Dopo la pubblicazione di cinque quesiti che Federnotizie ha deciso di rivolgere alle forze politiche con l’iniziativa “Verso il voto: le domande dei notai alle forze politiche“, in occasione delle prossime Elezioni Politiche del 4 marzo 2018, sono arrivate le risposte di alcuni rappresentanti e candidati. Le riportiamo di seguito, senza modificare nulla del testo pervenuto in redazione.
Buona lettura.
Cinque domande alla politica
- Ci sono dei settori nei quali ritenete possibile una collaborazione con il notariato a servizio della semplificazione e dello snellimento burocratico?
- Ritenete che le attuali competenze esclusive notarili in ambito societario e immobiliare, correlate ai controlli di legalità, possano contribuire alla sicurezza, crescita e competitività del nostro sistema?
- Ritenete possibile una maggiore collaborazione con i professionisti (e con il notariato) nella produzione legislativa?
- Come immaginate il futuro dei professionisti e del notariato in particolare?
- Se doveste riassumere con una delle seguenti parole la vostra esperienza con il notaio, quale scegliereste: competenza, fiducia, indipendenza, distacco, altro?
Le risposte
- Tommaso Nannicini – PD
- Maurizio Lupi – Noi con l’Italia
- Mariastella Gelmini – Forza Italia
- Monica Cirinnà – PD
- Lucrezia Ricchiuti – Leu
Tommaso Nannicini
Partito Democratico

Tommaso Nannicini è Responsabile del Programma del Partito Democratico
1. Ci sono dei settori nei quali ritenete possibile una collaborazione con il notariato a servizio della semplificazione e dello snellimento burocratico?
Il notaio, in qualità di pubblico ufficiale, provvede spesso già oggi a rogare gli atti negoziali delle Amministrazioni pubbliche. A servizio della semplificazione amministrativa e dello snellimento burocratico è utile ed opportuno implementare, o migliorare: la trasmissione informatica dei dati catastali ed immobiliari, nelle transazioni tra privati; la trasmissione dei dati camerali agli sportelli unici per le attività produttive, in seguito alla creazione di nuove aziende ed imprese; il tracciamento dei pagamenti e verifica della congruità dei dati (per esempio catastali).
2. Ritenete che le attuali competenze esclusive notarili in ambito societario e immobiliare, correlate ai controlli di legalità, possano contribuire alla sicurezza, crescita e competitività del nostro sistema?
Certamente sì. I controlli di legalità e trasparenza (ex legge 2012/190, d.lgs. 2013/33 e successive modificazioni e d.lgs. 2016/50), a oggi affidati alle singole Amministrazioni pubbliche e all’Autorità nazionale per la prevenzione e il contrasto alla corruzione, sono essenziali ma possono essere efficaci soltanto attraverso la condivisione delle informazioni, anche con le professioni notarili. Che queste forme di controllo, comunque implementate senza aggravare i tempi dei procedimenti amministrativi, possano contribuire alla crescita ed alla competitività del sistema-Paese è indubbio.
3. Ritenete possibile una maggiore collaborazione con i professionisti (e con il notariato) nella produzione legislativa?
È assolutamente indispensabile il coinvolgimento, trasparente e formalizzato, dei soggetti portatori di interessi – e quindi anche dei professionisti – nella predisposizione di norme primarie e secondarie: solo così si possono prevenire errori, omissioni, incongruenze, che invece si scoprono sempre dopo. Ogni volta che si scrive una norma bisogna immaginare come funzioni concretamente, mettendosi nei panni del cittadino, dell’imprenditore e del professionista che quella norma deve capire e applicare. Il coinvolgimento ex ante dei professionisti permette di internalizzare molto di questo lavoro interpretativo e applicativo, evitando in particolare le partenze a vuoto che caratterizzano non di rado le iniziative legislative. Noi ci abbiamo provato in campo tributario con la riforma delle agenzie ed è stata la prima misura cancellata dalla burocrazia ministeriale, gelosa del proprio potere di regolare l’accesso alla produzione normativa e di continuare a fare figli e figliastri fra le categorie interessate. Coinvolgere in modo strutturale i professionisti nella predisposizione delle norme è anche una battaglia per rendere più imparziale e trasparente la nostra P.A.
4. Come immaginate il futuro dei professionisti e del notariato in particolare?
Un futuro di collaborazione, competente e trasparente, con i cittadini che si rivolgono ai professionisti del settore. Una collaborazione che non deve porre come criterio di scelta utilizzato dal cliente-utente solo il costo della prestazione professionale ma anche la competenza e la responsabilità del professionista.
