Diritti ereditari e programmazione patrimoniale nella famiglia che cambia

Congresso CNN 2016

A cura di Patrizia Antognazza e Annalisa Annoni

La prima tavola rotonda della giornata tratta di “diritti ereditari e programmazione patrimoniale nella famiglia che cambia”. Si parte dalla considerazione che l’Italia di 41 anni fa, del 1975, era decisamente diversa da quella odierna, mentre la disciplina del diritto di famiglia è rimasta ferma a quell’anno. Intervengono alla tavola rotonda odierna Enrico Costa, Ministro degli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Renato Mason, segretario CGIA MESTRE, Michele Sesta, professore ordinario di Diritto Privato – Università di Bologna,  Marco Albertini  – Associato di Scienze Politiche e Sociali Università di Bologna, Pietro Marzotto, imprenditore ed Enrico Maria Sironi in rappresentanza del Consiglio Nazionale del Notariato.

Albertini apre il dibattito affermando che già quando un figlio nasce fuori dal matrimonio, si ha di per sé un modello differente di famiglia. Oggi più di un terzo dei figli nascono fuori dal matrimonio e calano i matrimoni. Il numero delle famiglie che completeranno la loro vita senza aver avuto figli è stimata a circa un quarto complessivo. Ciò inciderà necessariamente sulle dinamiche della distribuzione della ricchezza e del patrimonio. Sono in aumento le separazioni ed i divorzi.

Negli anni settanta i figli uscivano da casa con buone prospettive economiche, mentre oggi i figli gravano sulla famiglia ed hanno necessità dell’aiuto dei genitori per molti anni.

Enrico Costa - Ministro degli Affari Regionali e Autonomie con delega alla FamigliaIl Ministro Costa afferma che la denatalizzazione in Italia è rilevante ed in continuo aumento. L’Italia ha il 48% di figli unici. Ciò è legato principalmente alla vita famigliare/lavorativa della donna. Le donne attualmente desidererebbero in media avere due figli, ma per motivi vari ed anche per carenza di servizi, non arrivano ad averli. La legislazione fatica a tenere il passo con istanze sociali meritevoli di protezione. Ci sono state norme per dare maggior tutela ai soggetti deboli (ad esempio: riforma filiazione, norma sulla continuità affettività, legge sul “dopo di noi”) ed altre  a favore della autonomia personale (ad esempio: negoziazione assistita, divorzio breve, legge “Cirinnà”). Attualmente non esiste un quadro legislativo organico e complessivo. Il Ministro propone quindi un testo unico della famiglia che contenga poche norme ben chiare ed intellegibili. Riferisce anche come Eurostat affermi che, al netto della immigrazione, nel 2080 l’Italia potrebbe avere una popolazione con età media molto elevata ed un numero di cittadini in netto calo.

Il segretario della CGIA di Mestre Mason nel suo intervento sottolinea come su 25 milioni di famiglie censite in Italia nel 2015, 20 milioni non superano i tre componenti complessivi e ben 8 milioni di queste sono nuclei mono soggettivi. Quest’ultimo numero è in continuo aumento.

Il Prof. Sesta  afferma che le leggi sulla procreazione medica assistita, sul divorzio breve, sulla riforma della filiazione e la legge Cirinnà hanno cambiato la attuale visione sociale rispetto a quella che c’era nel 1975 (epoca in cui si mirava alla parità tra i coniugi e fra i figli e si vedeva la famiglia come comunità con interessi propri). Nella prassi la famiglia è cambiata profondamente. C’è una pluralità di statuti di coppia, quali matrimonio, unione civile, convivenza, mentre permane e si rafforza un solo statuto di figlio.

Enrico Sironi - Consiglio Nazionale del NotariatoIl Consigliere Sironi, quale Notaio, sottolinea come negli studi si abbia diretta percezione delle esigenze delle persone e dei mutati bisogni sociali. La famiglia italiana stia cambiando perché nella propria vita ognuno vive una continua evoluzione dei propri affetti. La stabilità del rapporto affettivo tende quindi a vacillare e a non restare stabile negli anni. Nel 1975 il patrimonio veniva ereditato dai figli molto prima rispetto a quanto avviene oggi. Il tema della trasmissione del patrimonio generico ed aziendale deve quindi essere necessariamente tenuto in considerazione nel testo unico della famiglia. Le nuove famiglie allargate ed i nuovi statuti di coppia complicano non poco la regolamentazione della distribuzione del patrimonio famigliare. Bisogna arrivare a dare maggiore stabilità alle donazioni ed a superare, o quanto meno a limitare, il divieto dei patti successori nel nostro ordinamento. Si deve poter dare sicurezza ai trasferimenti. La successione necessaria rischia infatti di essere ormai vetusta ed il divieto dei patti successori porta ad una farraginosità del sistema.

