Il divieto per il notaio di ricevere atti “espressamente proibiti dalla legge”, ai sensi dell’art. 28 Legge n. 89/1913, comprende anche gli atti affetti da nullità assoluta, quali quelli che includono patti successori.
La CO.RE.DI. Toscana, dopo aver avviato procedimento disciplinare nei confronti di un notaio, ha comminato la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione per sei mesi avendo rilevato la violazione dell’art. 28 della Legge Notarile, per aver ricevuto un atto proibito dalla Legge.
In particolare è stato ritenuto che il notaio avesse ricevuto un atto contrario all’art. 458 cod. civ., che sancisce la nullità dei patti successori.
Nel caso di specie è stata considerata tale la convenzione con la quale due coniugi disponevano che, in caso di morte pressoché contemporanea, il 50% degli utili derivanti dall’attività di impresa esercitata dal marito sarebbero passati ad entrambi i figli in ugual misura, stabilendo che l’accordo non potesse essere modificato senza il consenso scritto manifestato da entrambi.
La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 27624 del 21 novembre 2017, ha confermato la sanzione disciplinare della sospensione, ritenendo infondato il ricorso presentato dal notaio per violazione e falsa applicazione degli artt. 1411, 1412 e 513 del codice civile.
Anche la Corte d’Appello, infatti, aveva escluso che la convenzione de qua dovesse essere inquadrata in un contratto a favore del terzo da eseguirsi dopo la morte dello stipulante, ma che essa costituisse un vero e proprio patto successorio.
La Suprema Corte, infatti, ha ritenuto che il caso di specie avesse tutti i requisiti richiesti del votum captandae mortis, oltre al fatto che la pattuizione vincolava il de cuius, privandolo della libertà di disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere, la quale consente, invece, la revocabilità e modificabilità del testamento in ogni tempo (art. 679 cod. civ.)
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AUTORE

Laureata presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, di cui dal 2006 è Cultore della Materia. Nel 2007 ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Milano. Nel 2012 ha conseguito il dottorato di ricerca in “Scienze giuridiche – Diritto privato e storia della scienza giuridica civilistica” sempre presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha vinto il concorso bandito nell’anno 2013 ed è stata nominata notaio nel novembre 2015.