Abbiamo deciso di attuare la nostra funzione di pungolo (necessariamente scomodo) della categoria accendendo i riflettori su alcuni enti collegati alle istituzioni del Notariato per consentire ai notai interessati di avere informazioni in più a portata di mano, per stimolare eventualmente maggiore efficienza nella gestione, per raccogliere idee e proposte anche in funzione delle prossime elezioni di categoria che si svolgeranno a febbraio 2019.
Cominciamo con Notartel.
Notartel è di tutti i notai d’Italia.
Notartel è un asset strategico del Notariato italiano.
Il futuro del Notariato italiano passa anche attraverso la capacità di ricerca e innovazione di Notartel.
Notartel deve dare attuazione alla linea politica decisa dal Consiglio Nazionale del Notariato.
Queste considerazioni, anche alla luce delle Istantanee pubblicate sul giornale, rendono necessario, a nostro avviso, un cambio di passo nella gestione di questo fondamentale strumento (e del potere che ne deriva) che il notariato ha a sua disposizione.
La ragion d’essere di una società informatica del notariato, secondo noi, è quella di creare innovazione e di rispondere alle mutevoli esigenze dei notai ma soprattutto dei clienti, fornendo nel contempo supporto per l’attività professionale quotidiana; in teoria, attraverso la ricerca e lo sviluppo, la nostra società informatica dovrebbe arrivare prima che le esigenze di cittadini e imprese restino insoddisfatte, ma abbiamo letto che gli investimenti in questo settore sono praticamente irrilevanti e abbiamo scoperto che attualmente dei 60 dipendenti solo uno è dedicato a “Ricerca e Sviluppo”.
Come si può pensare di arrivare prima degli altri? Semplicemente, a queste condizioni, non si può. Anzi, c’è la sensazione di essere parecchio in ritardo rispetto al mondo digitale in continua evoluzione.
Abbiamo verificato sul campo lo scarso impiego di iStrumentum anche per la difficoltà di utilizzo (oltre che per mancanza di un’efficace strategia di comunicazione e formazione all’interno della categoria), quando oggi ormai siamo abituati ad operare in moltissimi settori mediante tablet e cellulari con un semplice click; un investimento di soli 7.000 euro nell’ultimo anno può essere la risposta a questa situazione? Lo strumento che dovrebbe consentire la diffusione dell’atto digitale e che potrebbe essere il primo step per arrivare, con modifiche normative, ad un atto multimediale e alla stipula di alcuni atti a distanza sembra già vecchio e inadeguato e probabilmente si è fatto ancora poco per aggiornarlo. Se non è possibile lavorare su iStrumentum per renderlo soddisfacente e adatto alle attuali esigenze, mettiamolo da parte e andiamo avanti con un progetto innovativo e facilmente utilizzabile.
A proposito di “vecchio” abbiamo scoperto che “Mutui Connect” esiste ancora (addirittura nel bilancio 2017 esiste un investimento di 2.000 euro) ma si chiama Mutui-tel. Ancora però non abbiamo potuto conoscere ufficialmente il motivo per cui la nostra piattaforma non sia mai partita con la conseguenza che sul mercato domina solo Euroservizi per i notai con Pigna (nei corridoi si parla di un blocco causato da un ricorso Antitrust di 6 anni fa). E’ possibile sapere se esiste la volontà politica di sbloccare la questione o di denunciarla pubblicamente?
Notartel, per conto del Cnn, gestisce un altro patrimonio fondamentale per il notariato: i nostri dati statistici. Eppure è diffusa la sensazione che li stiamo sfruttando al minimo delle potenzialità. Mancano un’efficace analisi statistica (che dovrebbe essere compiuta da esperti) e una mirata strategia di comunicazione che consentano di partecipare ai dibattiti pubblici sui temi della casa, della famiglia e delle imprese e quindi di incidere, come invece si potrebbe, sui decisori e sui media.
Dal bilancio 2017 nessun investimento risulta, poi, sulla blockchain; l’unica voce che si trova fa riferimento ai Registri Siae di cui non si è avuta più alcuna notizia. A noi sembra che il Cnn avesse dettato una linea ben precisa al Congresso di Palermo, smentita poi, almeno fino ad oggi, dai fatti.
Un ultimo aspetto riguarda il mondo notarile che ruota attorno a Notartel: noi dobbiamo senz’altro essere grati (e lo siamo sinceramente) a tutti i colleghi che da decenni si occupano di informatica nell’interesse di tutti noi (che in larga parte siamo colpevoli di eccessiva pigrizia e indolenza); hanno dedicato tanto tempo e molte energie preziose, ma anche in questo settore, come in tutti gli altri, occorre, ciclicamente, un ricambio per avere forze, visioni e idee nuove e fresche, per avere anche risorse che non siano ormai rassegnate alle resistenze, tipiche di una certa burocrazia, di Notartel e che quindi possano essere un ulteriore sprone per una macchina amministrativa che oggi appare lenta e poco efficiente. E sul punto occorre anche sgombrare il campo da un equivoco: non occorre essere esperti informatici per occuparsi “politicamente” di informatica notarile; basta conoscere come funziona uno studio notarile, quali sono le esigenze dei clienti, dei collaboratori e dei notai, avere una visione politica.
In previsione delle prossime elezioni di categoria, Notartel e la politica d’innovazione del prossimo Cnn dovranno essere al centro del dibattito: quando si lasciano spazi vuoti gli altri, anche se non gli compete, tendono ad occuparli e non possiamo correre il rischio di creare “repubbliche indipendenti” all’interno del notariato. La preoccupazione è che il Cnn abbia da svariati anni abdicato al proprio ruolo politico nell’informatica affidando una delega in bianco; a nostro avviso è invece imprescindibile che i candidati al prossimo Consiglio Nazionale si impegnino a delineare una visione con idee chiare, concrete e precise sui vari temi che ci riguardano, cominciando proprio dal tema dell’innovazione.
Deve essere il Consiglio Nazionale del Notariato a dettare l’agenda politica a Notartel che deve attuarla, attraverso investimenti in ricerca e sviluppo e l’individuazione delle opportunità che la tecnologia offre; solo così il Notariato potrà essere realmente all’avanguardia.

AUTORE

Classe 1976, in esercizio come notaio dal 2004 con sede a Malnate (VA). Già docente della Scuola di Notariato dello Stretto e della Scuola di Notariato della Lombardia, dal 2012 al 2015 è stato presidente dell’Associazione Sindacale dei Notai della Lombardia-Guido Roveda (Federnotai Lombardia). È stato componente delle Commissioni Comunicazione e Settore Propositivo del Consiglio Nazionale del Notariato.