La Cassa incontra i Notai. Le risposte che non ci aspettiamo

Il 19 maggio p.v. è stato organizzato dalla Cassa Nazionale del Notariato un convegno sulle diverse tematiche previdenziali, recependo così le istanze più volte proposte dalla categoria (e formalizzate anche in un ordine del giorno approvato in qualche Congresso fa).

Il  programma pubblicato non illustra i contenuti, ma si limita a dare un titolo alle diverse tavole rotonde, presentandone i partecipanti e concedendo poco spazio a interventi liberi e dibattito.

Per evitare che il convegno si esaurisca unicamente in un momento celebrativo e che il notariato ne esca ancora una volta demotivato e senza prospettive, la redazione di Federnotizie ha tentato di enucleare le problematiche di categoria per proporle in anticipo al Consiglio della Cassa.

Desideriamo un convegno che faccia luce sul nostro futuro, non un teatrino di relazioni istituzionali incomprensibili e troppo tecniche, che conducano alla certezza assoluta di essere letteralmente spremuti dal sistema senza poter chiedere nulla in cambio.

Se la Cassa intende incontrare veramente i notai, dovrà farlo su un territorio condiviso da entrambi, quello delle esigenze del notaio comune e non dei massimi sistemi.

Ci aspettiamo un Consiglio della Cassa che spieghi come risponderà il nostro bilancio all’ampliamento del numero dei notai e al conseguente ribasso degli onorari.

Ci aspettiamo risposte su questo sistema mutualistico di pensioni che proprio non funziona più, soprattutto in relazione alla crisi, all’aumento del prelievo previdenziale ma anche banalmente al potere di acquisto della moneta che è diverso in ciascuna regione di Italia.

Ci aspettiamo di sapere quale sarà il futuro dei giovani, considerato che le attuali riserve della Cassa non potranno garantire le pensioni future (essendo già insufficienti per le pensioni attuali).

Ci aspettiamo spiegazioni su ciò che non funziona più nel sistema retributivo (e forse una solida presa di posizione sul sistema contributivo).

Il Consiglio della Cassa ha assunto l’iniziativa di organizzare questo convegno; ci aspettiamo il coraggio di fornire risposte chiare, alla portata di tutti, realistiche, risposte che inducano la categoria a un ripensamento interno dell’intero impianto previdenziale e che indirizzino verso la consapevolezza che andrà elaborato a breve un nuovo modello forse più aderente al mutato contesto socio-economico.

Ecco le nostre domande per il Consiglio della Cassa:

  • Alla luce delle preoccupazioni espresse nella relazione al bilancio del Collegio Sindacale, è stata considerata la possibilità di determinare l’entità delle prestazioni in funzione dell’andamento dei contributi, anziché quantificare l’aliquota contributiva in modo da lasciare invariate le prestazioni?
  • Che ne sarà dell’equilibrio e sostenibilità dell’attuale sistema previdenziale della Cassa con il possibile aumento del numero di notai previsto dal DDL Concorrenza, ormai prossimo all’approvazione?
  • Come cambieranno per i notai in esercizio la contribuzione e le pensioni di fronte alla continua erosione di competenze?
  • L’aumento dell’aspettativa di vita dei pensionati, delle pensioni dirette (rispetto alle indirette) e del numero di donne notaio, quali effetti avrà sul bilancio della Cassa e quindi sulla contribuzione a carico dei notai in esercizio e sulle pensioni future?
  • Appurato che le rendite del patrimonio (mobiliare ed immobiliare) non sono sufficienti ad alimentare le indennità di cessazione, quali saranno le conseguenze immediate sul bilancio della Cassa e sulla contribuzione dei notai in esercizio e come sono compatibili con gli attuali vincoli statutari?
  • Le ridotte dimensioni della nostra Cassa (rispetto alle altre Casse professionali) non richiederebbero una struttura più snella e costi gestionali inferiori, per esempio, con la concentrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare esclusivamente in primari Fondi sul c.d. modello dei “Fondi di Fondi” (e conseguente outsourcing degli attuali apparati tecnici interni) anziché con la costosa gestione diretta dello stesso patrimonio?
  • Le difficili decisioni e le scelte sempre più tecniche che sono richieste non richiedono maggiore professionalità, terzietà, libertà da conflitti di interesse, spingendo a prevedere la presenza nel Consiglio della Cassa di un certo numero di terzi non notai, maggiormente esperti nella materia gestionale e previdenziale?
  • Considerata la competenza concorrente dei commercialisti nell’autentica delle cessioni di quote societarie e il peso notevole dei contributi da versare alla Cassa (imprescindibile per la sola categoria notarile), il Consiglio ha valutato qualche soluzione per eliminare e/o ridurre questo impatto sfavorevole?
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La Cassa incontra i Notai. Le risposte che non ci aspettiamo ultima modifica: 2017-05-10T07:39:09+02:00 da Redazione Federnotizie
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