5. Se doveste riassumere con una delle seguenti parole la vostra esperienza con il notaio, quale scegliereste: competenza, fiducia, indipendenza, distacco o altro?
Fiducia.
On. Maurizio Lupi
Noi con l’Italia

Maurizio Lupi, Noi con l’Italia
1. Ci sono dei settori nei quali ritenete possibile una collaborazione con il notariato a servizio della semplificazione e dello snellimento burocratico?
Siamo molto a favore di una azione sussidiaria che porti le professioni più qualificate e preparate a sostituire lo Stato in alcune funzioni al fine di migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini e migliorare il rapporto di compliance. I notai potrebbero subentrare all’Amministrazione Pubblica in molte funzioni legate all’economia e alla proprietà patrimoniale; già oggi gli atti che sono compiuti dai notai si differenziano per certezza, legalità e trasparenza. Solo con la partecipazione delle professioni economiche e tecniche al compimento di alcune funzioni pubbliche sarà possibile far fare al nostro paese il grande salto in materia di semplificazione e sburocratizzazione.
2. Ritenete che le attuali competenze esclusive notarili in ambito societario e immobiliare, correlate ai controlli di legalità, possano contribuire alla sicurezza, crescita e competitività del nostro sistema?
Sì devono essere mantenute, anzi vanno inserite in un quadro sinergico di distribuzione di competenze alle professioni più affidabili.
3. Ritenete possibile una maggiore collaborazione con i professionisti (e con il notariato) nella produzione legislativa?
Questo punto è fondamentale per favorire il miglioramento della produzione legislativa; l’idea, l’indirizzo, l’impostazione complessiva è una caratteristica tipica del Governo e del Parlamento, ma la definizione puntuale della norma e dei regolamenti attuativi deve essere sempre attuata con un confronto con le categorie che possono dare un utile apporto. Da alcuni mesi il Ministero delle Finanze (per iniziativa del Vice Ministro Luigi Casero) ha iniziato a presentare proposte di norma, decreti ministeriali e decreti attuativi in via preventiva per una consultazione pubblica utile a definire la norma stessa. I notai sotto questo aspetto possono dare un apporto fondamentale.
4. Come immaginate il futuro dei professionisti e del notariato in particolare?
Un futuro caratterizzato da una forte integrazione con l’economia digitale, in cui il ruolo del professionista sarà sempre più fondamentale. Un professionista sempre più caratterizzato da elementi di terzietà che permette al cliente di integrarsi sempre più in un sistema complesso e globale.
5. Se doveste riassumere con una delle seguenti parole la vostra esperienza con il notaio, quale scegliereste: competenza, fiducia, indipendenza, distacco, altro?
La competenza.
On. Mariastella Gelmini
Forza Italia

Mariastella Gelmini, Forza Italia
1. Ci sono dei settori nei quali ritiene possibile una collaborazione con il notariato a servizio della semplificazione e dello snellimento burocratico?
E’ nel principio di sussidiarietà che si colloca oggi una delle caratteristiche del vero riformismo. Eppure, paradossalmente, proprio in un Paese la cui storia è intrisa di sussidiarietà si sono avuti decenni di legislazione non sussidiaria e solo negli ultimi anni questo principio è stato riscoperto. Resta però ancora molto da fare per valorizzare questo principio, non per sostituire lo Stato nei suoi compiti essenziali, ma per sgravarlo da quelle funzioni che possono essere efficacemente svolte da soggetti della società civile e permettere agli apparati statali di concentrarsi su una nuova e più efficace azione pubblica. Uno dei problemi che soffoca il nostro Paese è, infatti, l’eccesso di burocrazia, che ci colloca negli ultimi posti nelle graduatorie internazionali sulla libertà economica. Sebbene siano state anche avviate buone pratiche, spesso i processi e i metodi adottati non sono stati risolutivi. Tale eccesso si combatte anche restituendo alla società civile funzioni oggi svolte dagli apparati pubblici. In questo contesto, l‘apporto del notariato è già importante, ma può essere ulteriormente implementato. Penso, ad esempio, alla possibilità di sottrarre ulteriori funzioni ai due grandi sistemi, della giurisdizione e dell’amministrazione, oberati di attività, spesso eccedenti e ridondanti, delegandole comunque a soggetti che hanno caratteristiche di terzietà, ovviamente previo compenso. Non si tratta solo di togliere funzioni a un apparato pubblico, ma anche di rilevarne di nuove che possano determinare semplificazioni o venire incontro a problemi sentiti da cittadini e da imprese, che non trovano ora adeguata soluzione.
