In questi giorni sta per essere predisposto, o è stato predisposto, il nuovo bando per l’assicurazione R.C. professionale. Ogni volta che si parla di assicurazione, soprattutto in periodi come questi, si apre la corsa alle lamentele, e questo è normale, umano e logico.
Lo sappiamo: ogni nuova spesa, piccola o grande che sia, provoca reazioni, suscita sospetti di mala gestione, indigna contro ben noti colleghi.
In realtà la vita della nostra R.C. professionale non è mai stata facile.
La polizza Federnotai degli anni ’80 e ’90 fu anch’essa disdettata un paio di volte.
La polizza del CNN costava circa 18 milioni di euro nel 2006, a fronte di un bilancio annuale che superava i 30 milioni di euro: rappresentava quindi una cifra assolutamente predominante, pur in una situazione di ricchezza.
Il CNN può richiedere ai notai sino ad un massimo del 4% dei contributi repertoriali e, a seguito della crisi economica, il gettito a suo favore era precipitato a circa 22 milioni di euro.
Era quindi impossibile mantenere l’intero onere dell’assicurazione, il cui costo era nel frattempo lievitato, a totale carico del CNN.
Nel 2012 fu predisposto l’ultimo bando di gara, con un onere per il CNN sino a 12 milioni di euro e con la suddivisione della polizza in due tranches: una sino a 150.000 euro e l’altra da 150.000 euro sino a tre milioni di euro; l’onere di quella che va oltre i 150.000 euro fu posto a carico di ciascun notaio.
A quella gara, che va predisposta secondo le regole dell’evidenza pubblica, partecipò una sola compagnia, e credo che questo sia significativo.
Come pure credo che sia significativo che quella polizza è stata disdettata anzitempo.
E’ ovvio che tutto può essere migliorato, come pure è ovvio che noi dobbiamo cercare di ottenere il meglio per i colleghi.
La soluzione a problemi come questo non è facile, e noi, pochi come siamo, dobbiamo restare uniti.
Credo che sia un errore, in questa come in altre forme di assicurazione, andare a cercare soluzioni alternative a quelle indicate dai nostri organi centrali, perché indeboliamo il nostro potenziale economico di gruppo.
Il problema vero non è il costo, che inevitabilmente tenderà a salire sino a quando non verrà raggiunto un punto di equilibrio tra i premi, gli indennizzi pagati, le riserve e l’aspettativa di guadagno della compagnia; il vero problema è la tenuta nel tempo di un prodotto assicurativo di qualità e di affidabilità.
Mi permetto di indicare qui di seguito le istruzioni per l’uso:
- I notai sono pochi, meno di 5.000, e quindi rappresentano un mercato poco appetibile.
- La polizza convenzione consente una economia di gestione ed un controllo centralizzato sull’andamento del mercato.
- Ben venga il bonus malus soprattutto per l’aspetto deterrente; la sua introduzione, peraltro, potrebbe rendere più difficile il controllo centralizzato; è comunque inimmaginabile che consenta di ridurre in misura sensibile i costi a carico dei notai incolpevoli.
- Negli anni ’80 i notai (non tutti) cominciarono ad assicurarsi a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi delle case ed anche a causa della situazione di arretrato in cui si trovavano alcune Conservatorie dei Registri Immobiliari.
- Negli anni ’80 e primi anni ’90 una polizza individuale con un massimale di trecento milioni di Lire costava dodici milioni di Lire (circa 6.000 euro e quindi più di quella che si paga oggi per un massimale maggiore).
- La prima polizza convenzione della storia fu sottoscritta dal Comitato Regionale Lombardo.
- La seconda, peraltro aperta poi a tutti i notai d’Italia su iniziativa di Federnotai, fu sottoscritta dall’Associazione Sindacale Notai della Lombardia.
- L’idea, corretta, che l’assicurazione R.C. rappresenti un baluardo del notariato, inteso come sistema, a tutela del cittadino per errori o fatti colposi, va vista e ancor più apprezzata se unita al fondo di garanzia, che tutela il medesimo cittadino per i fatti dolosi.
- Il CNN è un ente pubblico e non può trattare con le compagnie di assicurazione, se non informalmente; è quindi una attività completamente diversa da quella che ognuno di noi utilizza quando cerca il miglior prodotto al miglior prezzo.
- Il CNN può e deve unicamente predisporre un bando di gara di pubblica evidenza, sperando che qualche compagnia partecipi.
- A titolo puramente esemplificativo, all’ultima gara (2012) partecipò una sola società, che oltre a tutto ha dato disdetta nel 2014.

AUTORE

Notaio dal 1982, ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione Sindacale dei notai della Lombardia, segretario CND Milano, segretario Federnotai, vice presidente e presidente del CNN. Docente presso la Scuola di Notariato Lombarda.