Articolo pubblicato sull’ultima edizione cartacea di Federnotizie del 2014, che riportiamo in continuità con la tradizione della testata.
Caro direttore,
ho letto due mesi fa, con una certa stupefatta emozione, il suo corsivo di fine mandato: non mi ero resa conto che già quasi tre anni erano passati – mi è sembrato un soffio – da quando si è assunta il compito, arduo, di dirigere FN in tempi particolarmente complessi e difficili non solo per il Notariato, ma per tutta la società nel suo complesso, imprigionata com’è, ancora oggi, nelle pastoie della “crisi” e sospesa fra un immobilismo distruttivo e l’incapacità, la paura o l’ostruzionismo a rinnovare o a rinnovarsi dal suo interno facendo leva su alcune splendide competenze che, nonostante il diffuso pessimismo, in Italia continuano a esserci, politiche e non.

Questo articolo è apparso sull’ultimo numero cartaceo di Federnotizie
Ho inoltre molto apprezzato la correttezza e l’eleganza della scelta di “salutare” con largo anticipo redazione, lettori e sindacato ripercorrendo in sintesi le tappe del lavoro svolto nella prospettiva di un “nuovo corso” da imprimere alla pubblicazione e alla professione, evitando il pericolo di facili commozioni o di inutili trionfalismi e consentendo a tutti la possibilità di ribattere alle sue riflessioni nell’ultimo numero, questo appunto, della sua direzione. D’altronde chi non conosce la sua personalità volitiva e il suo decisionismo, pur celati dietro il garbo degli atteggiamenti anche sottilmente ironici con cui sa porgere critiche o sottolineare delusioni soprattutto di carattere professionale?
Ho considerato un privilegio avere una mia rubrica. Il Kaleidoscopio in questi tre anni ha spaziato attraverso gli argomenti più disparati agganciando gli stimoli dell’attualità, alle voci sapienti del mondo classico attraverso operazioni anche audaci ma, credo, originali e interessanti, soprattutto all’interno della compagine di articoli “tecnici” che, a loro volta, sono risultati, per me, un’autentica rivelazione. Infatti è sempre stato dato ampio spazio a interventi o ad approfondimenti notarili su temi di grande attualità e concretezza che hanno comunicato anche a chi non è “del mestiere” l’idea, impensabile per i più, di un Notariato non “polveroso” e chiuso in un mondo di arzigogolate scartoffie ma dinamico, “in fieri”, aperto ai cambiamenti che il mondo di oggi impone e capace, in mancanza di chiare risposte politiche, di essere propositivo di un proprio ruolo “innovato” nella prospettiva di una necessaria semplificazione delle procedure, ma sempre nel rispetto, irrinunciabile, della sua “funzione di giustizia preventiva”.
Apprezzabile e accattivante anche la veste formale del periodico, sempre “pensata” e in linea con i contenuti proposti.
Caro direttore, non è una “foresta di pietra” quella che ha seminato ed è in procinto di lasciare; forse meno ricettiva, forse meno rigogliosa e con radici meno profonde di quanto la sua passione e competenza richiederebbero. Ma queste sono le caratteristiche mediocri di tempi mediocri o di transizione. In realtà con FN è stato svolto un lavoro di impostazione, contenutistico e formale davvero notevole e stimolante, che non può essere sterile e certo, chi riceverà il testimonium, nell’imprimere la propria impronta alla pubblicazione non potrà non tenere conto dei suoi consigli e delle sue scelte, compresa quella dell’edizione Web, anche per me assai dolorosa e di minore appeal…
Ma l’opinione di un’accanita lettrice cartacea non fa testo di fronte alle esigenze di economicità e immediatezza che hanno, come uno tsunami, ribaltato il mondo della comunicazione.

AUTORE

Grecista e latinista.