Dopo una breve presentazione, il moderatore Vincenzo Gunnella passa la parola al vicepresidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Giampaolo Marcoz, il quale comunica che uno dei rami del Parlamento ha recepito la Direttiva UE 2019/1151 stabilendo che la costituzione delle Srl online debba avvenire per atto pubblico redatto da notaio.
Ricorda che il Cnn ha accettato la sfida di introdurre l’atto a distanza limitatamente alla costituzione delle Srl e ha proposto al decisore politico una piattaforma online, unica ed istituzionale, che ha consentito di contrastare i numerosi emendamenti che intendevano limitare o escludere ogni ruolo del notaio.
Sottolinea infine che la piattaforma deve diventare “la carta e la penna del notaio”: facile da utilizzare e alla portata di tutti.
Interviene quindi Mario Marino, componente del Consiglio Nazionale del Notariato, il quale esamina i riflessi deontologici dell’introduzione della costituzione della Srl online.
Occorrono regole precise – dichiara – sia di carattere civilistico che deontologico, al fine di garantire:
* la sicurezza giuridica del procedimento;
* l’accertamento dell’identità e della capacità delle parti;
* l’accertamento e l’adeguamento della volontà delle parti;
* il controllo di legalità del contenuto dell’atto;
* il corretto espletamento delle verifiche antiriciclaggio;
Può cambiare il procedimento ma non può e non deve cambiare il contenuto della prestazione del Notaio.
Secondo il consigliere Marino, la piattaforma deve garantire un collegamento continuo e costante, l’unicità della stipula e l’assoluta equivalenza giuridica rispetto ad un atto costitutivo stipulato in presenza. Dichiara inoltre che la piattaforma deve assicurare la sicurezza delle modalità di conservazione degli atti stipulati, nonché la corretta accessibilità agli organi preposti al controllo.
Dopo un breve intervento del Prof. Antonino Mazzeo, volto ad illustrare l’architettura informatica della piattaforma, prende la parola il notaio Gea Arcella.
Illustra il funzionamento della piattaforma, evidenziandone la facilità di utilizzo. Dopo la verifica dell’identità delle parti attraverso elevati standard di sicurezza (C.I.E. o passaporto elettronico), il notaio invita le parti alla visione dei documenti e dell’atto all’interno dell’applicazione web; il notaio può apportare tutte le necessarie modifiche durante la lettura dell’atto e poi trasforma il documento in PDF/A pronto ad essere firmato digitalmente.
Gea Arcella sottolinea che le parti possono firmare l’atto da qualsiasi device e ricorda che nell’applicazione web sono visualizzati e tracciati l’orario di inizio e di fine della video-conferenza.
La sintesi finale spetta al moderatore Vincenzo Gunnella, il quale ricorda che la piattaforma predisposta dal notariato è già pronta per essere utilizzata: ad oggi, manca soltanto la norma che lo consenta.

AUTORE

Antonio Teti si è laureato in giurisprudenza presso L’Università di Firenze nel 2005. Nel 2010 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Diritto Civile presso l’Università di Pisa. E’ notaio a Milano dal 2014.