Dopo il misconosciuto successo de IL NASO romanzo appuntate
presenta
I L P R O. . . C E S S O
(chiappa ura dell’antitrast?)
Storia fantastica appuntate delle rovine di una istituzione
Qualcuno doveva aver calunniato Richard K., perché senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato.
La mattina del suo cinquantecinquesimo compleanno due figuri, vagamente auto-identificatisi come funzionari del CNM (Cartello Nazionale Malcelato), si presentano del tutto inaspettatamente nello studio in affitto dove lavora (si fa per dire) Richard K., responsabile di una delle più performanti attività di impresa cittadine.
Riescono ad eludere, con agile mossa, le numerose stagiste all’ingresso, intente a fingere inesistenti ma concitati colloqui telefonici e si appresentano al cospetto di Richard K.
“Uagliò, mò basta” gli fece allegoricamente il più dotato di presenza dei due “hai orinato fuori dal pitale, l’haia finì.”
“Guarda che ancora non ho problemi di prostata” tentò debolmente una prima difesa Richard K. Anche se avrebbe potuto argomentare migliore difesa riguardo ai suoi crimini seriali emendabili, in realtà, con un’ammenda seppure di non trascurabile entità.
“Dobbiamo comunicarti che sei in arresto, ma sei lasciato in libertà provvisoria, attendi fiducioso istruzioni. A tuo carico è stato intrapreso un procedimento punitivo.”
“Ma che cosa ho fatto?” – bofonchiò con accento austro-ungarico Richard K. – “Sappiate che qualsiasi cosa abbia io potuto fare, sono fatte salve le disposizioni inderogabili del Codice civile, penale e comercial-amministrativo; pertanto, non producono effetto le eventuali patologie delle mie azioni e delle relative conseguenze che possano essere ritenute in contrasto con la suddetta disciplina, sicchè si considerano come non compiute”.
I funzionari del CNM rimasero basiti. Effettivamente conoscevano la clausola di salvaguardia che avevano utilizzato anche loro per edulcorare e salvare alcune infrazioni in cui incappavano giornalmente. Ma fu debolezza di un attimo.
“Uei Richard K., noi non dobbiamo fornirti alcuna indicazione circa la colpa per cui stai per essere messo sotto processo; troppo facile con il diritto di difesa appostato sulle piattaforme di WorldGiudici di cui sei il maggiore azionista.”
“Verament – scattò Richard K. in napoletano stretto – nunn è u mii, l’agg v’nnut; sit na mass ‘e strunz, io l’avia propost a vui, ma vu sit fatt scappà per pochi milion r’Eur, mo chi vulit ‘a me”.
“Abbuò – risposero in coro i bravi del CNM, in stretto meneghino – per il momento tieni la cadrega, puoi anche andar a laurà (si fa per dire) come al solito, ma fa ballà l’oeucc”.
Richard è venuto così a conoscenza d’essere imputato in un processo; sicuro che si tratti d’un errore, anche se già abbastanza preoccupato, decide di intervenire e darsi da fare con tempestività per cercar di risolvere il più presto possibile quello che ritiene essere nient’altro che uno spiacevolissimo malinteso ed errore giudiziario. Quella sera stessa, al ritorno dal lavoro, parla con sè stesso, e si rassicura circa l’arresto: “ah, così fanno, e allora muoia Sansone con tutti i Filistei.”
Fine prima appuntata

AUTORE

Antonio di Lizia è Notaio in Potenza fin dal secolo scorso. A breve diverrà Notaio in ogni luogo, con l’istituzione della Corte d’Appello Unica Mondiale. Ha superato, non senza difficoltà, la mezza età e dispera di raggiungere quella intera. Finora non ha lasciato segni del suo passaggio terreno, ma se Cristo si è fermato ad Eboli, Lui è andato oltre, anche se di poco: è stato avvistato, alcune volte, a Milano. Possiede tante motociclette, alcune automobili, un furgone, un trerruote e molte paia di scarpe. Ciò lascia intendere una propensione alla mobilità, infatti non usa pantofole. Dice cose che non tutti capiscono e ama pensare che questo sia un bene. Si sospetta che sia un mitomane.