2. Ritenete che le attuali competenze esclusive notarili in ambito societario e immobiliare, correlate ai controlli di legalità, possano contribuire alla sicurezza, crescita e competitività del nostro sistema?
Fin dal 2010 è stato affidato ai notai un ruolo di supporto all’Agenzia del territorio nel monitoraggio e nell’accertamento della reale consistenza catastale degli immobili, coinvolgendo così questi professionisti nella lotta all’abusivismo edilizio. Il notariato può svolgere una rilevante funzione quale presidio di legalità cui affidare ulteriori strumenti per una sempre più efficace lotta al riciclaggio e all’illegalità. Un dato parla per tutti: lo scorso anno l’85 per cento delle segnalazioni antiriciclaggio effettuate dai professionisti provenivano dal notariato.
Si possono conseguire ulteriori nuovi importanti risultati valorizzando ulteriormente queste professionalità.
3. Ritenete possibile una maggiore collaborazione con i professionisti (e con il notariato) nella produzione legislativa?
Un grave errore che la maggioranza ha compiuto in questa legislatura è stato quello di non aver quasi mai dato ascolto ai preziosi suggerimenti dei professionisti nella scrittura delle norme. E così ci troviamo di fronte a leggi che, anziché semplificare la vita di cittadini e imprenditori e snellire il lavoro dei professionisti, hanno creato ulteriori complicazioni. Gli esempi sono stati molteplici: dalle norme sul riciclaggio al codice degli appalti. Forza Italia questo errore non lo ripeterà, perché mentre i governi Renzi e Gentiloni non hanno voluto rapportarsi con i professionisti, noi crediamo nel confronto con i corpi intermedi. Difatti, vogliamo coinvolgere le professioni nella discussione sulle scelte tecniche. Sappiamo che molti di voi sono pronti e disponibili ad essere coinvolti, a dare il proprio contributo. Sono convinta che se ai professionisti fosse attribuita una delega alla “sburocratizzazione” il Paese avrebbe molti benefici.
4. Come immaginate il futuro dei professionisti e del notariato in particolare?
Nei prossimi anni i professionisti saranno chiamati a dare un contributo notevole a quella che viene definita la quarta rivoluzione industriale, affiancando e sostenendo le imprese e il mondo produttivo con la propria professionalità e competenza attraverso un percorso che, se ben gestito, rappresenta una opportunità per il Paese. Per questo il mondo delle professioni avrà, assieme allo Stato, il compito di formare una nuova classe di giovani professionisti con le competenze idonee per affrontare questa sfida.
5. Se doveste riassumere con una delle seguenti parole la vostra esperienza con il notaio, quale scegliereste: competenza, fiducia, indipendenza, distacco, altro?
Tutte queste parole aiutano a ben tracciare la figura notarile. Aggiungerei anche certezza ed efficienza.
Sen. Monica Cirinnà
Partito Democratico

Monica Cirinnà, Partito Democratico
1. Ci sono dei settori nei quali ritenete possibile una collaborazione con il notariato a servizio della semplificazione e dello snellimento burocratico?
Nella passata legislatura, il Partito democratico – attraverso l’azione di governo – ha puntato molto sul ruolo sussidiario delle professioni. Penso soltanto alla legge 81/17, il Jobs Act Lavoro autonomo, che contiene una delega legislativa proprio su questo punto: purtroppo, è in scadenza, ma ci adopereremo per fare in modo che venga prorogata o rinnovata. Il ruolo delle professioni – ed in particolare del notariato – per contribuire allo snellimento burocratico è fondamentale: penso alle certificazioni e ai controlli di legalità, settori nei quali il notaio può dare un contributo davvero decisivo. Ma penso anche alla protezione dei soggetti deboli e vulnerabili, uno snodo fondamentale nella tutela dei diritti.
2. Ritenete che le attuali competenze esclusive notarili in ambito societario e immobiliare, correlate ai controlli di legalità, possano contribuire alla sicurezza, crescita e competitività del nostro sistema?
Assolutamente sì: le competenze affidate ai notai in materia societaria hanno già contribuito in maniera decisiva allo snellimento delle procedure per la costituzione delle società, velocizzandole in modo decisivo. Si tratta di un contributo importante per irrobustire il profilo competitivo del sistema paese.
3. Ritenete possibile una maggiore collaborazione con i professionisti (e con il notariato) nella produzione legislativa?
