Fra pochi giorni, intorno a metà giugno secondo alcune indiscrezioni, i venti consiglieri nazionali eleggeranno il loro nuovo Presidente.
Auguriamo a tutti i notai d’Italia che sia un bravo presidente.
Sempre da alcune indiscrezioni si è appreso che tre consiglieri si sono candidati alla presidenza: Antonio Areniello, Giulio Biino e Gabriele Noto.
Per un doveroso coinvolgimento della categoria la redazione di questo giornale ha rivolto ai tre candidati alcune domande che riportiamo in calce a queste note. Le domande sono semplici, riguardano alcuni temi cari a Federnotizie come quelli contenute nella seconda, terza e quarta domanda. Ma la domanda centrale, la quinta, riguarda il futuro del Notariato o meglio il futuro del Notariato visto attraverso gli occhi di un presidente.
Antonio Areniello, Giulio Biino e Gabriele Noto non hanno voluto rispondere a quelle domande. Non hanno voluto far conoscere il loro pensiero, le loro idee e i loro progetti ai lettori di Federnotizie e quindi, possiamo dirlo, a tutti i notai italiani.
Ci si domanda perché.
Forse perché i lettori di questo giornale non meritano la loro attenzione? Non sembra una buona ragione e poi dimostrerebbe una scortesia che per definizione non può appartenere a un consigliere che desidera guidare la categoria per i prossimi tre anni.
Forse perché le domande sono scomode? Non sembra e, d’altronde, sarebbe sorprendente che un presidente abbia timore di affrontare domande scomode. Molte ne saranno rivolte nei prossimi tre anni come scomode saranno molte delle questioni che il Notariato dovrà affrontare nel prossimo futuro.
Forse perché i tre candidati preferiscono gestire la campagna elettorale per la presidenza nelle tradizionali trattative telefoniche con i presidenti di Cnd, o con visite missionarie presso i territori degli altri consiglieri, o e nei corridoi di via Flaminia o nei ristoranti o circoli romani a ciò deputati? Tecniche e strumenti necessari, solo un ingenuo non li riterrebbe tali. Ma perché non rispondere comunque alle domande e far conoscere il proprio pensiero ai notai? Sarebbe un male? Danneggerebbe la corsa alla presidenza?
Delle tante altre possibili risposte una risuona in testa.
Forse i candidati alla presidenza hanno paura. Paura di sbagliare. Paura di non dire la cosa giusta. Paura di poter perdere consenso. Paura di non poter gestire in campo aperto ciò che si gestisce meglio in campo chiuso. Hanno un obiettivo, quello della Presidenza, che antepone la tattica ai contenuti.
Viene in aiuto un classico della letteratura italiana.
Il candidato presidente (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone.
Domenico Cambareri e Arrigo Roveda
Prima domanda
Caro Antonio/Gabriele/Giulio,
ci confermi di esserti candidato a Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato?
Seconda domanda
Federnotizie ha di recente affrontato la questione dell’opportunità che il CNN svolga, contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi anni, un’attenta e proattiva attività di comunicazione su temi specifici giuridici anche, e soprattutto, con finalità propositive di riforme che vadano incontro alle esigenze di modernizzazione del diritto nell’interesse dei cittadini e delle imprese.
Credi che questa sia una strada da seguire o ritieni opportuno che il CNN non si esponga al rischio di critiche su temi politicamente potenzialmente divisivi?
Terza domanda
Quindi sei o non sei favorevole a intraprendere specifiche attività di comunicazione svolte a:
- modernizzare la disciplina del diritto successorio con particolare riguardo ai patti successori e alla successione cosiddetta necessaria;
- tutelare i figli nati da maternità surrogata;
- razionalizzare l’imposizione indiretta nel trasferimento degli immobili con istituzione di un’imposta unica;
- intraprendere una progressiva introduzione dell’atto a distanza iniziando dagli atti organizzativi dell’impresa.
Quarta domanda
Le ultime tre consiliature hanno portato avanti i lavori per l’approvazione di un nuovo codice deontologico. In alcuni casi si è vista un’evidente frenata dei lavori. Sono a tutti note le difficoltà relazionali con l’Antitrust su questa materia, ma si è colta nettamente la sensazione che la volontà politica di approvazione sia mancata. Sotto una tua eventuale presidenza cambierà l’approccio?
Quinta domanda
Quale credi sia la questione più importante da affrontare per il notariato nel 2022? Quali sono i primi tre obiettivi da perseguire se fossi eletto Presidente?
Sesta domanda
In occasione delle ultime elezioni si è posta la questione, oggetto anche di strumentalizzazioni, se sia opportuno che una stessa Regione candidi un suo appartenente sia alla presidenza del CNN sia alla presidenza del Consiglio della Cassa. Il tema sembra proporsi anche quest’anno. Che ne pensi?
AUTORE

Nato a Milano, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano nel 1985, iscritto al Collegio notarile di Milano dal 1996. Da circa 20 anni è attivo negli enti di categoria. Dapprima componente del Comitato Direttivo dell’Associazione Sindacale dei notai della Lombardia, rappresentante per detta associazione all’assemblea dei delegati di Federnotai, poi Presidente della detta associazione per un triennio. Per tre anni GOA – Giudice Onorario Aggregato presso il Tribunale di Milano, poi per quattro anni componente della Commissione Regionale Amministrativa di Disciplina (CO.RE.DI) sui Notai della Lombardia, per tre anni componente del Consiglio notarile di Milano e per sei anni componente del Consiglio Nazionale del Notariato.