Il consigliere di amministrazione della Cassa Nazionale del Notariato Lauretta Casadei esordisce elogiando la solidità e la lungimiranza della nostra Cassa, anche se non mancano preoccupazioni per gli sviluppi futuri.
Secondo il presidente Giambattista Nardone la Cassa è solida ed è vigile, attenta all’evoluzione dei mercati finanziari e pronta da intervenire per salvaguardare gli interessi della nostra previdenza, nonostante la grave crisi corrente, più grave di altre crisi, che ha acuito rischi demografici e finanziari di un sistema a ripartizione attenuata.
Rileva il notevole calo dei repertori e quindi della contribuzione, tuttavia sono state adottate misure capaci, da un lato, di contenere le risorse per le prestazioni previdenziali (la nostra Cassa non può usufruire infatti di contributi dello stato) e, dall’altro lato, di contenere il danno legato alla volatilità dei mercati finanziari, con un recupero significativo di perdite passate e, ancora, misure per garantire il pagamento delle pensioni. Il tutto con l’obiettivo primario di garantire solidarietà ed equità intergenerazionale.
Si è cercato di garantire un welfare con misure di sostegno per i notai, per quanto possibile per le previsioni statutarie, misure spesso criticate; d’altronde la Cassa ha, come è noto, vincoli e controlli stringenti dato lo scopo di erogare servizi costituzionalmente garantiti e non può essere sviato da tale finalità.
Il consigliere Vincenzo Pappa Monteforte ha introdotto la tematica, peraltro connessa a quelle trattate, dei diritti quesiti. In proposito ricorda come, conformemente a quanto enunciato in una decisione della Corte costituzionale, i principi di irretroattività e di non reformatio in peius, entro certi limiti, non si applicano ai rapporti di durata. in particolare con riferimento alla situazione di aspettativa nella fase di maturazione del diritto (quella del notaio in esercizio). Ricorda che per erogare la pensione ad un notaio occorrono due notai in esercizio.
Il direttore Danilo Lombardi ricorda come contribuzione e rendimento del patrimonio sono elementi unitari che consentono alla Cassa di produrre un avanzo imposto dalle norme. Il patrimonio della Cassa pari a circa 1,6 miliardi di euro è investito per un terzo in immobili, in parte gestito internamente e in parte gestito da investitori istituzionali. Il patrimonio mobiliare è quello che ha subito più i contraccolpi del mercato, nonostante i quali si è riusciti a non disinvestire (pur in sostanziale assenza di contribuzione, grazie agli avanzi) e così a recuperare il 90% delle minusvalenze subite.
Riferisce di una gestione attenta, tenuto conto dei molteplici controlli a cui è soggetta la Cassa e sostiene che occorra tenere conto che i mercati sono sempre più complessi, ragione per cui si è scelto di affidare la gestione diretta o indiretta ad operatori qualificati.
Su domanda, il Presidente sostiene che ci sono pochi margini per provvedimenti di tipo assistenziale a favore dei notai; ricorda come i fondi targati nei quali si investe sono destinati alla previdenza, a pagare le pensioni ai notai e solo in piccola parte ad altre finalità e che il problema delle scarse risorse che possono dedicarsi all’assistenza è stato amplificato dalla carenza di contribuzione.
A seguito di specifica domanda sui possibili cambiamenti dell’importo delle pensioni, il Presidente riferisce che non può darsi una risposta in termini precisi al quesito in quanto tutto dipende dall’evoluzione della crisi sanitaria ed economico finanziaria.
Il presidente sostiene che per quanto possibile si cercherà di dare snellezza alle procedure assistenziali.
Secondo Danilo Lombardi solo in parte i notai hanno aderito alla sospensione dei contributi, ma ricorda come il maggior problema è il calo dell’attività e quindi dei contributi.
Arriva infine una domanda molto importante e delicata: cambierà l’età minima pensionabile? cambieranno i requisiti pensionistici? potrà essere modificata l’indennità di cessazione? Il Presidente riferisce che nei momenti di crisi i primi a risentirne sono gli enti previdenziali: quindi, è possibile un innalzamento dell’età minima pensionabile ed è possibile che vengano rivisti i criteri dell’indennità di cessazione, nel rispetto dei diritti quesiti. Le decisioni circa i criteri verranno prese e poi comunicate dopo gli stress-test.

AUTORE

Antonio Reschigna è notaio a Milano ed esercita dall’anno 1986. È sposato con Maria Carlotta, padre di Marco, Laura e Giuseppe. È componente della Co.Re.Di. Lombardia.