Senz’altro: penso all’attuazione della delega legislativa di cui alla legge n. 81/17, che non potrà prescindere dalla collaborazione con le professioni interessate, e penso all’esperienza di questi anni in Commissione Giustizia al Senato, in cui le audizioni dei professionisti (ma anche il continuo confronto informale) hanno rappresentato contributi preziosi alla nostra attività di legislatori. Al tempo stesso, ritengo che la concertazione con i professionisti possa e debba essere ulteriormente valorizzata, nella direzione di una sempre più decisa apertura del processo politico al dialogo con la società civile.
4. Come immaginate il futuro dei professionisti e del notariato in particolare?
Come già accennato, il ruolo delle professioni è stato al centro della legislatura appena conclusa, penso a leggi importanti come quella sull’equo compenso per i professionisti. L’attenzione della politica al mondo delle professioni esprime il riconoscimento del loro ruolo fondamentale nel consolidamento del sistema Paese, della competitività e del buon andamento della pubblica amministrazione. Per il futuro, mi auguro che si prosegua in questa direzione.
5. Se doveste riassumere con una delle seguenti parole la vostra esperienza con il notaio, quale scegliereste: competenza, fiducia, indipendenza, distacco o altro?
Una sola non basta! Competenza e fiducia.
Sen. Lucrezia Ricchiuti
Articolo Uno-Liberi e Uguali

Lucrezia Ricchiuti, Articolo Uno-Liberi e Uguali
1. Ci sono dei settori nei quali ritenete possibile una collaborazione con il notariato a servizio della semplificazione e dello snellimento burocratico?
Il notariato può contribuire alla semplificazione e allo snellimento della burocrazia in molti modi. Bisogna tuttavia intendersi sulla nozione di “snellimento”: spesso, infatti, in questa legislatura questo vocabolo è stato usato per mascherare arretramenti nella tutela del pubblico interesse (v. per esempio le soprintendenze uniche, l’esasperata estensione del silenzio assenso e altri casi). Il notariato è generalmente connotato da una alta professionalità, in conseguenza è certamente in grado di offrire un servizio ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche progressivamente più rapido ed efficace, specialmente avvalendosi della migliore conoscenza delle procedure informatizzate previste dalla legislazione vigente.
2. Ritenete che le attuali competenze esclusive notarili in ambito societario e immobiliare, correlate ai controlli di legalità, possano contribuire alla sicurezza, crescita e competitività del nostro sistema?
Certamente sì. I parlamentari aderenti a Liberi e Uguali si sono non a caso battuti per la soppressione degli articoli 44 e 45 del disegno di legge annuale sulla concorrenza, proprio perché le procedure digitali ivi previste, senza l’identificazione dei soggetti coinvolti nelle operazioni societarie, avrebbero aggirato il ruolo del pubblico ufficiale e aperto un varco per la criminalità. Analoga battaglia hanno condotto i parlamentari di LeU durante la sessione di bilancio 2018 per evitare l’introduzione di meccanismi di concorrenza tra notai che – per esaltarne il ruolo di professionisti sul mercato – ne avrebbe pregiudicato il ruolo di garanzia. I notai sono peraltro la categoria che con maggiore frequenza effettua le segnalazioni delle operazioni sospette ai sensi della legge sul riciclaggio di danaro illecito. Ciò non toglie che il notariato deve mantenere alta la vigilanza al proprio interno, prestando particolare attenzione alle operazioni in campo immobiliare.
3. Ritenete possibile una maggiore collaborazione con i professionisti (e con il notariato) nella produzione legislativa?
Certamente sì. I portatori di conoscenze e competenze utili all’assunzione di provvedimenti legislativi, come i professionisti e il notariato, devono essere posti nella condizione di potervi contribuire. Si tenga conto che già oggi è prassi consolidata delle Commissioni parlamentari permanenti chiamare in audizione le categorie interessate ai provvedimenti in discussione e il notariato è spesso chiamato dalle Commissioni giustizia e talora dalle Commissioni Affari costituzionali, Ambiente e lavori pubblici e altre.
4. Come immaginate il futuro dei professionisti e del notariato in particolare?
Le professioni con i doveri dei pubblici ufficiale sono un fattore di forza del nostro sistema. Una speciale attenzione dovrà tuttavia riservarsi per i giovani notai, che con la contrazione economica degli ultimi 10 anni hanno visto in qualche misura ridotta la loro prospettiva.
5. Se doveste riassumere con una delle seguenti parole la vostra esperienza con il notaio, quale scegliereste: – competenza, fiducia, indipendenza, distacco, altro?
Competenza e fiducia.