L’indicatore qualitativo relativo al settore immobiliare consente all’Italia di confermarsi ai primi posti della classifica dei trasferimenti immobiliari. Cosa potrebbe cambiare se venisse adottato un indicatore qualitativo anche per il settore societario e correttamente valutato il contributo notarile?
di Antonio Cappiello (settore internazionale del Consiglio Nazionale del Notariato)
L’Italia si è confermata ai primissimi posti (26) della graduatoria relativa all’indicatore Registering Property (trasferimenti immobiliari) ed ha uno score DB più alto rispetto all’86% circa dei 190 paesi analizzati dal rapporto Doing Business. La posizione relativa all’indice Starting a Business (costituzione societaria), nonostante la perdita di posizioni in rango assoluto dovute essenzialmente al computo di alcuni adempimenti giuslavoristici (indipendenti dalle funzioni notarili), mostra una sostanziale stabilità dello score DB. Occorre considerare che la classifica relativa al settore societario, sulla base delle spinte riformistiche a livello globale (es. eliminazione del capitale minimo in fase costitutiva, informatizzazione delle procedure, etc. ) si trova in una fase di maturità nella parte alta. In un tale contesto anche minime variazioni dei sotto-indici possono comportare considerevoli variazioni di posizione nel ranking (ma non dell’indice di standardizzazione DB che consente una lettura delle variazioni temporali più coerente con il contesto empirico).
Occorre ricordare che nel 2013-2014, fase in cui le riforme globali erano ancora al rilento, l’Italia ha recuperato 23 posizioni nel settore societario grazie alla stipula dell’atto costitutivo e agli adempimenti necessari nello stesso giorno e alla garanzia dei dati inviati istantaneamente dal notaio al Registro delle imprese. Tuttavia i sotto-indicatori dell’indice Starting a Business non sono stati ancora integrati con un indicatore qualitativo come invece accaduto circa tre anni fa per l’indicatore relativo alla qualità dei trasferimenti immobiliari che ora considera anche i controlli notarili e l’affidabilità dell’informazione contenuta nei pubblici registri contribuendo ad incrementare notevolmente lo score finale. In Fig. 1 possiamo infatti notare che, per quanto riguarda il valore dell’indicatore qualitativo dei trasferimenti immobiliari l’Italia si conferma tra i “top countries” con un punteggio pari a 26,5 (4° miglior punteggio su 190 paesi analizzati) largamente superiore al valore medio 23,2 delle economie avanzate.
Fig. 1 indicatore qualitativo relativo ai trasferimenti immobiliari
A partire dal 2012, grazie alla trasmissione telematica degli atti gestita e garantita dai notai, il rango registering property è migliorato di circa 60 posizioni e l’Italia ha ora la miglior posizione tra i paesi avanzati che adottano il sistema di notariato latino con risultati superiori a molte delle principali economie ad alto reddito quali Austria, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Stati Uniti, Giappone e Canada.
Come detto in precedenza, relativamente all’indice Starting a Business, il notariato aveva consentito il recupero – rispetto a 6 anni fa – di 23 posizioni. Infatti nel 2018 il rango era in linea con quello degli USA e attualmente resta comunque migliore di quello del Giappone, Austria e Germania. Quali sono stati i fattori che hanno determinato la perdita di posizioni nel rango del settore societario?
Si tratta essenzialmente di procedure che non rientrano nelle competenze notarili, ad esempio l’apertura di un account PEC e gli adempimenti giuslavoristici ANPAL sono considerati una complicazione procedurale e quindi comportano il peggioramento del rango. Tuttavia è noto a tutti che l’apertura di un account PEC è un procedimento telematico e nella prassi può essere espletato contemporaneamente ad altri adempimenti. Stesso ragionamento può essere fatto per le procedure ANPAL/ITL che potrebbero essere evase contemporaneamente e telematicamente lo stesso giorno del perfezionamento della costituzione societaria e senza particolari aggravi sulla tempistica totale. Ad ogni modo tali adempimenti non pregiudicherebbero la celerità della costituzione (che si perfeziona con l’iscrizione al registro delle imprese) e la conseguente possibilità per la società di iniziare ad operare. Purtroppo, il sotto-indicatore qualitativo Starting a Business resta ancora una misura sperimentale e non contribuisce alla formazione del punteggio finale. La concreta adozione di sotto-indicatore qualitativo anche all’interno dell’indice che misura l’efficienza della creazione societaria comporterebbe un notevole miglioramento nel rango starting a business, indicatore che attualmente non tiene conto del registro delle imprese interconnesso telematicamente con gli uffici notarili attraverso un’infrastruttura telematica di altissima qualità. Il notariato, oltre ai controlli di legalità effettuati al momento della costituzione societaria, dispone infatti di un’infrastruttura tecnologica (per la trasmissione degli atti) che costituisce – su scala globale – un modello di eccellenza al quale si sono ispirati anche Francia, Belgio e Germania.
Nel caso in cui le procedure summenzionate venissero correttamente valutate come procedure simultanee ed il notariato finalmente considerato quale “sportello unico” (one-stop-shop: 1 procedura, 1 giorno), il rango dell’indicatore Starting a Business potrebbe recuperare fino a circa 40 posizioni e consentire un miglioramento dello score DB fino a 91,30 (in linea con i paesi della parte alta del rango).

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