Renato Mason - Segretario CGIA MestreIl Segretario Mason afferma che nelle famiglie italiane il  patrimonio è normalmente costituito da immobili ed aziende. L’impresa individuale nel nostro paese rappresenta la netta maggioranza (più del 60%), ma è in calo ed in forte diminuzione. Le società di capitali sono un milione circa e sono invece in aumento (+ 20%). Le micro-imprese (fino a 10 dipendenti) sono il 95% e le piccole imprese (fino a 50 dipendenti) un ulteriore 4%. Anche negli altri stati europei la situazione è la medesima, perciò in Europa la realtà d’impresa è condivisa ed è quella di micro e piccola impresa. Dimostra altresì preoccupazione per la desertificazione della nascita di nuove imprese. Oggi nascono più nuove imprese da soggetti extra comunitari piuttosto che da autoctoni.

Pietro Marzotto - ImprenditoreL’imprenditore Marzotto racconta la propria esperienza personale e dice che, per evitare complicazioni in caso di apertura della propria successione, ha recentemente optato per un patto di famiglia. Questa figura consente, fra l’altro, di avere vantaggi fiscali (esenzione) per il passaggio dell’impresa. Raccomanda di mantenere il patto di famiglia nel quadro legislativo riformato perché l’imposta di successione mette troppo spesso in difficoltà gli imprenditori.

Il Prof. Sesta sottolinea come la normativa sul patto di famiglia non è però semplice da applicare in concreto. La materia delle successioni merita un ripensamento in termini attuali. Oggi c’è una famiglia “liquida” a fronte però di norme successorie granitiche. La giurisprudenza si è dimostrata molto più aperta sul tema.

Il Consigliere Sironi afferma come per realizzare una corretta trasmissione del proprio patrimonio il singolo imprenditore debba essere certamente di per sé illuminato, ma essere anche supportato nelle proprie pianificazioni e scelte dal Notaio che ben lo consigli adattando il diritto al caso di specie. Per innovare bisogna far sì che il passaggio generazionale venga incentivato e ciò deve essere di interesse del governo e del legislatore.

Il Ministro Costa fa notare che nel nostro Stato esiste una sovra legislazione sia a livello nazionale che regionale. Il frequente accavallamento normativo può generare effetti controproducenti. La confusione normativa determina un maggior conflitto ed il contenzioso si ripercuote nell’ambito economico. Le tematiche in oggetto hanno impatto anche sullo sviluppo del nostro Paese. Si deve tener conto anche del fatto che il cuore dell’economia del Paese è la piccola impresa e con essa il passaggio generazionale della medesima.

Il Prof. Albertini  evidenzia la difficoltà nella successione aziendale in Italia. E’ necessario dare agli operatori tecnici gli strumenti necessari per poter aiutare il cittadino a definire quali siano per lui gli affetti rilevanti. In considerazione delle mutate realtà familiari andrebbe considerato anche il ruolo degli “step children”.

Il Notaio Sironi sottolinea che c’è una dimensione assente  nel nostro diritto successorio, quella temporale. Se le famiglie oggi sono “liquide” anche i diritti successori dovrebbero tenere conto della durata dei rapporti affettivi intercorrenti tra i soggetti interessati.

Il Prof. Sesta dice che la “famiglia ricostituita” non è nota al nostro ordinamento. Se ne dovrà tener conto. Dopo che si è affermato il diritto di divorziare si deve riflettere sulla determinazione dei rapporti patrimoniali tra i coniugi stessi. Nel nostro ordinamento è per ciò previsto l’assegno di mantenimento, istituto spesso non adeguato.

Il Consigliere Sironi fa riferimento al modello successorio tedesco che vede la legittima non come diritto ad una parte in natura del patrimonio ereditario, ma come un diritto di credito ed ammette in certi limiti il patto successorio. Richiama quindi il contenuto della raccomandazione della Commissione Europea del 7 dicembre 1994 che invitava gli Stati membri a rimuovere ostacoli nella circolazione successoria dei beni, consigliando di favorire le cessioni fra coniugi, di limitare od attenuare il divieto dei patti successori e di trasformare i diritti di riserva dei legittimari in diritti di credito quantitativi.

Il Prof. Sesta riconosce che la dottrina notarile si sforza sempre più di dar vita ad un negozio di sistemazione familiare per dare certezza e stabilità nell’interesse dei singoli e della comunità. Nella medesima direzione la Corte di Cassazione si è espressa recentemente riconoscendo validità postuma ad un accordo intervenuto tra fratelli, a donanti ancora in vita, avente ad oggetto conguagli inerenti donazioni ricevute dagli stessi. Con ciò attenuando il divieto dei patti successori.

Il Ministro Costa conclude affermando che le nuove prospettive di programmazione degli assetti successori devono favorire una sempre maggiore autonomia testamentaria e limitare i patti successori, tutte tematiche che devono essere affrontate in modo complessivo ed organico dalle istituzioni, per avere una genesi unitaria ed evitare provvedimenti settari e/o carenti sotto alcuni aspetti. Sottolinea anche come i Notai sostengano con la loro attività la credibilità di un sistema di circolazione dei diritti e come da questa tavola rotonda emerga che tali professionisti hanno forte esigenza di strumenti più certi per poter favorire e garantire tale credibilità.

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Diritti ereditari e programmazione patrimoniale nella famiglia che cambia ultima modifica: 2016-10-28T13:59:30+02:00 da Redazione Federnotizie
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