Oggi anche il notariato ha la sua storia. Ed è una storia di cultura, di arte, di tradizione, di amore per la propria terra.
E’ la storia del notaio Andrea Bartoli, ospite dell’edizione TedXLakeComo 2017 tenuta sabato 11 novembre a Villa Erba – Como.

Villa Erba-Como
Cos’ha da raccontare un notaio ad un pubblico di 900 persone?, esordisce Andrea.
Sorriso e scetticismo in sala, seguiti da 20 minuti con il fiato sospeso ad ascoltare una storia di umanità, di altruismo, di valori.
La storia dei 7 cortili, la scommessa sul decadente paese di Favara in cui investire tutti i propri risparmi, anzichè il futuro sicuro di un bilocale a Parigi.
Favara, il paese dell’agrigentino conosciuto fino a qualche anno solo per l’abusivismo edilizio, il paese di Florinda, la moglie di Andrea. Il coraggioso progetto di investire sulla propria terra, anziché all’estero.
Ed è proprio a Favara che Andrea e Florinda, insieme, hanno fondato otto anni fa il centro culturale indipendente Farm Cultural Park, il primo parco turistico culturale che è diventato un esempio concreto di rigenerazione urbana.
Al Farm Cultural Park hanno cominciato ad arrivare sempre più artisti, studenti e turisti e così piano piano intorno al centro culturale da qualche anno ha ricominciato a muoversi anche l’economia locale, sono stati creati nuovi posti di lavoro e sono sorte nuove attività. Il tutto non senza difficoltà di tutti i generi, fra le quali, non ultimi, i cavilli burocratici che qualche mese fa avevano causato l’apposizione dei sigilli facendo quasi naufragare con un tratto di penna il sacrificio di una vita.
Abbiamo intervistato Andrea Bartoli, la semplicità del suo racconto ci ha emozionato e commosso e già qualcuno ha manifestato l’idea di replicare lo stesso progetto altrove.
Cos’ha da dire un notaio ad una platea eterogenea come quella di TED?
Ho voluto raccontare una storia di restituzione. Anche se viviamo in un momento non felice per il notariato, comunque apparteniamo a una categoria di persone fortunate, la nostra è stata una professione che ha goduto in passato di privilegi e opportunità. Credo che oggi tutti i più fortunati, notai, avvocati, commercialisti, imprenditori, dirigenti di banca debbano chiedersi cosa possono fare per gli altri e come possono “restituire” la fortuna che gli è toccata in sorte. Diversamente il rischio è che quello che resta, sarà solo quello che vediamo dal nostro osservatorio professionale: macerie.
Qual è il segreto del successo del Farm Cultural Park?
Da noi in Sicilia si dice “mettiti con quelli meglio di te e pagagli le spese”. E quindi abbiamo cominciato invitando architetti, artisti, creativi, filosofi, da cui abbiamo cercato di imparare e trarre ispirazioni.
Andando avanti con il progetto ci siamo resi conto che dovevamo metterci anche con quelli più scarsi di noi, pagandone in proprio le spese, che non vuol dire intervenire solo sotto il profilo economico, ma vuol dire avere nel quotidiano pazienza e capacità di mediazione.
In questo la nostra professione di notaio mi ha aiutato molto, l’essere terzo rispetto alle parti insieme alla capacità di bilanciamento degli opposti interessi.
Credo che sia tutto lì, occorre provare a chiedersi quale è il proprio ruolo all’interno della società, che oggi non può essere solo quello di restare chiusi nel proprio studio a fare bene il proprio lavoro.
Credo che oggi la società ci chieda qualcosa di più.
“Il mio desiderio è che questa sera ognuno di voi possa chiedersi cosa potrebbe rendervi felici ed orgogliosi di voi stessi, e cosa potreste fare per voi e per chi vi sta vicino, per i vostri figli e le future generazioni, per la vostra città, per il nostro Paese”.
Andrea ci ha lasciato con un invito:
“E domattina cominciate a farlo!”

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