Federnotizie e la comunicazione oggi: 140 caratteri + 1 (il nostro)

Sono stati tre anni intensi, colmi di attesa per la scommessa del lancio del giornale sul web, vissuti con la tensione per la iniziale mancanza di fondi e con la preoccupazione per gli esiti del DDL Concorrenza, non senza una giusta dose di critica nei confronti dei nostri organi di vertice.

Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti che la tecnologia ci ha messo a disposizione per raggiungere il cuore della categoria, dal giornale vero e proprio, ai social media, dai video registrati, alla diretta live. Sempre nell’ottica di una comunicazione utile, tempestiva ed efficace.

Notizia dopo notizia, il triennio è trascorso e siamo quasi arrivati alla conclusione. Due milioni e mezzo di pagine visualizzate e ottocentomila visitatori singoli sono già di per sé i numeri di un successo.

Ed è proprio dalla prospettiva finale che voglio cominciare questo mio editoriale.

E’ di questi giorni la notizia che Milano ha perso la sua corsa con Amsterdam e che sarà la capitale olandese la prossima sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Un business da 1,5 miliardi di euro all’anno (con correlativi posti di lavoro) che per sorteggio spetterà all’Olanda. Milano ha coltivato per mesi accordi e alleanze, rifiutando la logica dei blocchi, convinta che il lavoro forsennato di un team istituzionale sarebbe bastato a vincere la corsa.

E’ ugualmente dell’altro ieri  la notizia che avvocati, commercialisti e notai costituiranno un soggetto comune, una nuova associazione denominata “economisti e giuristi insieme” con l’obiettivo di individuare proposte condivise da sottoporre ai partiti in vista delle elezioni del prossimo anno. Il presidente Salvatore Lombardo garantisce a mezzo stampa che non usciremo dal CUP (il Comitato Unitario delle Professioni).

Sembra che le due notizie non abbiano niente in comune, eppure sono l’esatta fotografia di come gira il mondo e di quello che dobbiamo aspettarci.

Ormai la direzione è quella della casualità, della monetina lanciata per aria, degli eventi che si susseguono e che si subiscono a prescindere da quanto tempo, lavoro, forza e talento uno ci abbia messo. Così va anche il notariato.

Quando poi finalmente si comincia a fare politica sul serio e si annuncia la prossima costituzione dell’associazione “economisti e giuristi insieme”, la categoria lo apprende dai giornali. Il nostro presidente nazionale ci rassicura che non usciremo dal CUP ma i fatti ci conducono direttamente al corridoio di uscita.

La realtà è che i menzionati eventi interessano pochi di noi e il rassicurante monito presidenziale andrà bene solo fino al prossimo colpo di mannaia, cui farà seguito il lamento dolorante di una categoria saccheggiata ma che proprio non ce la fa a interessarsi, a intervenire, a partecipare e a combattere fuori dallo stato di emergenza.

Però ci riempiamo la bocca sempre con la parola “futuro”. Oggi in piena controtendenza il mio interesse è per il presente, perché il futuro del sorteggio e delle notizie apprese dai giornali non mi piace per niente.

Con il mese di dicembre si conclude il mio mandato di direttore di Federnotizie. Lascio un giornale che porta con sé storia e valori, un giornale dietro la cui testata le persone sono cresciute, si sono impegnate e si sono spese in proprio. Abbiamo dedicato tempo ed energie, abbiamo ragionato di futuro, ma siamo stati sempre e solo interessati al presente.

Il presente che può contribuire a costruire ciascuno di noi. Noi, malgrado l’assenza di comunicazione interna di categoria, uniti esclusivamente dallo spirito di servizio; noi, che ci battiamo in difesa di un notariato che esiste negli animi di molti che ma che sta lentamente scomparendo dal mondo reale e anche dalle nostre coscienze.

Non ci stiamo di fronte al sorteggio, non ci stiamo di fronte alle comunicazioni apprese dai giornali, partecipare è un dovere, per tutti, oggi più che mai. Comunicare e condividere è un obbligo, un notariato silente, inerte, neutro non serve più. E forse non ce lo possiamo nemmeno permettere.

Alla mia redazione e al prossimo direttore lascio l’arduo compito di continuare nella partecipazione attiva anche quando non è conveniente, lascio l’obbligo di essere scomodi, lascio i valori che mi sono stati consegnati e per cui ci siamo battuti a oltranza, lascio la staffetta di una comunicazione sintetica (140 caratteri), onesta e tempestiva, che non può comunque prescindere dal nostro modo di essere e di intendere la professione perché il notariato non può più vivere di scelte affidate alla sorte.

Buon lavoro ragazzi!

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Federnotizie e la comunicazione oggi: 140 caratteri + 1 (il nostro) ultima modifica: 2017-11-23T06:58:13+01:00 da Alessandra Mascellaro
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