Intervenendo al 54° Congresso Nazionale del Notariato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede si dichiara onorato di potersi confrontare con i notai sul tema della “Legalità al centro, per crescere nel rispetto della Legge”, prescelto come tema del Congresso stesso.
Il ministro sottolinea come non possano esistere percorsi di crescita socialmente equa e duratura se non nel rispetto della legalità. La Giustizia non si trova soltanto negli uffici giudiziari, come spesso si è portati a ritenere, ma insita nella garanzia e nel rispetto delle regole ed entra nell’aula del giudice solamente nel caso di mancato rispetto delle norme.
Il contributo dei notai è un filtro fondamentale per garantire la legalità e il suo rispetto, esempio ne è il bassissimo numero di contenziosi in Italia in materia di alienazioni immobiliari.
Lo stato deve dare risposta nei fatti e non solo nelle parole per la tutela della legalità e deve tenere alta l’attenzione alla lotta contro la criminalità organizzata e le mafie.
Il Ministro Bonafede ricorda come l’anno scorso, in occasione del precedente Congresso Nazionale del Notariato, era stato pensato e promesso un tavolo tecnico per favorire la semplificazione delle procedure di competenza dei notai, nonché per facilitare e regolamentare in chiave più rispondente alle esigenze contemporanee l’accesso alla professione notarile, il tutto anche al fine di aggiornare e razionalizzare il sistema. Il tavolo è stato istituito: i relativi lavori sono già a buon punto e arriveranno presto a conclusione, portando a sensibili modifiche in materia.
Il ministro afferma, poi, che la politica deve sempre ricordare l’importanza di lavorare per onorare il mandato dato dai cittadini. Sulla scorta di tale convincimento, la prosecuzione della legislatura, a seguito della recente crisi di Governo, ha consentito di portare avanti lavori su riforme attese.
Si è lavorato, per esempio, sul Registro generale dei testamenti, predisponendo uno schema di Decreto in base al quale sarà consentita al notaio la trasmissione in via telematica dei testamenti in alternativa alla usuale modalità cartacea presso gli archivi notarili. L’iter di questa norma si è concluso anche a seguito di una revisione effettuata in base alle normative intervenute nel corso dei lavori e nel rispetto delle norme antiriciclaggio vigenti.
Le tecnologie – continua il Guardasigilli – non sostituiscono, ma affiancano il professionista, di ciò il ministro della Giustizia si dichiara certo: il futuro va abbracciato, anche se non subito. Si sta cercando di favorire, infatti, anche la possibilità di effettuare la trasmissione telematica agli archivi notarili delle copie mensili degli estratti repertoriali, così come la possibilità di effettuare il pagamento dei relativi versamenti dovuti in modo telematico su un conto corrente postale centralizzato. Questo consentirebbe di favorire risparmi di tempo, l’automatizzazione di alcune funzioni – quali la raccolta dei dati statistici notarili – ed eliminerebbe l’archiviazione cartacea presso i singoli archivi.
In tema di equo compenso il ministro Bonafede afferma che il suo riconoscimento può avere sicuramente ricadute positive, anche se ci sono criticità da valutare per i professionisti iscritti negli Albi che sono sotto il controllo del Ministero della Giustizia. A tal fine è già stato istituito un tavolo tecnico che sarà attivato in tempi brevi. Bisogna a ogni modo, intraprendere tutte le iniziative finalizzate a favorire un equo compenso per le prestazioni effettuate dai professionisti verso le pubbliche amministrazioni, verso le grandi imprese e le banche.
L’equo compenso, per il ministro Bonafede, non è soltanto una questione economica, ma prima di tutto di dignità del professionista ed è una garanzia della qualità a del lavoro svolto a favore dei cittadini.
Il ministro ha sottolineato come si intenda addivenire alla revisione della disciplina in materia successoria e donativa, anche e soprattutto per eliminare ostacoli anacronistici alla necessaria circolazione dei beni, attualmente generati da norme che sono state utilissime in passato, ma che oggi creano problemi.
In materia di autentica sulle scritture private relative a cessioni ed affitti di azienda, il ministro ha affermato che la celerità in tali procedure non può e non deve sacrificare il relativo controllo di legalità, perché bisogna sempre perseguire e favorire la lotta alla criminalità organizzata.
Saranno prese in carico, inoltre, le istanze degli operatori per favorire il dialogo con la politica, nella consapevolezza che soltanto chi opera tutti i giorni sul campo può essere sentinella della legalità e può indicare alla politica situazioni e problematiche che è necessario considerare ed affrontare.
Il Ministro Bonafede conclude il suo intervento citando Aldo Moro. Quando era Ministro della Giustizia affermò che il Notaio, al di là della posizione formale che egli assume di mediatore fra pubblico e privato, rappresenta anche l’equilibrato e responsabile consulente delle parti nella formazione ed espressione della loro volontà giuridicamente rilevante. È qui che la preparazione tecnica, la sensibilità umana, il senso sociale del notaio possono avere la loro esplicazione con effetti benefici di rilevante portata ed è qui che il notaio svolge in concreto un’attività veramente efficace per muovere e orientare in senso costruttivo la vita sociale!
AUTORE

Annalisa è moglie, mamma e notaio. Nominata nel 2008 con prima sede Santhià, è in esercizio a Cantù dall’aprile del 2009. Ha fatto parte del Comitato Direttivo dell’Associazione Sindacale dei Notai della Lombardia – Guido Roveda negli anni 2012 e 2013.