve aver disdettato tutti i contratti in essere rispettando i termini di preavviso dei singoli contratti, che ovviamente non sono tutti uguali, nei nostri studi abbiamo una quantità di contratti di collaborazione con vari professionisti e di locazione di macchinari e locali, oltre ai contratti di lavoro con i dipendenti, nonché tutto quello che è collegato alla Partita IVA, ad esempio il Telepass, il cui contratto non può essere modificato né online, né per telefono, ma occorre recarsi di persona presso un Punto Blu, che normalmente si trova nell’estrema periferia con orari assurdi per la relativa procedura.
Il Consulente del lavoro chiuderà tutte le posizioni previdenziali dei dipendenti ed effettuerà gli adempimenti annuali, il Dispensato pagherà il TFR ai dipendenti.
Inoltre poiché per gli atti notarili praticamente non esiste un termine di prescrizione (come è noto il termine secondo la Cassazione decorre dal momento in cui si scopre l’errore) per la nostra assicurazione professionale postuma, che protegge da eventuali richieste per sempre, è necessario, se viene contestato un sinistro relativo alle visure ipotecarie di un atto stipulato nei 15 anni precedenti alla richiesta di danni, esibire le visure effettuate, il che vuol dire conservare in qualche luogo l’archivio cartaceo e quindi tutti i fascicoli di studio, che sono una massa enorme, con i relativi costi oppure, come nel caso di chi scrive, controllare tutti i fascicoli e ridurli a quanto necessario per l’assicurazione, diminuendo considerevolmente la massa, un lavoretto da niente.
Attenzione che l’assicurazione postuma è valida solo per chi nell’ultimo anno di esercizio ha sottoscritto la polizza per ridurre la franchigia.
Il notaio pensionato deve conservare la contabilità per 10 anni (per il fisco dovrebbero essere 5 anni, ma il commercialista afferma che è meglio 10 anni per non meglio precisati motivi di ordine civilistico), la documentazione relativa ai dipendenti, alla privacy e all’antiriciclaggio sempre per 10 anni (anche se non sono riuscita a trovare un termine preciso per le ultime due, ma la prudenza consiglia 10 anni).
Tutta questa documentazione occupa lo spazio che potete immaginare, oltre alla necessità di d avere un sistema di archiviazione anche rudimentale per poter eventualmente trovare quello che si cerca, tenendo presente che ahimè lo staff che ci aiutava in tutte le incombenze burocratiche e documentali se ne è andato con la chiusura dell’attività (id quod plerumque accidit).
Infine, una chicca, per alcuni contratti (ad es. Notartel, che ricordo è una società del notariato o mi sbaglio?) è necessario pagare per l’intero anno il canone anche se siete stati dispensati nel mese di gennaio. Analogamente è dovuta anche l’indennità di maternità, per la quale riceverete apposito avviso.
Infine, dopo aver controllato se si è in debito o credito e provvedere a quanto necessario si può chiudere la partita IVA, (immagino che il conto dedicato sia stato già chiuso), si versano eventuali ultime ritenute d’acconto, si prepara tutta la documentazione per la denunzia dei redditi dell’ultimo anno di esercizio e finalmente si entra in modalità Pensionato.
Dimenticavo, ultima incombenza, alcuni mesi dopo c’è l’ispezione finale, alla quale non è obbligatorio partecipare, ma aiuta a chiudere i conti con la professione, si riceve comunicazione dall’Archivio Notarile per l’appuntamento, viene redatto un verbale che dichiara che repertori, registri e atti sono stati conservati senza irregolarità e voilà cala il sipario.
CAPITOLO TERZO – IL NOTAIO FELICE
Cosa ne dite? Facile no?
Coraggio, se ci sono riuscita io, ce la potete fare anche voi,
Buona fortuna.

AUTORE

La Redazione di Federnotizie è composta da notai di tutta Italia, specializzati in differenti discipline e coordinati dalla direzione della testata, composta dai notai Arrigo Roveda e Domenico Cambareri.