Evoluzione normativa anche a seguito del Decreto Legge 21 marzo 2022 n. 21 convertito in Legge n. 51 del 20 maggio 2022.
Genesi e finalità dell’Istituto
Come è noto, il Legislatore italiano, per salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in “settori” reputati “strategici e di interesse nazionale”, ha organicamente disciplinato e modificato – nel tempo – la materia dei poteri speciali esercitabili dal Governo.
In origine il primo strumento di intervento e di controllo da parte dello Stato era rappresentato dalla normativa in materia di “Golden Share” che si era diffusa soprattutto a seguito del processo di privatizzazione di imprese pubbliche (introdotta dall’art. 2 del Decreto Legge 31 maggio 1994 n. 332, convertito in Legge 474 del 30 luglio 1994). La normativa prevedeva l’attribuzione allo Stato di alcune partecipazioni azionarie munite di poteri speciali in grado di consentire allo Stato medesimo di influenzare le decisioni delle imprese interessate, come per esempio l’opposizione all’acquisizione di partecipazioni rilevanti, il veto su alcune delibere societarie, il diritto di nomina di membri degli organi amministrativi. Successivamente si era previsto addirittura che tali prerogative speciali potessero essere inserite direttamente negli statuti delle società operanti in alcuni settori (in particolare quelli della difesa, dell’energia e dei servizi pubblici), a prescindere dal possesso azionario da parte dello Stato.