È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio

Il notariato è un costo o un valore? È vero che si oppone a ogni cambiamento? È contrario alla concorrenza? Fuori dal mondo notarile, spesso le risposte a queste domande appaiono scontate, quasi come i luoghi comuni dei notai che esistono solo in Italia e della professione che si trasmette di padre in figlio.

I dati e i numeri li smentiscono e siamo riusciti con grande fatica a convincere parte dell’opinione pubblica e alcuni nostri interlocutori politici, ma ancora leggiamo e ascoltiamo troppi commenti, articoli, interviste che denotano una mancata conoscenza del nostro mondo e che rendono più facile individuare nel notaio un comodo bersaglio. E quindi occorre fare autocritica.

Il notariato sconta ancora il peccato originale della propria chiusura e l’attività di comunicazione istituzionale, avviata da poco più di quindici anni con alterne fortune, richiederà ancora parecchio lavoro e, soprattutto, un cambio di mentalità: fin qui è stata lasciata all’iniziativa, sensibilità e capacità di presidenti e rappresentanti istituzionali che si sono succeduti nel tempo senza un vero progetto a medio-lungo termine.

Il notariato deve fare un passo avanti anche sul piano del confronto con il mondo esterno; non si deve cercare di colloquiare solo con chi è (o appare) amico: certamente è più comodo ma rischia di diventare una piccola furbizia che rassicura la categoria e fa ottenere qualche buon articolo sui media, ma non ci fa progredire. Il notariato deve andare in campo aperto per difendere le proprie idee e presentare proposte a chi è più distante e soprattutto a chi manifesta giudizi negativi – anche spietati – e deve mettersi in discussione essendo pronto ad accettare le ragioni degli altri. Quello che si sta facendo con Notarchain è un esempio vincente di questo approccio.

Dobbiamo però abbandonare serenamente l’idea di poter convincere tutti (tanto meno di piacere a tutti) e aver ben presente che in questi anni spesso ci siamo scontrati non solo con la “mancata conoscenza” ma anche con i pregiudizi e, a volte, con la disonestà intellettuale: l’abbiamo sperimentato di recente sulla questione della nuova norma che esclude dalla competenza dell’Antitrust l’attività di vigilanza dei Consigli notarili distrettuali. Il legislatore ha riconosciuto l’esistenza di un’esigenza di giustizia e di riequilibrio fra poteri (ascoltando le motivazioni che gli sono state espresse) ed è legittimo che qualcuno contesti questa novità, ma è inaccettabile la mistificazione della  realtà: se in alcuni articoli si legge che non sarà più possibile “punire chi lavora troppo e chi abbassa le tariffe” qualcuno ha scritto delle falsità, sapendo di scriverle o, ancora peggio, fidandosi di suggerimenti interessati senza fare alcuna minima verifica.

È difficile combattere queste battaglie ad armi pari, ma quando ci si trova in queste situazioni non ci si deve nascondere, anche se occorre scontrarsi con chi rappresenta il potere.

Federnotizie, coerentemente con i suoi trenta anni di storia, nel prossimo triennio proverà a spingere ancor di più, se possibile, l’acceleratore in questa direzione nella consapevolezza che ciò serva a far crescere la categoria: il 12 gennaio a Milano sarà la prima occasione di dimostrare come il notariato possa e debba confrontarsi serenamente con chi parla linguaggi diversi o ha già manifestato le proprie idee critiche su notai e notariato: Carlo Stagnaro e Luciano Lavecchia non possono certo considerarsi “amici del notariato” e hanno comunque accettato con grande serietà e disponibilità il nostro invito a partecipare ad un dibattito pubblico con i notai Giovanni Liotta e Cesare Licini (e con altri esponenti autorevoli del mondo giuridico ed economico come Andrea Goldstein, Roberto Pardolesi, Ugo Mattei) sui temi più caldi e spinosi che ci riguardano.

Sappiamo bene che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, ma Federnotizie ci vuole provare.

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È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio ultima modifica: 2018-01-09T11:01:55+01:00 da Domenico Chiofalo
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